Red Hat Training
A Red Hat training course is available for Red Hat Satellite
Reference Guide
Guida alle funzioni avanzate di Red Hat Satellite
Edizione 1
John Ha
Lana Brindley
Daniel Macpherson
Athene Chan
David O'Brien
Sommario
Prefazione
1. A chi è rivolto
Capitolo 1. Informazioni specifiche al Red Hat Satellite
1.1. Strumento della linea di comando per la gestione della Configurazione
Nota
/var/lib/rhncfg/backups/
sul sistema in questione, un backup del file insieme al suo percorso completo. Il suddetto backup manterrà il proprio filename, ma presenterà una estensione .rhn-cfg-backup
.
1.1.1. Red Hat Network Actions Control
rhn-actions-control
) viene utilizzata per abilitare e disabilitare il configuration management di un sistema. I sistemi client, per default, non possono essere gestiti in tal modo. Con questo tool gli Amministratori di sistema possono abilitare o disabilitare modalità specifiche relative ad azioni consentite, come ad esempio l'impiego di un file di configurazione su di un sistema, il caricamento di un file dal sistema, o l'utilizzo di diff per identificare ciò che è attualmente gestito sul sistema da quello disponibile, oppure l'esecuzione di comandi remoti arbitrari. Queste modalità vengono abilitate/disabilitate posizionando/rimuovendo i file e le directory all'interno della directory /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/
. A causa dei permessi di default sulla directory /etc/sysconfig/rhn/
, il Red Hat Network Actions Control molto probabilmente dovrà essere eseguito da un utente con accesso root.
1.1.1.1. Opzioni generali della linea di comando
man
per la maggior parte dei tool della linea di comando. Scegliere le azioni programmate di Red Hat Network per gli amministratori di sistema. Le seguenti opzioni abilitano le diverse modalità di azioni programmate:
Tabella 1.1. Opzioni rhn-actions-control
Opzione | Descrizione |
---|---|
--enable-deploy | Permette a rhncfg-client di utilizzare i file. |
--enable-diff | Permette a rhncfg-client ad eseguire il diff dei file. |
--enable-upload | Permette a rhncfg-client di caricare i file. |
--enable-mtime-upload | Permette a rhncfg-client di caricare mtime. |
--enable-all | Permette a rhncfg-client di eseguire tutto. |
--enable-run | bilita script.run |
--disable-deploy | Disabilita l'impiego. |
--disable-diff | Disabilita diff |
--disable-upload | Disabilita il caricamento |
--disable-mtime-upload | Disabilita il caricamento mtime |
--disable-all | Disabilita tutte le opzioni |
--disable-run | Disabilita script.run |
--report | Riporta se le modalità sono state abilitate o disabilitate |
-f, --force | Forza il funzionamento senza prima chiedere |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
rhn-actions-control --enable-all
è una opzione molto comune.
1.1.2. Red Hat Network Configuration Client
rhncfg-client
) deve essere installato ed eseguito da un sistema client individuale. Da lì è possibile il suo utilizzo per sapere come Red Hat Network impiega i file di configurazione per un particolare client.
1.1.2.1. Elenco dei file di configurazione
rhncfg-client list
Config Channel File config-channel-17 /etc/example-config.txt config-channel-17 /var/spool/aalib.rpm config-channel-14 /etc/rhn/rhn.conf
rhncfg-manager list config-channel-14
File nel canale di configurazione 'config-channel-14' /etc/example-config.txt /etc/rhn/rhn.conf
/etc/example-config.txt
. L'importanza del file /etc/example-config.txt
all'interno di config-channel-17
, risulta essere più elevata di quello presente all'interno di config-channel-14
. Come risultato, la versione del file di configurazione in config-channel-14
non verrà utilizzata in questo sistema, anche se il file risiede all'interno del canale. Il comando rhncfg-client
non elenca il file poichè esso non verrà utilizzato sul sistema in questione.
1.1.2.2. Come ottenere un file di configurazione
rhncfg-client get /etc/example-config.txt
Deploying /etc/example-config.txt
less
oppure un altro pager. Notate che il file viene selezionato come il più importante in base al rango del canale di configurazione che lo contiene. È possibile ottenere quanto sopra, tramite la tabella Configurazione della pagina Informazioni sul Sistema.
1.1.2.3. Visualizzazione dei canali di configurazione
rhncfg-client channels
Canali di configurazione: Label Name ----- ---- config-channel-17 config chan 2 config-channel-14 config chan 1
rhncfg-client get
:
Tabella 1.2. opzioni rhncfg-client get
Opzione | Descrizione |
---|---|
--topdir=TOPDIR | Esegui tutte le operazioni dei file in relazione a questa stringa. |
--exclude=EXCLUDE | Impedisce l'implementazione di un file con 'get'/ può essere usato numerose volte. |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.1.2.4. Differenze tra i file di configurazione
rhncfg-client diff
[root@testsatellite root]# rhncfg-client diff --- /etc/test +++ /etc/test 2013-08-28 00:14:49.405152824 +1000 @@ -1 +1,2 @@ This is the first line +This is the second line added
--topdir
per confrontare i file di configurazione in Red Hat Network con quelli posizionati in un luogo arbitrario (e non utilizzato) sul sistema client:
[root@ root]# rhncfg-client diff --topdir /home/test/blah/ /usr/bin/diff: /home/test/blah/etc/example-config.txt: No such file or directory /usr/bin/diff: /home/test/blah/var/spool/aalib.rpm: No such file or directory
1.1.2.5. Verifica dei file di configurazione
rhncfg-client verify
/etc/example-config.txt /var/spool/aalib.rpm modificato
example-config.txt
viene modificato localmente, mentre aalib.rpm
no lo è.
rhncfg-client verify
:
Tabella 1.3. opzioni rhncfg-client verify
Opzione | Descrizione |
---|---|
-v, --verbose | Aumenta la quantità di informazioni dell'output. Visualizza le differenze presenti all'interno della modalità, ed i permessi del gruppo per il file di configurazione specificato. |
-o, --only | Mostra solo i file diversi. |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.1.3. Red Hat Network Configuration Manager
rhncfg-manager
) è stato creato in modo da poter mantenere la repository centrale di RHN, dei canali e dei file di configurazione e non di quelli che si trovano sui sistemi client. Questo tool offre una linea di comando alternativa alle caratteristiche di gestione della configurazione, all'interno del sito web di Red Hat Network, insieme all'abilità di eseguire script relativi a compiti di gestione.
/etc/sysconfig/rhn/rhncfg-manager.conf
, oppure nella sezione [rhncfg-manager] di ~/.rhncfgrc
.
~/.rhncfgrc
. Il file di sessione viene conservato in ~/.rhncfg-manager-session
in modo da prevenire il loggin di ogni comando.
server.session_lifetime
, ed il nuovo valore al file /etc/rhn/rhn.conf
sul server che esegue il manager come di seguito riportato:
server.session_lifetime = 120
rhncfg-manager mode --help
rhncfg-manager diff-revisions --help
rhncfg-manager add
».
1.1.3.1. Creazione di un canale di configurazione
rhncfg-manager create-channel channel-label
Red Hat Network username: rhn-user Password: Creating config channel channel-label Config channel channel-label created
1.1.3.2. Come aggiungere un file ad un canale di configurazione
rhncfg-manager add --channel=channel-label
/path/to/file
--dest-file
all'interno del comando:
rhncfg-manager add --channel=channel-label
--dest-file=/new/path/to/file.txt
/path/to/file
Pushing to channel example-channel Local file >/path/to/file -> remote file /new/path/to/file.txt
rhncfg-manager add
:
Tabella 1.4. Opzioni rhncfg-manager add
Opzione | Descrizione |
---|---|
-c CHANNEL --channel=CHANNEL | Carica i file in questo canale di configurazione |
-d DEST_FILE --dest-file=DEST_FILE | Carica il file come questo path |
--delim-start=DELIM_START | Inizia il delimitatore per l'interpolazione variabile |
--delim-end=DELIM_END | Termina il delimitatore per l'interpolazione variabile |
-i, --ignore-missing | Ignora i file locali mancanti |
--selinux-context=SELINUX_CONTEXT | Sovrascrive il contesto di SELinux |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
Nota
/etc/rhn/rhn.conf
:
web.maximum_config_file_size=128
/etc/rhn/rhn.conf
:
maximum_config_file_size=128
1.1.3.3. Differenze tra gli ultimissimi file di configurazione
rhncfg-manager diff --channel=channel-label
--dest-file=/path/to/file.txt
\ /local/path/to/file
--- /tmp/dest_path/example-config.txt config_channel: example-channel revision: 1 +++ /home/test/blah/hello_world.txt 2003-12-14 19:08:59.000000000 -0500 @@ -1 +1 @@ -foo +hello, world
rhncfg-manager diff
:
Tabella 1.5. Opzioni rhncfg-manager diff
Opzione | Descrizione |
---|---|
-c CHANNEL, --channel=CHANNEL | Ottenere un file da questo canale di configurazione |
-r REVISION, --revision=REVISION | Utilizzare questa revisione |
-d DEST_FILE, --dest-file=DEST_FILE | Carica il file come questo path |
-t TOPDIR, --topdir=TOPDIR | Create tutti i file in relazione a questa stringa |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.1.3.4. Differenze tra diverse versioni
-r
per indicare quale revisione dovrebbe essere utilizzata per il confronto, e -n
per identificare i due canali da controllare. Consultate la Sezione 1.1.3.11, «Come determinare il numero delle revisioni del file» per le istruzioni relative. Da notare che è necessario specificare solo un filename poichè il file stesso verrà confrontato con un'altra versione:
rhncfg-manager diff-revisions -n=channel-label1
-r=1
-n=channel-label2
-r=1
/path/to/file.txt
--- /tmp/dest_path/example-config.txt 2004-01-13 14:36:41 \ config channel: example-channel2 revision: 1 --- /tmp/dest_path/example-config.txt 2004-01-13 14:42:42 \ config channel: example-channel3 revision: 1 @@ -1 +1,20 @@ -foo +blah +-----BEGIN PGP SIGNATURE----- +Version: GnuPG v1.0.6 (GNU/Linux) +Comment: For info see http://www.gnupg.org + +iD8DBQA9ZY6vse4XmfJPGwgRAsHcAJ9ud9dabUcdscdcqB8AZP7e0Fua0NmKsdhQCeOWHX +VsDTfen2NWdwwPaTM+S+Cow= +=Ltp2 +-----END PGP SIGNATURE-----
rhncfg-manager diff-revisions
:
Tabella 1.6. Opzioni rhncfg-manager diff-revisions
Opzione | Descrizione |
---|---|
-c CHANNEL, --channel=CHANNEL | Utilizza questo canale di configurazione |
-r REVISION, --revision=REVISION | Utilizzare questa revisione |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.1.3.5. Come scaricare tutti i file all'interno di un canale
rhncfg-manager download-channel channel-label --topdir .
Copiatura /tmp/dest_path/example-config.txt -> \ blah2/tmp/dest_path/example-config.txt in corso
rhncfg-manager download-channel
:
Tabella 1.7. Opzioni rhncfg-manager download-channel
Opzione | Descrizione |
---|---|
-t TOPDIR, --topdir=TOPDIR | Directory relativa ai path del file. Questa opzione deve essere impostata. |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.1.3.6. Come ottenere i contenuti di un file
rhncfg-manager get --channel=channel-label
\ /tmp/dest_path/example-config.txt
1.1.3.7. Come elencare tutti i file in un canale
rhncfg-manager list channel-label
File nel canale di configurazione `example-channel3': /tmp/dest_path/example-config.txt
rhncfg-manager get
:
Tabella 1.8. Opzioni rhncfg-manager get
Opzione | Descrizione |
---|---|
-c CHANNEL, --channel=CHANNEL | Ottenere un file da questo canale di configurazione |
-t TOPDIR, --topdir=TOPDIR | Create tutti i file in relazione a questa stringa |
-r REVISION, --revision=REVISION | Ottieni questa revisione del file |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.1.3.8. Come elencare tutti i canali di configurazione
rhncfg-manager list-channels
Canali di configurazione disponibili: example-channel example-channel2 example-channel3 config-channel-14 config-channel-17
local_override
o server_import
.
1.1.3.9. Come rimuovere un file da un canale
rhncfg-manager remove --channel=channel-label
/tmp/dest_path/example-config.txt
Nome utente di Red Hat Network: rhn-user Password: Removing from config channel example-channel3 /tmp/dest_path/example-config.txt removed
rhncfg-manager remove
:
Tabella 1.9. Opzioni rhncfg-manager remove
Opzione | Descrizione |
---|---|
-c CHANNEL, --channel=CHANNEL | Rimuovi file da questo canale di configurazione |
-t TOPDIR, --topdir=TOPDIR | Create tutti i file in relazione a questa stringa |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.1.3.10. Come cancellare un canale di configurazione
rhncfg-manager remove-channel channel-label
Rimozione canale di configurazione example-channel Config channel example-channel removed
1.1.3.11. Come determinare il numero delle revisioni del file
rhncfg-manager revisions channel-label /tmp/dest_path/example-config.txt
Analisi file nel canale di configurazione example-channel \ /tmp/dest_path/example-config.txt: 1
1.1.3.12. Come aggiornare un file presente all'interno di un canale
rhncfg-manager update \ --channel=channel-label
--dest-file=/path/to/file.txt
/local/path/to/file
Pushing nel canale example-channel: Local file example-channel/tmp/dest_path/example-config.txt -> \ remote file /tmp/dest_path/example-config.txt
rhncfg-manager update
:
Tabella 1.10. Opzioni rhncfg-manager update
Opzione | Descrizione |
---|---|
-c CHANNEL, --channel=CHANNEL | Carica i file in questo canale di configurazione |
-d DEST_FILE, --dest-file=DEST_FILE | Carica il file come questo path |
-t TOPDIR, --topdir=TOPDIR | Create tutti i file in relazione a questa stringa |
--delim-start=DELIM_START | Inizia il delimitatore per l'interpolazione variabile |
--delim-end=DELIM_END | Termina il delimitatore per l'interpolazione variabile |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.1.3.13. Come caricare file multipli simultaneamente
rhncfg-manager upload-channel --topdir=topdir
channel-label
Utilizzo canale di configurazione example-channel4 Uploading /tmp/ola_world.txt from blah4/tmp/ola_world.txt
rhncfg-manager upload-channel
:
Tabella 1.11. Opzioni rhncfg-manager upload-channel
Opzione | Descrizione |
---|---|
-t TOPDIR, --topdir=TOPDIR | Directory relativa ai path del file |
-c CHANNEL, --channel=CHANNEL | Elenco dei canali sui quali verranno caricate le informazioni sulla configurazione. I canali delimitati da ','. Esempio: --channel=foo,bar,baz |
-h, --help | Mostra il messaggio d'aiuto ed esce |
1.2. Monitoring
1.2.1. Prerequisiti
- Entitlement di Monitoring - Questi entitlement sono necessari per tutti i sistemi da controllare. Il Monitoring è supportato solo sui sistemi Red Hat Enterprise Linux.
- Red Hat Satellite con Monitoring - I sistemi con il Monitoring devono essere collegati ad un Satellite con un sistema operativo di base Red Hat Enterprise Linux 5.
- Amministratore Monitoring - Questo ruolo deve essere garantito a tutti gli utenti che istallano i probe, per la creazione dei metodi di notifica, o che alterano in alcun modo l'infrastruttura di monitoring. (Ricordate, l'Amministratore di Satellite eredita in modo automatico le caratteristiche di ogni altro ruolo presente all'interno dell'organizzazione, e quindi sarà in grado di eseguire tali compiti.) Assegnare questo ruolo attraverso la pagina Informazioni utente.
- Red Hat Network monitoring daemon - Questo demone, insieme con la chiave SSH per lo scout, deve essere presente sui sistemi da monitorare per poter eseguire i processi interni di controllo. Potreste, tuttavia, essere in grado di eseguire i suddetti probe utilizzando il demone SSH già esistente (
sshd
). Per informazioni sull'installazione consultate la Sezione 1.2.2, «Configurazione di Red Hat Network Monitoring Daemon (rhnmd
)» e un breve elenco di probe che richiedono questo tipo di collegamento sicuro. Per un elenco completo di probes disponibili, consultate l'Appendice A, Probe.
Come abilitare il monitoring
- Eseguite un log in come Amministratore satellite e navigate attraverso Ammin → Configurazione di Red Hat Satellite. Selezionare Abilita Monitoring e successivamente Aggiorna per salvare le impostazioni.
- Per confermare le modifiche riavviate i servizi. Andate sulla scheda riavvia per riavviare Satellite. Tale azione imposterà Satellite in modalità offline per qualche minuto.
- Controllate se la scheda Monitoring è disponibile con la Configurazione di Red Hat Satellite per confermarne la sua abilitazione.
- Andate su Ammin → Configurazione di Red Hat Satellite → Monitoring. Selezionare Abilita Monitoring Scout per abilitare lo scout. Selezionate Aggiorna Config per salvare.
Nota
1.2.2. Configurazione di Red Hat Network Monitoring Daemon (rhnmd
)
rhnmd
permette a Satellite di comunicare in modo sicuro con il sistema client in modo da poter accedere ai processi interni e recuperare lo stato di probe.
sshd
senza utilizzare la porta in questione. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 1.2.2.2, «Come configurare SSH».
sshd
:
- Linux::CPU Usage
- Linux::Disk IO Throughput
- Linux::Disk Usage
- Linux::Inodes
- Linux::Interface Traffic
- Linux::Load
- Linux::Memory Usage
- Linux::Process Counts by State
- Linux::Process Count Total
- Linux::Process Health
- Linux::Process Running
- Linux::Swap Usage
- Linux::TCP Connections by State
- Linux::Users
- Linux::Virtual Memory
- LogAgent::Log Pattern Match
- LogAgent::Log Size
- Network Services::Remote Ping
- Oracle::Client Connectivity
- General::Remote Program
- General::Remote Program with Data
1.2.2.1. Installazione di Red Hat Network Monitoring Daemon
rhnmd
. Da notare che le fasi presenti in questa sezione risultano essere facoltative se desiderate usare sshd
per ottenere i collegamenti sicuri tra l'infrastruttura di monitoring del Red Hat Network e i sistemi controllati. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 1.2.2.2, «Come configurare SSH».
rhnmd
è disponibile all'interno del canale Red Hat Network Tools su tutte le distribuzioni di Red Hat Enterprise Linux. Per poterlo installare:
- Registrate i sistemi da monitorare sul canale Red Hat Network Tools associato al sistema. Tale processo può essere eseguito in modo individuale attraverso la scheda Informazioni del sistema → Canali → Software, oppure simultaneamente per tutti i sistemi tramite la scheda Informazioni sul canale → Sistemi target.
- Una volta eseguita la registrazione aprite la scheda Informazioni sul canale → Pacchetti e trovate il pacchetto
rhnmd
(sotto la lettere 'R'). - Per poter aprire la pagina Informazioni sul pacchetto fate clic sul nome del pacchetto stesso. Andate sulla tabella Sistemi target, selezionate i sistemi desiderati, e fate clic su Installa i pacchetti.
- Installate la chiave pubblica SSH su tutti i sistemi client da controllare, come riportato nella Sezione 1.2.2.3, «Come installare la chiave SSH».
- Avviate il Red Hat Network monitoring daemon su tutti i sistemi client utilizzando il comando:
service rhnmd start
- Quando aggiungete i probes che necessitano del demone, accettate i valori di default rispettivamente per l'Utente RHNMD e la Porta RHNMD: su
nocpulse
e4545
.
1.2.2.2. Come configurare SSH
sshd
in modo da fornire il collegamento cifrato necessario tra i sistemi e Red Hat Network. Ciò potrebbe risultare particolarmente utile se sshd
è già in esecuzione. Per configurare il demone al controllo:
- Assicuratevi che il pacchetto SSH sia installato sui sistemi da controllare:
rpm -qi openssh-server
- Identificate l'utente da associare con il demone, esso può essere qualsiasi utente disponibile sul sistema, sul quale è possibile inserire la chiave SSH all'interno del file
~/.ssh/authorized_keys
. - Installate la chiave pubblica SSH su tutti i sistemi client da controllare, come riportato nella Sezione 1.2.2.3, «Come installare la chiave SSH».
- Avviate
sshd
su tutti i sistemi cleint utilizzando il comando:service sshd start
- Quando aggiungete i probes che necessitano del demone, inserite i valori derivati dalle fasi 2 e 3 nei campi Utente RHNMD e Porta RHNMD.
1.2.2.3. Come installare la chiave SSH
rhnmd
o sshd
, è necessario installare la chiave SSH pubblica del Red Hat Network monitoring daemon sui sistemi da controllare in modo da poter completare il collegamento sicuro. Per installarla:
- Copiate la stringa relativa al carattere (iniziando con ssh-dss e finendo con l'hostname del Satellite).
- Selezionate Sistemi dal menu e successivamente le caselle accanto ai sistemi desiderati ai quali inviare la chiave SSH. Fate clic sul pulsante Gestisci nella parte alta per terminare.
- Dal System Set Manager, fate clic su Esegui comandi remoti e successivamente digitate nella casella Script la seguente riga:
#!/bin/sh cat <<EOF >> ~nocpulse/.ssh/authorized_keys
Premere Invio, incollare la chiave SSH e aggiungere EOF. Il risultato dovrebbe essere simile al seguente:#!/bin/sh cat <<EOF>> ~nocpulse/.ssh/authorized_keys ssh-dss AABBAB3NzaC3kc3MABCCBAJ4cmyf5jt/ihdtFbNE1YHsT0np0SYJz7xk hzoKUUWnZmOUqJ7eXoTbGEcZjZLppOZgzAepw1vUHXfa/L9XiXvsV8K5Qmcu70h0 1gohBIder/1I1QbHMCgfDVFPtfV5eedau4AAACAc99dHbWhk/dMPiWXgHxdI0vT2 SnuozIox2klmfbTeO4Ajn/Ecfxqgs5diat/NIaeoItuGUYepXFoVv8DVL3wpp45E 02hjmp4j2MYNpc6Pc3nPOVntu6YBv+whB0VrsVzeqX89u23FFjTLGbfYrmMQflNi j8yynGRePIMFhI= root@satellite.example.com EOF
- Impostate una data e l'ora per l'azione e fate clic su Programma comando remoto.
ssh
tra l'infrastruttura di monitoring ed il sistema controllato. Succesivamente potrete programmare l'esecuzione dei probe che necessitano del demone di monitoring nei confronti dei sistemi appena configurati.
1.2.3. Configurazione del pacchetto mysql
per i probe
mysql
sul Red Hat Satellite. Per un elenco di tutti i probe disponibili consultate Appendice A, Probe .
mysql
tramite up2date
, yum
o Red Hat Network Hosted.
1.2.4. Come abilitare le notifiche
1.2.4.1. Creazione dei metodi di notifica
- Registratevi sul Satellite come Amministratore Satellite oppure come Amministratore del monitoring.
- Andate su Utenti e selezionate il nome utente. Sulla pagina Informazioni utente selezionare Metodi di notifica → crea nuovo metodo.
- Inserite una etichetta intuitiva e descrittiva per il nome del metodo, come ad esempio
DBA day email
, e fornite l'indirizzo email corretto. Ricordate, le etichette per tutti i metodi di notifica, saranno disponibili in un elenco singolo durante la creazione di probe, per questo motivo esse devono essere uniche alla vostra organizzazione. - Se desiderate inviare messaggi abbreviati all'indirizzo email selezionate allora la casella di controllo. Il suddetto formato contiene solo lo stato di probe, l'hostname del sistema, il nome di probe, l'orario del messaggio, e l'ID d'invio. Il formato standard e quindi più lungo, visualizza testi aggiuntivi di messaggio, informazioni su probe e sul sistema, e le istruzioni per la risposta.
- Una volta terminato fate clic su Crea metodo. Il nuovo metodo apparirà all'interno della scheda Informazioni utente → Metodi di notifica e sulla pagina Notifica sotto la categoria principale Monitoring. Fate clic sul suo nome per apportare una modifica o per cancellarlo.
- Durante l'aggiunta dei probe, selezionate la casella Notifiche probe, selezionando il nuovo metodo di notifica presente sul menu a tendina. Da notare che i metodi di notifica assegnati ai probe, non possono essere cancellati fino a quando non si rimuove l'associazione corrispondente.
1.2.4.2. Ricezione delle notifiche
Subject: CRITICAL: [hostname]: Satellite: Users at 1 From: "Monitoring Satellite Notification" (rogerthat01@redhat.com) Date: Mon, 26 Aug 2013 13:42:28 -0800 To: user@organization.com This is Red Hat Monitoring Satellite notification 01dc8hqw. Time: Mon Aug 26, 21:42:25 PST State: CRITICAL System: [hostname] ([IP address]) Probe: Satellite: Users Message: Users 6 (above critical threshold of 2) Notification #116 for Users Run from: Red Hat Monitoring Satellite
Nota
1.2.4.3. Ridirezionamento delle notifiche
/etc/aliases
ed aggiungendo la seguente riga:
rogerthat01: "| /etc/smrsh/ack_queuer.pl"
- ACK METOO - Invia la notifica alla destinazione finale dopo aver eseguito la ridirezione, in aggiunta alla destinazione di default.
- ACK SUSPEND - Sospende il metodo di notifica per un periodo di tempo specificato.
- ACK AUTOACK - Non modifica la destinazione della notifica, ma automaticamente riconosce le alert corrispondenti appena inviate.
- ACK REDIR - Invia la notifica alla destinazione finale dopo aver eseguito un processo di ridirezionamento, invece della destinazione di default.
check
o host
, duration indica il tempo necessario per eseguire una procedura di ridirezionamento, e email_address corrisponderà al destinatario. Per esempio:
ACK METOO host 1h boss@domain.com
Nota
ack suspend host
. Tuttavia non è possibile arrestare le notifiche probe di Satellite rispondendo con ack suspend host
, o utilizzando altri tipi di comandi per il ridirezionamento. È necessario per questi probe, modificare le notifiche all'interno della web interface di Satellite.
1.2.4.4. Cancellazione dei metodi di notifica
- Registratevi sul Satellite come Amministratore Satellite oppure come Amministratore del monitoring.
- Andate sulla pagina Monitoring → Notifiche e selezionate il nome del metodo da rimuovere.
- Sulla scheda Utente → Informazioni utente → Metodi di notifica selezionate cancella metodo. Se il metodo non è associato con alcun probe, visualizzerete una pagina di conferma. Fate clic su Conferma rimozione. A questo punto il metodo di notifica verrà rimosso.
Nota
Poichè sia il nome del metodo di notifica che l'indirizzo possono essere modificati, considerate aggiornare il metodo invece di cancellarlo. Ciò ridirezionerà le notifiche di tutti i probe, senza modificarli, creando quindi un nuovo metodo di notifica. - Se il metodo è stato associato con uno o più probe, visualizzerete un elenco di probe che utilizzano il metodo ed i sistemi ai quali i probe stessi sono collegati. Fate clic sul nome dei probe per andare direttamente sulla scheda Informazioni del sistema → Probe.
- Selezionate un altro metodo di notifica e fate clic su Aggiorna probe.
- Ritornate sulla pagina Monitoring → Notifiche e cancellate il metodo di notifica.
1.2.5. Informazioni sui Probe
1.2.5.1. Gestione dei probes
- Registratevi sul Satellite come Amministratore Satellite o come Amministratore gruppi di sistemi.
- Andate sulla scheda Informazioni sul sistema → Probe e selezionate crea nuovo probe.
- Nella pagina Creazione probe del sistema, completate tutti i campi necessari. Come prima cosa selezionate il Gruppo di comando di probe. Tale operazione modificherà l'elenco dei probe disponibili insieme ad altri campi e requisiti. Per un elenco completo basato sul gruppo di comandi dei probe consultate l'Appendice A, Probe. Per poter usare determinati probe è necessario installare Red Hat Network monitoring daemon sul sistema client.
- Selezionate il Comando probe desiderato ed il Monitoring Scout, generalmente
Red Hat Monitoring Satellite
, ma possibilmente un Red Hat Satellite Proxy Server. Inserite una breve ed unica descrizione per il probe. - Selezionate la casella Notifiche Probe per poter ricevere le notifiche dopo il cambiamento dello stato di un probe. Utilizzate il menu a tendina Intervallo di controllo dei Probe, per determinare quando inviare le notifiche. Selezionando
1 minute
(e la casella Notifica probe), riceverete le notifiche ogni minuto, ogni qualvolta probe supererà i suoi limiti CRITICAL o WARNING. Consultate la Sezione 1.2.4, «Come abilitare le notifiche» per creare i metodi di notifica e come accettare i relativi messaggi. - Utilizzate i campi Utente RHNMD e Porta RHNMD, se appaiono, per forzare probe a comunicare tramite
sshd
, invece di utilizzare il Red Hat Network monitoring daemon. Per informazioni consultare la Sezione 1.2.2.2, «Come configurare SSH». In caso contrario accettate i valori di defaultnocpulse
e4545
. - Se appare il campo Timeout, ricontrollate i valori di default e regolateli in modo da far fronte alle vostre esigenze. La maggior parte dei timeout risultano in uno stato di UNKNOWN. Se le metriche dei probe sono basate su intervalli di tempo, assicuratevi che il timeout non risulti essere inferiore al tempo limite selezionato. In caso contrario, le metriche non avranno alcuno scopo, poichè il probe raggiungerà il tempo di scadenza prima di superare qualsiasi valore limite.
- Se applicabile utilizzate i campi restanti per stabilire i limiti di allerta di probe. I valori CRITICAL e WARNING determinano in quale punto probe ha modificato il suo stato. Per maggiori informazioni su questi limiti consultate la Sezione 1.2.5.2, «Come stabilire i limiti».
- Una volta terminata tale operazione fate clic su Crea Probe. Ricordate, è necessario confermare le modifiche apportate alla configurazione per il monitoring sulla pagina Scout Config Push.
1.2.5.2. Come stabilire i limiti
1.2.5.3. Monitoraggio del server di Satellite
Satellite
. Successivamente completate i campi rimanenti. Per maggiori informazioni consultate la Sezione 1.2.5.1, «Gestione dei probes».
Nota
1.2.6. Monitoring
1.2.6.1. Stato di Probe
Importante
- Critico - Il probe ha altrepassato il limite CRITICAL.
- Avvertenza - Il probe ha oltrepassato il limite di WARNING.
- Sconosciuto - Il probe non è in grado di eseguire un riporto accurato delle metriche o dei dati relativi allo stato.
- Sospeso - Il probe è stato programmato per una esecuzione ma non è stato ancora eseguito o non può essere eseguito.
- OK - Il probe è in esecuzione correttamente.
- Stato di probe
- Tutti i probe in un particolare stato (OK, WARN, UNKNOWN, CRITICAL, PENDING)
- Una cronologia degli eventi di Probe
1.2.6.1.1. Stato di Probe ⇒ Critical
Importante
1.2.6.1.2. Stato di Probe ⇒ Warning
Importante
1.2.6.1.3. Stato di Probe ⇒ Unknown
Importante
1.2.6.1.4. Stato di Probe ⇒ Pending
Importante
1.2.6.1.5. Stato di Probe ⇒ OK
Importante
1.2.6.1.6. Stato di Probe ⇒ Tutti
Importante
1.2.6.1.7. Stato corrente
Importante
1.2.6.2. Notifica
Importante
1.2.6.2.1. Notifica ⇒ Filtri
1.2.6.2.1.1. Notifica ⇒ Filtri di notifica ⇒ Filtri attivi
- Descrizione: Inserire un valore che vi permetta di distinguere il suddetto filtro dagli altri.
- Tipo: Determina il tipo di azione che il filtro deve intraprendere: ridireziona, accetta, sospende, o integra informazioni alla notifica in ingresso.
- Invia a: Le opzioni Ridireziona Notifica e Notifica Supplementare nella seconda fase, richiedono un indirizzo email al quale inviare le notifiche. Le opzioni restanti non necessitano di alcun indirizzo email.
- Scopo: Determina quale componente è soggetto all'zione del filtro.
- Organizzazione/Scout/Probe: Questa opzione vi permette di selezionare l'organizzazione, lo scout o il probe ai quali viene applicato il suddetto filtro. Per poter selezionare degli oggetti multipli da questo elenco, tenere premuto il tasto Ctrl mentre cliccate i nomi degli oggetti. Per poter selezionare una gamma di oggetti, tenere pigiato il tasto Shift mentre cliccate sul primo e sull'ultimo oggetto della gamma.
- Probe con Stato: Seleziona quale stato sia in relazione al filtro. Per esempio, potreste scegliere di creare una notifica supplementare solo per i probe con uno stato critical. Deselezionate ogni casella corrispondente agli stati che devono essere ignorati dal filtro.
- Notifiche inviate a : Questo è il metodo con il quale viene inviata la notifica se non viene eseguito alcun tipo di filtro. Per esempio potreste ridirezionare tutte le notifiche di un utente, se quest'ultimo risulta essere in vacanza, lasciando inalterate le altre notifiche provenienti dal probe.
- Corrispondi Output: Seleziona in modo preciso i risultati della notifica inserendo qui una espressione regolare. Se la sezione "Message:" della notifica non corrisponde alla espressione regolare, allora il filtro non viene applicato.
- Ricorrente: Selezionate se il filtro deve essere costantemente eseguito oppure eseguito in tempi prestabiliti. Un filtro ricorrente 'recurring filter' viene eseguito diverse volte in un periodo di tempo più piccolo, rispetto alla durata del filtro stesso. Per esempio, un filtro ricorrente può essere eseguito per 10 minuti ogni ora, tra l'inizio e la fine della durata del filtro in questione. Un filtro non ricorrente viene eseguito continuamente tra il tempo di inizio e quello di fine del filtro.
- Inizio: Inserire una data ed un orario di inizio delle operazioni da parte del filtro.
- Fine: Inserire una data ed un orario di fine operazioni del filtro.
- Recurring Duration: La durata entro la quale il filtro risulta attivo. Questo campo, applicabile solo ai filtri ricorrenti, avrà luogo al momento dell'inizio sopra pecificato. Qualsiasi notifica generata all'esterno della durata specificata, non verrà filtrata.
- Recurring Frequency: La frequenza con la quale viene attivato il filtro.
1.2.6.2.1.2. Notifica ⇒ Filtri di Notifica ⇒ Filtri Scaduti
1.2.6.3. Suite di Probe
- Dal Monitoring ⇒ pagina Suite di Probe, selezionare il link crea suite di probe. Inserire un nome facilmente distinguibile per la Suite di Probe. Potreste scegliere di aggiungere una breve descrizione della Suite. Per continuare fate clic su Crea Suite di Probe
- Aggiungere e configurare i probe che compongono la suite. Fate clic sul link crea nuovo probe in alto a destra.
- Configurate il probe e fate clic sul pulsante Crea Probe in basso a destra. Ripetere questo processo fino a quando sono stati aggiunti tutti i probe desiderati.
Nota
Sendmail deve essere configurato in modo corretto sul Red Hat Satellite e su ogni sistema client sul quale la suite di probe verrà applicata, installare il demonerhnmd
il quale deve essere in esecuzione. Per informazioni aggiuntive consultate la Red Hat Satellite Installation Guide - Sulla scheda "Sistemi" aggiungere i sistemi sui quali viene applicata la Suite di Probe. Per continuare fate clic sul link aggiungi sistemi alla suite di probe, nella parte alta a destra della schermata.
- La pagina successiva visualizza un elenco di tutti i sistemi con gli entitlement di Monitoring. Selezionate le caselle corrispondenti ai sistemi sui quali desiderate applicare la Suite di Probe ed il monitoring scout da utilizzare, e successivamente fate clic sul pulsante Aggiungi sistemi alla suite di probe per completare la creazione della Suite di Probe.
- Dal Monitoring ⇒ pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare.
- Selezionate la sottotabella Probe.
- Selezionate la casella corrispondente al probe che desiderate rimuovere.
- Fate clic sul pulsante Cancella probe dalla Suite di Probe
- Dal Monitoring ⇒ pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare.
- Selezionate la sottotabella Sistemi.
- Selezionate la casella corrispondente ai sistemi che desiderate rimuovere dalla Suite di Probe.
- Fate clic sul pulsante Scollega sistema dalla Suite di Probe
Nota
- Dal Monitoring ⇒ pagina Suite di Probe, fate clic sul titolo della Suite di Probe che desiderate alterare.
- Selezionate la sottotabella Sistemi.
- Selezionate la casella corrispondente ai sistemi che desiderate rimuovere dalla Suite di Probe.
- Fate clic sul pulsante Rimuovi sistema dalla Suite di Probe
1.2.6.4. Scout Config Push
Importante
1.2.6.5. Configurazione Monitoring generale
Importante
1.3. Satellite multipli
Nota
Requisiti ISS
- Due o più server Red Hat Satellite
- Un minimo di un Red Hat Satellite popolato con almeno un canale
- Privilegi per l'Amministratore SAtellite su tutti i sistemi Satellite da usare con ISS
1.3.1. Sincronizzazione Inter-Satellite
spacewalk-sync-setup
. Entrambi i metodi sono idonei e disponibili all'utente.
1.3.1.1. Configurazione manuale
Procedura 1.1. Configurazione del server Satellite master
satellite-sync
utilizzano queste informazioni per assegnare una proprietà del canale personalizzato all'Organizzazione Slave mappata ad una Organizzazione Master specifica. È possibile mappare anche il rapporto fidato tra l'Organizzazione Master esposta con le Organizzazione Slave corrispondenti, creando i rapporti equivalenti sullo Slave.
- Sull'interfaccia web:
- Registratevi come Amministratore Satellite.
- Selezionare Ammin → Configurazione ISS → Impostazione Master.
- Nell'angolo alto sulla destra della schermata selezionare Aggiungi nuovo Slave.
- Inserire le seguenti informazioni:
- Slave Fully Qualified Domain Name (FQDN)
- Permetti allo Slave di eseguire la Sincronizzazione? - Selezionando questo campo permetterete al Satellite Slave di accedere a questo Satellite Master. In caso contrario il contatto con questo Slave verrà negato.
- Sincronizza tutte le organizzazioni con lo Slave? - Selezionando questo campo sincronizzerete tutte le organizzazioni con il Satellite Slave.
Nota
Selezionando Sincronizza tutte le organizzazioni con lo Slave? sulla pagina di Impostazione del Master, sovrascriverete qualsiasi organizzazione selezionata specifica nella tabella Organizzazione locale. - Selezionare Crea.
- (Facoltativa) Eseguire la selezione su qualsiasi organizzazione locale da esportare sul Satellite slave.
- Selezionare Abilita Org.
Nota
Con Satellite 5.5, il Satellite Master utilizzava il parametroiss_slaves
nel file/etc/rhn/rhn.conf
per identificare lo slave in grado di contattare il Satellite Master. Satellite 5.6 utilizza le informazioni presenti nella pagina di impostazione del Master per determinare queste informazioni.
- Sulla linea di comando:
- Abilitare la funzione inter-satellite synchronization (ISS) nel file
/etc/rhn/rhn.conf
:disable_iss=0
- Salvare il file di configurazione e riavviare il servizio
httpd
:service httpd restart
Procedura 1.2. Configurazione dei server slave
- Per trasferire in modo sicuro il contenuto ai server slave sarà necessario avere il certificato
ORG-SSL
del server master. Tale certificato può essere scaricato attraverso HTTP dalla directory/pub/
di qualsiasi Satellite. Il file viene chiamatoRHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
ma può essere rinominato e posizionato in qualsiasi posizione sul filesystem locale dello slave, come ad esempio sulla directory/usr/share/rhn/
. - Registratevi nel Satellite Slave come Amministratore Satellite.
- Selezionare Ammin → Configurazione ISS → Impostazione Slave.
- Nell'angolo alto sulla destra della schermata selezionare Aggiungi nuovo Master.
- Inserire le seguenti informazioni:
- Master Fully-Qualified Domain Name
- Master predefinito?
- Nome del file di questo certificato CA del Master - Usare il percorso completo del certificato CA scaricato nella fase iniziale di questa procedura.
- Selezionare Aggiungi nuovo Master.
Procedura 1.3. Esecuzione di Inter-Satellite Synchronization
- Iniziare la sincronizzazione eseguendo il comando
satellite-sync
:satellite-sync -c your-channel
Nota
Qualsiasi opzione della linea di comando per il comandosatellite-sync
sovrascriverà qualsiasi impostazione predefinita o personalizzata nel file/etc/rhn/rhn.conf
.
Procedura 1.4. Mappatura delle Organizzazioni esportate del Satellite master sulle organizzazioni del Satellite slave
Dopo aver seguito le procedure precedenti a quest'ultima, il Satellite master dovrebbe essere disponibile all'interno delle impostazioni di Satellite Slave in Ammin → Configurazione ISS → Impostazione Slave. In caso contrario ricontrollate le fasi sopra riportate.
- Registratevi come Amministratore Satellite.
- Selezionare Ammin → Configurazione ISS → Impostazione Slave.
- Selezionare un Satellite Master facendo clic sul nome corrispondente.
- Usare la casella a tendina per mappare il nome dell'organizzazione master esportato su una orgaizzazione locale corrispondente nel Satellite slave.
- Selezionare Aggiorna mappatura.
- Sulla linea di comando emettere
satellite-sync
su ogni canale personalizzato per ottenere la struttura corretta ed i permessi del canale:satellite-sync -c your-channel
1.3.1.2. Configurazione automatizzata
spacewalk-sync-setup
permette agli utenti di specificare una istanza del Satellite slave e master e utilizzare i file di configurazione per impostare le informazioni descritte nelle impostazioni per lo Slave e Master. Se necessario così facendo verrà creato un insieme di file di configurazione predefiniti. Questo processo automatizza la configurazione mappata e l'impostazione precedente per i rapporti tra Master e Slave.
Per un corretto funzionamento della configurazione automatizzata:
- È necessario installare il pacchetto spacewalk-util sul sistema che emetterà il comando
spacewalk-sync-setup
. - È necessaria la presenza di organizzazioni esistenti con permessi personalizzati sul Satellite master.
- È necessaria la presenza di organizzazioni esistenti all'interno del Satellite slave.
Procedura 1.5. Configurazione del server Satellite master
- Abilitare la funzione inter-satellite synchronization (ISS) nel file
/etc/rhn/rhn.conf
:disable_iss=0
- Salvare il file di configurazione e riavviare il servizio
httpd
:service httpd restart
Procedura 1.6. Configurazione dei server slave
- Per trasferire in modo sicuro il contenuto ai server slave sarà necessario avere il certificato
ORG-SSL
del server master. Tale certificato può essere scaricato attraverso HTTP dalla directory/pub/
di qualsiasi Satellite. Il file viene chiamatoRHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
ma può essere rinominato e posizionato in qualsiasi posizione sul filesystem locale dello slave, come ad esempio sulla directory/usr/share/rhn/
. - Registratevi nel Satellite Slave come Amministratore Satellite.
- Selezionare Ammin → Configurazione ISS → Impostazione Slave.
- Nell'angolo alto sulla destra della schermata selezionare Aggiungi nuovo Master.
- Inserire le seguenti informazioni:
- Master Fully-Qualified Domain Name
- Master predefinito?
- Nome del file di questo certificato CA del Master - Usare il percorso completo del certificato CA scaricato nella fase iniziale di questa procedura.
- Selezionare Aggiungi nuovo Master.
Procedura 1.7. Mappare le Organizzazioni del Satellite master sulle organizzazioni del Satellite slave usando spacewalk-sync-setup
- Eseguire una registrazione su un sistema. Per questo processo non è importante se il sistema appartenga ad un Satellite master, Satellite slave o un sistema diverso, è importante che il sistema sia in grado di accedere l'API XMLRPC pubblica dei Satellite slave o master.
- Emettere
spacewalk-sync-setup
sull'interfaccia a linea di comando:spacewalk-sync-setup --ms=[Master_FQDN] \ --ml=[Master_Sat_Admin_login] \ --mp=[Master_Sat_Admin_password] \ --ss=[Slave FQDN] --sl=[Slave_Sat_Admin_login] \ --sp=[Slave_Sat_Admin_password> \ --create-templates --apply
Dove:- --ms=MASTER, --master-server=MASTER è il FQDN del Master al quale collegarsi
- --ml=MASTER_LOGIN, --master-login=MASTER_LOGIN è il lofin dell'amministratore Satellite per il Satellite Master
- --mp=MASTER_PASSWORD, --master-password=MASTER_PASSWORD è la password per il login dell'Amministrtore Satellite sul Satellite Master
- --ss=SLAVE, --slave-server=SLAVE è il FQDN del Satellite Slave al quale collegarsi.
- --sl=SLAVE_LOGIN, --slave-login=SLAVE_LOGIN è il login dell'Amministratore satellite per Satellite slave
- --sp=SLAVE_PASSWORD, --slave-password=SLAVE_PASSWORD è la password per il login dell'Aaamministrtore satellite sul Satellite slave
- --ct, --create-templates è l'opzione usata per creare il file di impostazione sia per lo slave che per il master, per la coppia master/slave indicata
- --apply indica alle istanze di Satellite di eseguire le modifiche specificate dai file di impostazione sulle istanze Satellite specificate
Nota
Per ulteriori opzioni di impostazione:spacewalk-sync-setup --help
L'output di questo comando sarà il seguente:INFO: Connecting to [admin@master-fqdn] INFO: Connecting to [admin@slave-fqdn] INFO: Generating master-setup file $HOME/.spacewalk-sync-setup/master.txt INFO: Generating slave-setup file $HOME/.spacewalk-sync-setup/slave.txt INFO: Applying master-setup $HOME/.spacewalk-sync-setup/master.txt INFO: Applying slave-setup $HOME/.spacewalk-sync-setup/slave.txt
- Sulla linea di comando emettere
satellite-sync
su ogni canale personalizzato per ottenere la struttura corretta ed i permessi del canale:satellite-sync -c your-channel
1.3.2. Sincronizzazione per organizzazione
- Se il contenuto sorgente appartiene all'organizzazione
NULL
(qualsiasi contenuto Red Hat) verrà eseguito il default sull'organizzazioneNULL
anche se si specifica una organizzazione di destinazione. Tale approccio assicura che il contenuto specificato sia sempre nella organizzazioneNULL
privilegiata. - Se si specifica una organizzazione sulla linea di comando il contenuto verrà importato da quella organizzazione.
- Se non è stata specificata alcuna organizzazione il default sarà org 1.
orgid
) per la sincronizzazione tra Satellite:
Esempio 1.1. Come importare il contenuto da un satellite master ad uno slave
satellite-sync --parent-sat=master.satellite.example.com -c channel-name --orgid=2
Esempio 1.2. Come importare il contenuto da un dump esportato di una organizzazione
$ satellite-sync -m /dump -c channel-name --orgid=2
Esempio 1.3. Importazione del contenuto da un Red Hat Network Hosted
$ satellite-sync -c channel-name
1.3.3. Casi di utilizzo dell'Inter-Satellite Synchronization
Esempio 1.4. Staging Satellite


- Eseguire il comando
satellite-sync
per sincronizzare i dati con rhn_parent (generalmente Red Hat Network Hosted Hosted):satellite-sync -c your-channel
- Eseguire il seguente comando per sincronizzare i dati dal server di stage:
satellite-sync --iss-parent=staging-satellite.example.com -c custom-channel
Esempio 1.5. Slave sincronizzati

Esempio 1.6. Contenuto personalizzato degli slave

Esempio 1.7. Sincronizzazione bidirezionale
satellite-sync
estrarrà il contenuto dall'altro server Satellite, e i dati sincronizzati dipenderanno dalle opzioni eseguite con satellite-sync
. Senza alcuna opzione la sincronizzazione cercherà di aggiornare qualsiasi dato precedentemente sincronizzato.

Capitolo 2. Informazioni specifiche al Red Hat Satellite e Solaris
2.1. UNIX Support Guide
2.1.1. Introduzione
2.1.1.1. Varianti di UNIX supportate
Tabella 2.1. Versioni ed architetture di Solaris supportate:
Versioni di Solaris | sun4m | sun4d | sun4u | sun4v | sun4us | x86 |
---|---|---|---|---|---|---|
Solaris 8 | si | no | si | n/a | no | no |
Solaris 9 | si | n/a | si | n/a | no | si |
Solaris 10 | n/a | n/a | si | si | no | si |
2.1.1.2. Prerequisiti
- Red Hat Satellite 5.0 o versione più recente
- Un certificato Satellite con entitlement di Management
- Entitlement di Management per ogni client di UNIX
- Pacchetti di Red Hat Network per UNIX incluso python, pyOpenSSL, ed i pacchetti Red Hat Network Client
- Pacchetti Sunfreeware che forniscono le librerie di supporto
Nota
Alcuni di questi pacchetti sono disponibili tramite il Red Hat Satellite. Consultare Sezione 2.1.3.1, «Scaricare ed installare i pacchetti aggiuntivi» per un elenco completo.
2.1.1.3. Caratteristiche incluse
- Il Red Hat Network Service Daemon (
rhnsd
), il quale aziona ilrhn_check
in base ad un intervallo configurabile - Il Red Hat Network Configuration Client (
rhncfg-client
), il quale esegue tutte le azioni di configurazione programmate dal Satellite - Red Hat Network Configuration Manager (
rhncfg-manager
), il quale permette una amministrazione tramite una linea di comando dei canali di configurazione di Red Hat Network - Il programma
rhn_check
, il quale esegue il check in con Satellite, ed esegue qualsiasi azione programmata dal server - Tutte le funzionalità Management-level, come ad esempio il grouping, il confronto del profilo del pachetto, e l'utilizzo del System Set Manager in modo da amministrare contemporaneamente i sistemi multipli
- Una caratteristica di Provisioning chiamata Comando Remoto, che permette agli utenti di programmare dei comandi root-level, su qualsiasi client gestito attraverso il sito web di Satellite, sempre se il client sia stato configurato in modo da abilitare la suddetta azione.
2.1.1.4. Differenze di funzionalità
- Red Hat Update Agent per UNIX offre un set più piccolo di opzioni rispetto alla sua controparte di Linux, e si affida al toolset nativo del sistema operativo per l'installazione dei pachetti, invece di
rpm
- Per un elenco preciso di opzioni consultate la Sezione 2.1.4.2.4, «Aggiornamento attraverso la linea di comando». - L'applicazione Red Hat Network Push è stata modificata in modo simile per il caricamento dei tipi di file UNIX nativi, incluso i pacchetti, patch e cluster di patch.Dal pacchetto Solaris, il patch ed i patch cluster file risultano essere diversi dai file rpm, il meccanismo per il caricamento del canale risulta essere differente. Per Solaris sono presenti due applicazioni nel pacchetto
rhnpush
:- Il primo,
solaris2mpm
, è una utilità di Red Hat Network in grado di creare un file MPM per ogni patch o pacchetto Solaris. Il formato neutrale del file MPM permette a Satellite di comprendere e gestire i file caricati. - Il secondo,
rhnpush
, è stato esteso in modo da poter gestire MOM insieme ai file RPM. In caso contrario esso opera in modo identico alla versione Linux dirhnpush
.
- La scheda Canali del sito web di Red Hat Network è stata estesa per ospitare l'archiviazione e l'installazione dei file UNIX nativi.
2.1.1.5. Funzionalità escluse
- Tutte le funzionalità del Provisioning-level, come ad esempio il kickstarting ed il rollback del pacchetto, con l'eccezione della gestione del file di configurazione
- Tutte le opzioni relative all'Errata, poichè in UNIX il concetto di Aggiornamenti Errata non viene compreso
- File sorgenti per i pacchetti
RHAT*.pkg
durante l'installazione.
2.1.2. Preparazione/Configurazione del Satellite Server
- Durante l'installazione di Satellite:Abilitate il supporto UNIX su Satellite selezionando la casella "Abilita Supporto Solaris" durante il processo di installazione, come di seguito mostrato:
Figura 2.1. Abilitazione del supporto UNIX durante l'installazione di Satellite
- Dopo aver installato Satellite:Abilitate il supporto UNIX configurando Satellite dopo la sua installazione. Per fare questo, selezionate Ammin nella barra del menù superiore, e successivamente selezionate Configurazione Satellite sulla barra di navigazione sinistra. Nella schermata seguente selezionate la casella Abilita Supporto Solaris, come di seguito indicato:
Figura 2.2. Abilitazione del supporto UNIX dopo l'installazione di Satellite
Fate clic sul pulsante Aggiorna Configurazione per confermare le modifiche. - Per finire, creare un canale di base al quale il sistema client può essere sottoscritto, questo poichè Red Hat Network non fornisce alcun contenuto UNIX; come risultato, non sarà possibile utilizzare
satellite-sync
per creare il canale desiderato.Per creare un canale Solaris eseguite il login sull'interfaccia web di Satellite come Amministratore di Satellite o come certificate authority. Andate sulla scheda Canale, e successivamente da Gestisci canali software della barra di navigazione di sinistra. Fate clic sul link crea nuovo canale nella parte alta sulla destra della schermata risultante. Fornite un nome e l'etichetta per il vostro nuovo canale, e successivamente selezionate SPARC Solaris o i386 Solaris in base all'architettura del client.
2.1.3. Preparazione del Sistema Client di Unix
- Scaricate ed installate
gzip
insieme alle librerie third-party necessarie. - Scaricate la Red Hat Network application tarball dal Satellite sul client, installandone i contenuti.
- Successivamente implementate i certificati SSL necessari per un collegamento sicuro.
- Configurate le applicazioni client da collegare al Red Hat Satellite.
2.1.3.1. Scaricare ed installare i pacchetti aggiuntivi
up2date
), il quale fornisce un link tra i vostri sistemi client e Red Hat Network. La versione specifica a UNIX del Red Hat Update Agent risulta essere limitata in funzionalità rispetto alla propria controparte di Linux, ma è in grado di permettere una registrazione del sistema e di facilitare le installazioni del pacchetto e dei patch. Consultate la Sezione 2.1.4, «Registrazione e aggiornamenti del client Unix» per una descrizione dettagliata delle opzioni del tool.
Nota
bash
. Se la shell BASH risulta disponibile, verrà conferito al sistema un comportamento molto simile a quello di Linux.
2.1.3.1.1. Installazione dei pacchetti Third-Party
gzip
libgcc
openssl
zlib
gzip
viene fornita dal pacchetto SUNW gzip e può essere scaricata tramite http://www.sunfreeware.com.
SUNWgccruntime
SUNWopenssl*
SUNWzlib
SMClibgcc
oSMCgcc
SMCossl
SMCzlib
pkginfo
per verificare se un pacchetto sia stato installato sul client. Per esempio, per la ricerca di un pacchetto che contenga all'interno del suo nome "zlib", eseguite il comando di seguito riportato:
# pkginfo | grep zlib
Nota
libgcc<version>-sol<solaris-version>-sparc-local.gz
diviene SMClibgcc dopo l'installazione
2.1.3.1.2. Configurazione percorso di ricerca della libreria
# crle -c /var/ld/ld.config
-l
resetta il valore invece di aggiungerlo, quindi se sono stati precedentemente impostati alcuni valori all'interno del vostro sistema, aggiungeteli al parametro -l.
# crle -c /var/ld/ld.config -l /other/existing/path:/lib:/usr/lib:/usr/local/lib
# crle -c /var/ld/ld.config -l /other/existing/path:/lib:/usr/lib:/usr/local/lib:/usr/sfw/lib
2.1.3.1.3. Come scaricare i pacchetti del client di Red Hat Network
/var/www/html/pub/
del vostro Satellite. Se siete in grado di utilizzare un GUI web browser come Mozilla, andate sulla directory /pub
di Satellite, e salvate il tarball appropriato sul vostro client:
http://your-satellite.example.com/pub/rhn-solaris-bootstrap-<version>-<solaris-arch>-<solaris-version>.tar.gz
ftp
per trasferire il file dal Satellite al client.
gzip
sarete in grado di decomprimere il tarball. In tal senso i seguenti pacchetti dovrebbero essere presenti:
RHATpossl
RHATrhnrcfg
RHATrhnrcfga
RHATrhnrcfgc
RHATrhnrcfgm
RHATrhnc
RHATrhnl
RHATrpush
RHATsmart
SMClibgcc
e SMCosslg
possono essere inclusi all'interno del tarball.
2.1.3.1.4. Installazione dei pacchetti di Red Hat Network
pkgadd
. Rispondete "si" ad ogni prompt durante l'installazione del pacchetto.
# pkgadd -d RHATpossl-0.6-1.p24.6.pkg all # pkgadd -d RHATpythn-2.4.1-2.rhn.4.sol9.pkg all # pkgadd -d RHATrhnl-1.8-7.p23.pkg all ...
Nota
-n
di pkgadd
, per eseguire il comando in modalità non-interattiva. Tuttavia ciò potrebbe causare il fallimento 'silenzioso' durante l'installazione di alcuni pacchetti su Solaris 10.
/opt/redhat/rhn/solaris/
.
2.1.3.1.5. Includere i pacchetti di Red Hat Network nel PATH
# PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/bin # PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/usr/bin # PATH=$PATH:/opt/redhat/rhn/solaris/usr/sbin # export PATH
# MANPATH=$MANPATH:/opt/redhat/rhn/solaris/man # export MANPATH
# man -M /opt/redhat/rhn/solaris/man <man page>
libgcc
, openssl
e zlib
.
crle -c /var/ld/ld.config -l <current library paths>:/opt/redhat/rhn/solaris/lib
2.1.3.2. Implementazione certificati SSL del client
/pub/
del Web server di Satellite.
- Scaricate il certificato SSL dalla directory
/var/www/html/pub/
di Red Hat Satellite sul sistema client. Il certificato verrà nominato in modo simile aRHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
. Potrete accedere al suddetto certificato tramite web sul seguente URL:https://your-satellite.example.com/pub/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
. - Spostate il certificato SSL del client sulla directory Red Hat Network-specifica per la vostra variante di UNIX. Per Solaris tale operazione può essere eseguita con un comando simile al seguente:
mv /path/to/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT /opt/redhat/rhn/solaris/usr/share/rhn/
2.1.3.3. Configurazione dei client
- Come utente root andate sulla directory di configurazione di Red Hat Network per il sistema. Per Solaris il percorso completo è
/opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/
. - Aprite il file di configurazione
up2date
in un editor di testo. - Trovate la voce
serverURL
ed impostate i valori per il fully qualified domain name (FQDN) per il Red Hat Satellite:serverURL[comment]=Remote server URL serverURL=https://your-satellite.example.com/XMLRPC
- Assicuratevi che l'applicazione si riferisca al Red Hat Satellite anche quando SSL è disabilitato, impostando il valore
noSSLServerURL
per il Satellite:noSSLServerURL[comment]=Remote server URL without SSL noSSLServerURL=http://your-satellite.example.com/XMLRPC
- Con il file di configurazione
up2date
ancora aperto, trovate la vocesslCACert
ed impostatene il valore sul nome e la posizione del certificato SSL descritto nella Sezione 2.1.3.2, «Implementazione certificati SSL del client», per esempio:sslCACert[comment]=The CA cert used to verify the ssl server sslCACert=/opt/redhat/rhn/solaris/usr/share/rhn/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
2.1.4. Registrazione e aggiornamenti del client Unix
2.1.4.1. Registrazione dei sistemi Unix
rhnreg_ks
per eseguire questa fase, l'utilizzo delle chiavi di attivazione per registrare i vostri sistemi è facoltativo. Le suddette chiavi vi permetteranno di predeterminare le impostazioni presenti all'interno di Red Hat Network, come ad esempio i canali di base ed i gruppi di sistemi, e come applicarle automaticamente sui sistemi durante la loro fase di registrazione.
- Eseguite il login sull'interfaccia web di Satellite e fate clic sulla tabella Sistemi nella barra di navigazione superiore, seguito da Chiavi di attivazione nella barra di navigazione di sinistra. Successivamente fate clic sul link crea nuova chiave nell'angolo in alto a destra della pagina.
- Sulla seguente pagina selezionate il canale di base creato alla fine della Sezione 2.1.2, «Preparazione/Configurazione del Satellite Server».
- Dopo aver creato la suddetta chiave, fate clic sul nome corrispondente all'interno dell'elenco Chiavi di attivazione, per migliorare le proprie impostazioni Red Hat Network associando il software, i canali di configurazione ed i gruppi di sistemi.
- Aprite un terminal sul sistema client da registrare, ed eseguite un login come utente root.
- Utilizzate
rhnreg_ks
insieme con l'opzione--activationkey
, per registrare il client con Satellite. La stringa di caratteri della chiave può essere copiata direttamente dall'elenco di Chiavi di attivazione all'interno del sito web. Il comando sarà simile al seguente:rhnreg_ks --activationkey=b25fef0966659314ef9156786bd9f3af
- Tornate sul sito web, fate clic sul nome della chiave di attivazione, ed assicuratevi che il nuovo sistema compaia all'interno della tabella Sistemi Attivati.
2.1.4.2. Acquisizione degli aggiornamenti
2.1.4.2.1. Caricamento pacchetti sul Satellite
solaris2mpm
in modo da tradurre i pacchetti Solaris, le patch ed i patch cluster in un formato comprensibile da parte di Satellite.
2.1.4.2.1.1. solaris2mpm
solaris2mpm
è parte integrante di Red Hat Network Push per Solaris. Il contenuto inviato ad un canale Solaris su Satellite deve essere prima in formato .mpm.
Nota
/tmp/
verrà utilizzato a tale scopo. L'opzione --tempdir
vi permette di specificare se necessario un'altra directory.
# solaris2mpm RHATrpush-3.1.5-21.pkg RHATrpush-3.1.5-23.pkg Opening archive, this may take a while Writing out RHATrpush-3.1.5-21.sparc-solaris.mpm Opening archive, this may take a while Writing out RHATrpush-3.1.5-23.sparc-solaris.mpm
name-version-release.arch.mpm
Tabella 2.2. opzioni di solaris2mpm
Opzione | Descrizione |
---|---|
--version
|
Mostra il numero della versione del programma ed esce
|
-h, --help
|
Mostra queste informazioni ed esce
|
-?, --usage
|
Stampa le informazioni relative all'utilizzo del programma ed esce
|
--tempdir=<tempdir>
|
Directory temporanea dalla quale poter lavorare
|
--select-arch=<arch>
|
Seleziona l'architettura (i386 o SPARC) per pacchetti usati su architetture multiple.
|
2.1.4.2.1.2. rhnpush
con file .mpm
rhnpush
funziona come una utility standard, con l'aggiunta di una funzione che gli permette di gestire i file .mpm. Di seguito viene riportato un esempio sul suo utilizzo:
% rhnpush -v --server testbox.example.com --username myuser -c solaris-8 \ RHATrpush-3.1.5-*.mpm Red Hat Network password: Connecting to http://testbox.example.com/APP Uploading package RHATrpush-3.1.5-21.sparc-solaris.mpm Uploading package RHATrpush-3.1.5-23.sparc-solaris.mpm
Nota
2.1.4.2.2. Aggiornamento attraverso il sito web
2.1.4.2.3. rhnsd
rhnsd
, il quale indica al sistema client di eseguire un check in con Red Hat Network, viene avviato automaticamente al momento dell'avvio. Sui sistemi Solaris rhnsd
non viene avviato per default al momento dell'avvio, ma può essere avviato dalla linea di comando nel seguente modo:
rhnsd --foreground --interval=240
rhnsd
è /opt/redhat/rhn/solaris/usr/sbin/rhnsd
. Di seguito vengono riportate le opzioni disponibili per rhnsd
su Solaris:
Tabella 2.3. Opzioni rhnsd
Opzione | Descrizione |
---|---|
-f, --foreground
|
Eseguito in primo piano
|
-i, --interval=MINS
|
Collega a Red Hat Network ogni MIN minuti
|
-v, --verbose
|
Registra tutte le azioni su syslog
|
-h, --help
|
Conferisci questo elenco d'aiuto
|
-u, --usage
|
Conferisci questo elenco d'aiuto
|
-V, --version
|
Stampa versione programma
|
2.1.4.2.4. Aggiornamento attraverso la linea di comando
up2date
. La differenza più importante è l'assenza di tutte le opzioni che riguardano i file sorgenti. Consultate la Tabella 2.4, «Argumento della linea di comando dell'Update Agent» per un elenco completo di opzioni disponibili per i sistemi UNIX.
Tabella 2.4. Argumento della linea di comando dell'Update Agent
Argomento | Descrizione |
---|---|
--version | Mostra le informazioni sulla versione del programma. |
-h , --help | Mostra questo messaggio di aiuto ed esce. |
-v , --verbose | Mostra output aggiuntivi. |
-l , --list | Elenca le ultimissime versioni di tutti i pachetti installati. |
-p , --packages | Aggiorna i pacchetti associati con questo profilo del sistema. |
--hardware | Aggiorna questo profilo hardware del sistema su Red Hat Network. |
--showall | Elenca tutti i pacchetti disponibili per il download. |
--show-available | Elenca tutti i pacchetti disponibili che non sono attualmente installati. |
--show-orphans | Elenca tutti i pacchetti attualmente installati ma che non sono presenti all'interno dei canali ai quali il sistema è sottoscritto. |
--show-channels | Mostra i nomi del canale insieme ai nomi del pacchetto dove appropriato. |
--installall | Installa tutti i pacchetti disponibili. Utilizzare con l'opzione --channel . |
--channel=CHANNEL | Specifica da quale canale aggiornare utilizzando le etichette dei canali. |
--get | Riprende il pacchetto specificato senza risolvere le dipendenze. |
2.1.5. Comandi remoti
2.1.5.1. Abilitazione dei comandi
script
, il file run
, ed entrambi devono essere posizionati all'interno della directory /etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/
specifica alla vostra variante UNIX.
mkdir -p /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script
touch /opt/redhat/rhn/solaris/etc/sysconfig/rhn/allowed-actions/script/run
2.1.5.2. Come digitare i comandi
Capitolo 3. Informazioni sul Red Hat Satellite Proxy
3.1. Utilizzo di Red Hat Network Package Manager e Serving Local Package attraverso il Red Hat Network Proxy
spacewalk-proxy-package-manager
e le relative dipendenze.
*.rpm
) sono archiviati sul Red Hat Network Proxy Server.
/etc/rhn/rhn.conf
.
rhn_package_manager
:
Tabella 3.1. opzioni rhn_package_manager
Opzione | Descrizione |
---|---|
-v , --verbose | Maggiore verbosità. |
-d DIR, --dir= DIR | Processa i pacchetti dalla directory DIR. |
-c CHANNEL, --channel= CHANNEL | Gestisci questo canale - può essere presente più volte. |
-n NUMBER, --count= NUMBER | Processa questo numero di intestazioni per chiamata - il default è 32. |
-l , --list | Elenca ogni nome del pacchetto, numero della versione, numero della release, ed architettura nel canale specificato. |
-s , --sync | Controlla se la directory locale è in sincronizzazione con il server. |
-p , --printconf | Stampa la configurazione corrente ed esci. |
-X PATTERN, --exclude= PATTERN | Esclude i file che corrispondono a questa espressione globale - può essere presente più volte. |
--newest | Passa solo i pacchetti più recenti rispetto ai pacchetti precedentemente passati al server per il canale specificato. |
--stdin | Legge i nomi dei pacchetti definiti da stdin. |
--nosig | Passa i pacchetti non firmati. Per default Red Hat Network Package Manager cerca di passare solo i pacchetti firmati. |
--username= USERNAME | Specifica il nome utente di Red Hat Network. Se non ne fornite uno con questa opzione, allora vi sarà richiesto di specificarne uno in questo modo. |
--password= PASSWORD | Specifica la password di Red Hat Network. Se non ne fornite una con questa opzione, allora vi sarà richiesto di specificarne una in questo modo. |
--source | Carica le intestazioni del pacchetto sorgente. |
--dontcopy | Nella fase di post-caricamento, non copiare i pacchetti nella loro posizione finale all'interno dell'albero dei pacchetti. |
--test | Stampa solo i pacchetti che devono essere passati. |
--no-ssl | Non consigliato - Disabilita SSL. |
-? , --usage | Descrive brevemente le opzioni. |
--copyonly | Copia i file elencati nell'argomentazione all'interno del canale specificato. Utile quando un canale presente sul Proxy non possiede un determinato pacchetto, e quando un utente non desidera importare nuovamente tutti i pacchetti all'interno del canale. Es. rhn_package_manager -c CHANNEL--copyonly /PATH/TO/MISSING/FILE |
-h , --help | Visualizza la schermata di aiuto con un elenco di opzioni. |
Nota
rhn_package_manager
: man rhn_package_manager
.
- Creazione di un canale privato.
- Caricare i pacchetti locali all'interno del canale.
3.1.1. Creazione di un canale privato
- Eseguite un login sull'interfaccia web di Red Hat Network in https://rhn.redhat.com o sul server di Red Hat Satellite locale nella rete.
- Fate clic su Canali nella barra di navigazione superiore. Se non visualizzate l'opzione Gestisci canali all'interno della barra di navigazione di sinistra, assicuratevi che l'utente in questione possieda un set di permessi per la modifica del canale. Fate questo attraverso la categoria Utenti accessibile nella barra di navigazione superiore.
- Nella barra di navigazione di sinistra, fate clic su Gestisci Canali Software, e successivamente sul pulsante crea nuovo canale nell'angolo a destra della pagina.
- Selezionate un'archtettura del canale genitore e canale di base, inserite un nome, etichetta, sommario e descrizione per il nuovo canale privato. L'etichetta del canale deve contenere: almeno sei caratteri, iniziare con una lettera e contenere solo lettere minuscole, cifre, trattini (-) e punteggiatura (.). Inserite anche l'URL della chiave GPG del canale. Anche se questo campo non risulta necessario, è consigliato aumentare il livello di sicurezza. Per informazioni su come generare le chiavi GPG, consultate la Red Hat Network Channel Management Guide.
- Fate clic su Crea canale.
3.1.2. Caricamento dei pacchetti
Nota
rhn_package_manager -c "label_of_private_channel" pkg-list
/var/spool/rhn-proxy/rhn
.
pkg-list
rappresenta l'elenco dei pacchetti da caricare. Alternativamente utilizzare l'opzione -d
per specificare la directory locale che contiene i pacchetti da aggiungere al canale. Assicuratevi che la directory contenga solo i pacchetti da includere e non altri file. Red Hat Network Package Manager è in grado di leggere anche l'elenco dei pacchetti da un input standard (utilizzando --stdin
).
rhn_package_manager -c "label_of_private_channel" --source pkg-list
-c
o --channel
), le intestazioni caricate del pacchetto verranno collegate a tutti i canali elencati.
Nota
rhn_package_manager -s -c "label_of_private_channel"
-s
elenca tutti i pacchetti mancanti (tutti i pacchetti trasferiti sul server Red Hat Network ma non presenti sulla directory locale). È necessario essere un Amministratore dell'organizzazione per poter utilizzare questo comando. L'applicazione richiederà l'inserimento della password ed il nome utente di Red Hat Network.
Capitolo 4. Gestione dei pacchetti personalizzati
4.1. Creazione dei pacchetti per Red Hat Network
4.1.1. Vantaggi offerti da RPM
- Processi di aggiornamento semplici
- Utilizzando RPM è possibile aggiornare singoli componenti di un sistema senza eseguire un processo completo di reinstallazione. Quando Red Hat rende disponibile una nuova versione di Red Hat Enterprise Linux, per poter eseguire un processo di aggiornamento gli utenti non dovranno eseguire un nuovo processo di installazione. RPM rende possibile l'esecuzione di processi di aggiornamento intelligenti e completamente automatizzati. Durante l'esecuzione dei suddetti processi, i file di configurazione presenti all'interno dei pacchetti non verranno alterati, in questo modo gli utenti non perderanno le proprie impostazioni. Non è necessario alcun tipo di file di aggiornamento per eseguire tale operazione su di un pacchetto, poichè viene utilizzato lo stesso tipo di file RPM per installare o aggiornare il pacchetto.
- Interrogazione dei pacchetti
- RPM fornisce delle opzioni per il processo di interrogazione atte ad eseguire una ricerca, attraverso il vostro database RPM, di pacchetti o di determinati file. È possibile altresì stabilire il file di appartenenza di un pacchetto e la sua provenienza. I file contenuti nel pacchetto si trovano in un archivio compresso con una intestazione binaria personalizzata contenente infiromazioni utili sul pacchetto e sui rispettivi contenuti. RPM interroga le intestazioni in modo veloce a semplice.
- Verifica del sistema
- Un'altra caratteristica è quella della verifica dei pacchetti. Se credete che un file relativo ad un pacchetto sia stato cancellato, sarà possibile verificare il pacchetto in modo da controllare lo stato del file corrispondente. Tale verifica notificherà la presenza di eventuali anomalie. Se sono presenti degli errori sarà possibile reinstallare i file in modo semplice. I file di configurazione modificati vengono conservati durante il processo di reinstallazione.
- Pristine Sources
- Uno degli scopi più importanti di RPM è quello di permettere l'utilizzo dei pristine software sources, come diffuso dagli autori originali del software. Insieme a RPM sono presenti all'interno di un prodotto sia i pristine sources che le patch utilizzate insieme alle istruzioni per l'impostazione. Tale caratteristica rappresenta un vantaggio per diversi motivi. Per esempio, nel caso in cui viene rilasciata una nuova versione di un programma, non sarà necessario eseguire la sua compilazione partendo da zero. È necessario solo controllare la patch relativa per seguire le fasi a voi necessarie. Tutti i valori di default e le modifiche eseguite per impostare correttamente il vostro software, sono facilmente visibili utilizzando questa tecnica.Il mantenimento inalterato dei codici sorgenti non solo potrebbe interessare gli sviluppatori, ma potrebbe anche dar luogo ad un software con qualità maggiori per gli utenti finali.
4.1.2. Guide linea per l'RPM di Red Hat Network
- Conoscere RPM. È cruciale comprendere in modo approfondito l'importanza delle funzioni essenziali di RPM in modo da creare correttamente i pacchetti. Per maggiori informazioni su RPM, consultate le seguenti risorse:
- Quando create un RPM per un canale figlio, create il pacchetto tramite una nuova installazione di Red Hat Enterprise Linux con la stessa versione del canale di base del figlio. Assicuratevi di applicare prima tutti gli aggiornamenti provenienti da Red Hat Network.
- È necessario installare il pacchetto RPM senza l'utilizzo delle opzioni
--force
o--nodeps
. Se non siete in grado d'installare in modo pulito un RPM sul vostro sistema di compilazione, Red Hat Network non sarà in grado di installarlo automaticamente sul sistema. - Il filename del pacchetto RPM deve essere in formato NVR (name, version, release), e deve contenere l'architettura per il pacchetto. Il formato corretto è
name-version-release.arch.rpm
. Per esempio, un filename valido per il pacchetto RPM èpkgname-0.84-1.i386.rpm
, dove il nome è pkgname, la versione è 0.84, la release è 1, e l'architettura è i386. - Il pacchetto RPM dovrebbe essere firmato dal manutentore del pacchetto. I pacchetti non firmati possono essere distribuiti attraverso Red Hat Network, ma yum deve essere forzato ad accettarli. La firma dei pacchetti è fortemente consigliata e viene affrontata nella Sezione 4.2, «Firme digitali per i pacchetti di Red Hat Network».
- Se il pacchetto viene in alcun modo modificato, incluso la modifica della firma o la sua ricompilazione, la versione o la release deve essere aumentata in maniera incrementale. In altre parole, l'NVRA (incluso il tipo di architettura) per ogni RPM distribuito attraverso Red Hat Network deve corrispondere una creazione unica nel genere per evitare doppioni.
- Nessun pacchetto RPM può rendere la propria versione obsoleta.
- Se il pacchetto viene diviso in due o più pacchetti separati, fate molta attenzione alle dipendenze. Non dividete un pacchetto esistente a meno che non siete costretti a farlo.
- Nessun pacchetto si può affidare agli script di pre-installazione, post-installazione, pre-disinstallazione o post-disinstallazione interattiva. Se il pacchetto in questione ha bisogno dell'intervento di un utente durante l'installazione, tale procedura non sarà in grado di funzionare con Red Hat Network.
- Qualsiasi script di pre-installazione, post-installazione, pre-disinstallazione e post-disinstallazione non dovrebbe mai eseguire alcun processo di scrittura su stderr o stdout. Ridirezionate i messaggi su
/dev/null
, se essi non risultano necessari, in caso contrario scriveteli su di un file. - Quando create il file spec, utilizzate le definizioni del gruppo presenti in
/usr/share/doc/rpm-<version>/GROUPS
. Se non è disponibile un abbinamento ideale, selezionate quello più idoneo. - Utilizzate la funzione della dipendenza RPM, in modo da assicurare una esecuzione corretta del programma dopo la sua installazione.
Importante
4.2. Firme digitali per i pacchetti di Red Hat Network
4.2.1. Generazione di una coppia di chiavi GnuPG
- Nel prompt della shell digitare come utente root il seguente comando:
gpg --gen-key
La coppia di chiavi GPG non deve essere creata da utenti non root. L'utente root è in grado di bloccare le pagine della memoria, ciò significa che le informazioni non verranno mai scritte sul disco, diversamente dagli utenti non-root. - Dopo aver eseguito il comando per generare una coppia di chiavi sarete in grado di visualizzare una schermata introduttiva contenente alcune opzioni della chiave, simili a quanto segue:
gpg (GnuPG) 2.0.14; Copyright (C) 2009 Free Software Foundation, Inc. This is free software: you are free to change and redistribute it. There is NO WARRANTY, to the extent permitted by law. Please select what kind of key you want: (1) RSA and RSA (default) (2) DSA and Elgamal (3) DSA (sign only) (4) RSA (sign only) Your selection?
- Accettate l'opzione: (2) DSA and ElGamal. Questa opzione vi permetterà di creare una firma digitale e di eseguire una codifica/decodifica con due tipi di tecnologie. Digitate
2
e poi premete Invio. - Successivamente scegliete la misura della chiave, ciò indicherà la lunghezza della chiave. Più la chiave è lunga e più sarà resistente agli attachi. A questo scopo è consigliato la creazione di una chiave a 2048 bit.
- L'opzione successiva richiederà di stabilire la validità della vostra chiave. Se selezionate una data di scadenza, ricordate che tutti gli utenti che utilizzano la vostra chiave pubblica dovranno essere informati della suddetta data, e quindi acquisire una nuova chiave pubblica. È consigliato non selezionare alcuna data di scadenza. Se non impostate alcuna data sarà chiesto di confermare la vostra scelta:
Key does not expire at all Is this correct (y/n)?
- Premete y per confermare.
- Il compito successivo sarà quello di fornire un User-ID contenente il nome, l'indirizzo email ed un commento aggiuntivo, ognuno di essi viene richiesto individualmente. Una volta terminato verrà mostrato un sommario contenente le informazioni da voi inserite.
- Una volta confermata la vostra selezione inserite una frase d'accesso.
Nota
In modo simile alle password una frase d'accesso efficace è fondamentale per la sicurezza in GnuPG. Utilizzate un giusto mix di lettere maiuscole e minuscole, numeri e/o punteggiatura. - Dopo aver inserito e verificato la frase d'accesso verranno generate le chiavi. A questo punto sarà visualizzato un messaggio simile al seguente:
We need to generate a lot of random bytes. It is a good idea to perform some other action (type on the keyboard, move the mouse, utilize the disks) during the prime generation; this gives the random number generator a better chance to gain enough entropy. +++++.+++++.++++++++....++++++++++..+++++.+++++.+++++++.+++++++ +++. ++++++++++++++++++++++++++++++++++++++..........................++++
Terminata l'attività nella schermata, le nuove chiavi verranno posizionate nella directory.gnupg
nella home directory di root. Questo rappresenta la posizione predefinita delle chiavi generate dall'utente root.
gpg --list-keys
gpg: key D97D1329 marked as ultimately trusted public and secret key created and signed. gpg: checking the trustdb gpg: 3 marginal(s) needed, 1 complete(s) needed, PGP trust model gpg: depth: 0 valid: 3 signed: 0 trust: 0-, 0q, 0n, 0m, 0f, 3u gpg: next trustdb check due at 2013-08-28 pub 2048D/D97D1329 2013-08-27 [expires: 2013-08-28] Key fingerprint = 29C7 2D2A 5F9B 7FF7 6411 A9E7 DE3E 5D0F D97D 1329 uid Your Name<you@example.com> sub 2048g/0BE0820D 2013-08-27 [expires: 2013-08-28]
gpg --export -a 'Your Name' > public_key.txt
public_key.txt
.
yum
. Le tecniche utilizzate per impiegare questa chiave attraverso un'organizzazione, sono disponibili nella Red Hat Network Client Configuration Guide.
4.2.2. Firma dei pacchetti
~/.rpmmacros
in modo da includere quanto segue:
%_signature gpg %_gpg_name B7085C8A
_gpg_name
di B7085C8A, con l'ID della chiave dal vostro keyring GPG utilizzato per firmare i pacchetti. Questo valore indica all'RPM la firma da utilizzare.
rpm --resign package-name-1.0-1.noarch.rpm
rpm --checksig -v package-name-1.0-1.noarch.rpm
Nota
rpm --checksig -v
importare la chiave gpg. Consultare Sezione 4.3, «Come importare le chiavi GPG personalizzate» nella sezione successiva per maggiori informazioni.
4.3. Come importare le chiavi GPG personalizzate
cp /some/path/YOUR-RPM-GPG-KEY /var/www/html/pub/
wget -O- -q http://your_proxy_or_sat.your_domain.com/pub/YOUR-RPM-GPG-KEY
-O-
invia i risultati agli output standard, mentre l'opzione -q
imposta Wget in modo da essere eseguito in modalità quiet. Ricordate di sostituire la variabile YOUR-RPM-GPG-KEY con il nome del file della vostra chiave.
rpm --import /path/to/YOUR-RPM-GPG-KEY
Nota
Capitolo 5. Troubleshooting
tail -f
per tutti i file di log, per poi eseguire yum list
. Successivamente esaminate tutte le nuove entry per possibili indizi.
- 5.1. Spazio del disco
- 5.2. Installazione ed aggiornamento
- 5.3. Servizi
- Domanda: Perchè l'Apache Web server non è in esecuzione?
- Domanda: Come faccio a sapere qual è lo stato di Red Hat Network Task Engine?
- Domanda: Come faccio a sapere qual è lo stato del database embedded di Satellite?
- Domanda: Cosa devo fare se la funzione push di Red Hat Satellite non funzionano più?
- 5.4. Connettività
- 5.5. Registrazione e notifiche
- Domanda: Quali sono i diversi tipi di file di log?
- Domanda: Come posso usare spacewalk-report?
- Domanda: Come posso determinare la mia versione dello schema del database?
- Domanda: Come faccio a sapere quali sono i tipi di caratteri a mia disposizione?
- Domanda: Perchè l'amministratore non è in grado di ricevere le email?
- Domanda: Come faccio a modificare il mittente della posta di traceback?
- 5.6. Errori
- Domanda: Visualizzo l'errore "Errore di convalida del certificato satellite" durante l'installazione di Red Hat Satellite. Come posso correggerlo?
- Domanda: Visualizzo l'errore "ERRORE: server.mount_point non impostato nel file di configurazione" quando provo ad attivare o sincronizzare Red Hat Satellite. Come lo correggo?
- Domanda: Perchè cobbler check genera un errore il quale indica che è necessaria una versione diversa di yum-utils?
- Domanda: Visualizzo un errore "versione non supportata" durante il tentativo di attivazione del certificato di Red Hat Satellite. Come posso correggerlo?
- Domanda: Visualizzo un errore "Internal Server Error" relativo ad ASCII quando provo a modificare il profilo kickstart. Per quale motivo?
- Domanda: Visualizzo errori "host non trovato" o "Impossibile determinare il FQDN". Cosa posso fare ora?
- Domanda: Visualizzo il seguente messaggio "This server is not an entitled Satellite" quando provo a sincronizzare il server di Red Hat Satellite. Come posso correggerlo?
- 5.7. Interfaccia web
- 5.8. Anaconda
- 5.9. Messaggi di Traceback
- 5.10. Registrazione
- 5.11. Kickstart e Snippet
- 5.12. Monitoring
- 5.13. Satellite di organizzazioni multiple e Certificati satellite
- Domanda: Come posso registrare i miei sistemi in un ambiente con organizzazioni multiple quando non sono in possesso di un numero sufficiente di entitlement nel mio Certificati Satellite?
- Domanda: Sono presenti alcuni entitlement supplementari su Certificati Satellite che non vengono utilizzati. Cosa può succedere ai suddetti entitlement?
- 5.14. Installazione e configurazione del Proxy
- Domanda: Dopo aver configurato il Red Hat Network Package Manager come posso determinare se i pacchetti locali sono stati aggiunti con successo al canale di Red Hat Network privato?
- Domanda: Come posso sapere se i client sono in grado di collegarsi al server Squid?
- Domanda: Il Red Hat Update Agent sui sistemi client non si collega attraverso il Red Hat Satellite Proxy. Come posso risolvere questo problema?
- Domanda: La configurazione del mio Red Hat Satellite Proxy non funziona. Da dove posso iniziare il suo processo di troubleshooting?
- Domanda: Come risolvo i problemi generali presenti in the Red Hat Satellite Proxy?
- Domanda: Sul mio Red Hat Satellite Proxy ho riscontrato un errore di tipo "Host Not Found"/"Could not Determine FQDN". Cosa posso fare?
- Domanda: Ho alcuni problemi con Red Hat Satellite Proxy e con la connessione di rete. Cosa posso fare?
- Domanda: Ho alcuni problemi con la disponibilità dei pacchetti e con la corruzione degli oggetti. Cosa posso controllare?
5.1. Spazio del disco
# df -h
# /usr/sbin/rhn-satellite status
# service httpd status
5.2. Installazione ed aggiornamento
audit.log
in modo da poter usufruire del supporto offerto da Red Hat. Il file è disponibile su /var/log/audit/audit.log
ed è consigliato allegarlo al vostro Support ticket per il supporto del nostro personale.
/var/satellite
in un NFS mount e ora SELinux impedisce il suo funzionamento corretto. Cosa devo fare?
# /usr/sbin/setsebool -P spacewalk_nfs_mountpoint on
# /usr/sbin/setsebool -P cobbler_use_nfs on
- Red Hat Developer Suite
- Red Hat Application Server
- Red Hat Extras
- Canali del prodotto di JBoss
5.3. Servizi
/etc/hosts
potrebbero non essere corrette.
# service taskomatic status
# db-control status
# service jabberd stop # rm -f /var/lib/jabberd/db/_db* # service jabberd start
5.4. Connettività
- Cercate di collegarvi al database di Red Hat Satellite sulla linea di comando utilizzando la stringa corretta di collegamento come mostrato in
/etc/rhn/rhn.conf
:# sqlplus username/password@sid
- Assicuratevi che Red Hat Satellite stia utilizzando il Network Time Protocol (NTP), il quale a sua volta risulta impostato sul fuso orario appropriato. Ciò viene applicato anche a tutti i sistemi client ed alle macchine separate del database in Red Hat Satellite con database stand-alone.
- Confermate l'uso del pacchetto corretto:
rhn-org-httpd-ssl-key-pair-MACHINE_NAME-VER-REL.noarch.rpm
sia stato installato su Red Hat Satellite e che ilrhn-org-trusted-ssl-cert-*.noarch.rpm
corrispondente o il certificato raw CA SSL public (client), sia installato su tutti i sistemi client. - Verificate che i sistemi client siano stati configurati in modo da utilizzare il certificato appropriato.
- Se vengono utilizzati uno o più server di Red Hat Proxy, assicuratevi che ogni certificato SSL di Proxy sia creato in modo corretto. Il Proxy dovrebbe presentare sia la coppia di chiavi SSL che il certificato CA SSL public (client), in quanto esso verrà utilizzato in entrambi i casi. Consultate il capitolo riguardante i Certificati SSL della Red Hat Satellite Client Configuration Guide per informazioni specifiche.
- Assicuratevi che i sistemi client non utilizzino i firewall bloccando quindi le porte necessarie come riportato nella Red Hat Satellite Installation Guide all'interno della sezione Requisiti aggiuntivi.
# rm -rf temporary-directory
Nota
/var/rhn-sat-import/
come directory temporanea.
SSL_CONNECT
, è quello dovuto all'installazione di un Satellite installato su di una macchina dove l'orario è stato impostato in modo errato. Durante il processo di installazione di Satellite i certificati SSL vengono creati con orari incorretti. Se l'orario di Satellite viene corretto l'orario e la data del certificato potrebbero essere impostati in futuro, marcandoli così come validi.
# date
# openssl x509 -dates -noout -in /usr/share/rhn/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT
# openssl x509 -dates -noout -in /etc/httpd/conf/ssl.crt/server.crt
5.5. Registrazione e notifiche
/var/log/rhn/
. Essi sono log ruotati i quali sono file di log creati con una estensione .<NUMBER> quando il file rhn_satellite_install.log
corrente raggiunge una misura specificata dal demone logrotate(8)
ed i contenuti scritti su di un file di log ruotato. Per esempio rhn_satellite_install.log.1
contiene il file di log ruotato più vecchio mentre rhn_satellite_install.log.4
contiene il log più recente.
Tabella 5.1. File di log
Componente/Compito | Posizione del file di log |
---|---|
Apache Web server | directory /var/log/httpd/ |
Red Hat Satellite | directory /var/log/rhn/ |
Red Hat Satellite Installation Program | /var/log/rhn/rhn_satellite_install.log |
Installazione del database - Database Embedded | /var/log/rhn/install_db.log |
Popolazione del database | /var/log/rhn/populate_db.log |
Red Hat Satellite Synchronization Tool | /var/log/rhn/rhn_server_satellite.log |
Infrastruttura di monitoraggio | directory /var/log/nocpulse/ |
Notifiche di monitoraggio | Directory /var/log/notification/ |
Red Hat Network DB Control - Database Embedded | /var/log/rhn/rhn_database.log |
Red Hat Network Task Engine (taskomatic) | /var/log/messages |
yum | /var/log/yum.log |
Transazioni XML-RPC | /var/log/rhn/rhn_server_xmlrpc.log |
spacewalk-report
?
spacewalk-report
per la raccolta e la visualizzazione di informazioni vitali sul Satellite.
Nota
spacewalk-report
è necessario aver installato il pacchetto spacewalk-reports
.
spacewalk-report
permette agli amministratori di organizzare e visualizzare le notifiche sui contenuti, sistemi e le risorse degli utenti presenti sul Satellite. Utilizzando spacewalk-report
sarà possibile generare le notifiche su:
- Inventario dei sistemi - Elenca tutti i sistemi registrati con Satellite.
- Entitlements - Elenca tutte le organizzazioni presenti su Satellite e raggruppate in base agli entitlement del canale o del sistema.
- Errata - Elenca tutti gli errata rilevanti per i sistemi registrati e raggruppa gli errata in base alla severità e al sistema applicato ad un errata particolare.
- Utenti - Elenca tutti gli utenti registrati con Satellite e qualsiasi sistema associato con un particolare utente.
- Cronologia del sistema - Elenca tutti, o un insieme secondario, gli eventi del sistema verificati.
# spacewalk-report report_name
Tabella 5.2. Notifiche spacewalk-report
Notifica | Invocata come | Descrizione |
---|---|---|
Inventario del sistema | inventory | Elenco di sistemi registrati con il server insieme con le informazioni hardware e software. |
Entitlement | entitlements | Elenca tutte le organizzazioni sul Satellite insieme ai rispettivi entitlement del canale o del sistema. |
Errata nei canali | errata-channels | Elenca gli errata nei canali |
Tutti gli Errata | errata-list-all | Elenco completo di tutti gli errata |
Errata per i sistemi | errata-systems | Elenca gli errata applicabili e qualsiasi sistema registrato interessato |
Utenti in un sistema | users | Elenca tutti gli utenti registrati con Satellite |
Sistemi amministrati | users-systems | Elenca i sistemi che gli utenti individuali possono amministrare |
Alberi kickstart | kickstartable-trees | Elenca gli alberi nei confronti dei quali è possibile eseguire kickstart |
Cronologia del sistema | system-history | Elenca la cronologia degli eventi relativi al sistema |
Canali cronologia del sistema | system-history-channels | Elenca la cronologia degli eventi relativi al sistema |
Cronologia configurazione del sistema | system-history-configuration | Elenca la cronologia degli eventi sulla configurazione del sistema |
Cronologia entitlement del sistema | system-history-entitlements | Elenca la cronologia degli eventi relativi all'entitlement del sistema |
Cronologia errata del sistema | system-history-errata | Elenca la cronologia eventi dell'errata relativi al sistema |
Cronologia di kickstart del sistema | system-history-kickstart | Elenca la cronologia degli eventi di provisioning e kickstart del sistema |
Cronologia pacchetti del sistema | system-history-packages | Elenca la cronologia degli eventi relativi ai pacchetti del sistema |
spacewalk-report
con --info
o --list-fields-info
ed il nome della notifica. Verranno riportati i campi possibili per la descrizione e l'elenco presenti nella notifica.
spacewalk-report(8)
insieme al parametro --help
del programma spacewalk-report
per informazioni aggiuntive sulle opzioni ed i metodi di richiamo del programma.
# rhn-schema-version
# rhn-charsets
traceback_mail
in /etc/rhn/rhn.conf
.
web.default_mail_from
ed il valore appropriato in /etc/rhn/rhn.conf
.
5.6. Errori
install.log
ed individuare il seguente errore:
ERROR: unhandled exception occurred: Traceback (most recent call last): File "/usr/bin/rhn-satellite-activate", line 45, in ? sys.exit(abs(mod.main() or 0)) File "/usr/share/rhn/satellite_tools/rhn_satellite_activate.py", line 585, in main activateSatellite_remote(options) File "/usr/share/rhn/satellite_tools/rhn_satellite_activate.py", line 291, in activateSatellite_remote ret = s.satellite.deactivate_satellite(systemid, rhn_cert) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/rhn/rpclib.py", line 603, in __call__ return self._send(self._name, args) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/rhn/rpclib.py", line 326, in _request self._handler, request, verbose=self._verbose) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/rhn/transports.py", line 171, in request headers, fd = req.send_http(host, handler) File "/usr/lib/python2.4/site-packages/rhn/transports.py", line 698, in send_http self._connection.connect() File "/usr/lib/python2.4/site-packages/rhn/connections.py", line 193, in connect sock.connect((self.host, self.port)) File "<string>", line 1, in connect socket.timeout: timed out
- Eseguire lo script di installazione in modalità scollegato e saltare l'installazione del database precedentemente eseguita:
# ./install.pl --disconnected --skip-db-install
- Aprire
/etc/rhn/rhn.conf
con l'editor di testo desiderato ed aggiungere o modificare la seguente riga:server.satellite.rhn_parent = satellite.rhn.redhat.com
Rimuovere la seguente riga:disconnected=1
Se utilizzate un proxy per il collegamento al Red Hat Network sarà necessario aggiungere o modificare le seguenti righe in modo da riflettere le impostazioni del proxy.server.satellite.http_proxy = <hostname>:<port> server.satellite.http_proxy_username = <username> server.satellite.http_proxy_password = <password>
- Attivare nuovamente Satellite in modalità collegato usando il comando
rhn-satellite-activate
come utente root, incluso il percorso del nome del file del certificato di satellite:# rhn-satellite-activate --rhn-cert=/path/to/file.cert
install.pl
in modalità collegato includendo l'opzione --answer-file=answer file
. Assicurarsi che il file di risposta abbia le informazioni relative al proxy:
rhn-http-proxy = <hostname>:<port> rhn-http-proxy-username = <username> rhn-http-proxy-password = <password>
mount_point
presente nel file /etc/rhn/rhn.conf
non indica alcun percorso della directory, oppure se il percorso stesso indica una posizione non esistente o se non possiede i permessi per l'accesso della directory.
mount_point
in /etc/rhn/rhn.conf
. Se impostato sul valore predefinito di /var/satellite
verificare la presenza delle directory /var/satellite
e /var/satellite/redhat
. Per tutti i valori assicurarsi che il percorso per il file sia corretto e che i permessi siano stati impostati correttamente.
cobbler check
genera un errore il quale indica che è necessaria una versione diversa di yum-utils
?
cobbler check
può generare un errore simile al seguente:
# cobbler check The following potential problems were detected: #0: yum-utils need to be at least version 1.1.17 for reposync -l, current version is 1.1.16
reposync
di Cobbler. L'errore può essere ignorato senza alcun problema. Il suddetto errore verrà corretto nelle versioni future di Red Hat Satellite.
ERROR: <Fault -2: 'unhandled internal exception: unsupported version: 96'>
RHN_PARENT: satellite.rhn.redhat.com Error reported from RHN: <Fault -2: 'unhandled internal exception: unsupported version: 115'> ERROR: unhandled XMLRPC fault upon remote activation: <Fault -2: 'unhandled internal exception: unsupported version: 115'> ERROR: <Fault -2: 'unhandled internal exception: unsupported version: 115'>
Invalid satellite certificate
'ascii' codec can't encode character u'\u2013'
- Eseguire ssh direttamente sul server di Satellite come utente root:
# ssh root@satellite.fqdn.com
- Andate alla ricerca del profilo kickstart che causa questo problema controllando le date dei file in
/var/lib/cobbler/config/profiles.d
e selezionando la data più recente:# ls -l /var/lib/cobbler/config/profiles.d/
- Aprire il profilo con l'editor di testo preferito ed individuare il seguente testo:
\u2013hostname
Modificare la voce nel modo seguente:--hostname
- Salvare le modifiche e chiudere il file.
- Riavviare i servizi di Red Hat Satellite per implementare il profilo aggiornato:
# rhn-satellite restart Shutting down rhn-satellite... Stopping RHN Taskomatic... Stopped RHN Taskomatic. Stopping cobbler daemon: [ OK ] Stopping rhn-search... Stopped rhn-search. Stopping MonitoringScout ... [ OK ] Stopping Monitoring ... [ OK ] Stopping httpd: [ OK ] Stopping tomcat5: [ OK ] Shutting down osa-dispatcher: [ OK ] Shutting down Oracle Net Listener ... [ OK ] Shutting down Oracle DB instance "rhnsat" ... [ OK ] Shutting down Jabber router: [ OK ] Done. Starting rhn-satellite... Starting Jabber services [ OK ] Starting Oracle Net Listener ... [ OK ] Starting Oracle DB instance "rhnsat" ... [ OK ] Starting osa-dispatcher: [ OK ] Starting tomcat5: [ OK ] Starting httpd: [ OK ] Starting Monitoring ... [ OK ] Starting MonitoringScout ... [ OK ] Starting rhn-search... Starting cobbler daemon: [ OK ] Starting RHN Taskomatic... Done.
- Ritornate sull'interfaccia web. Da notare che l'interfaccia potrebbe richiedere un po di tempo per risolvere i servizi ma dovrebbe ritornare alle sue normali funzioni dopo qualche minuto.
/etc/hosts
. Potrete ottenere una conferma esaminando /etc/nsswitch.conf
, il quale definisce i metodi e l'ordine per mezzo dei quali i nomi del dominio vengono risolti. Generalmente, il file /etc/hosts
viene prima controllato, seguito dal Network Information Service (NIS), se usato, e dal DNS. Per far si che Apache Web server sia in grado di eseguire un avvio e che le applicazioni client di Red Hat Network funzionino corretamente, una delle suddette entità non deve presentare alcun problema.
/etc/hosts
. Potrebbe somigliare al seguente:
127.0.0.1 this_machine.example.com this_machine localhost.localdomain \ localhost
127.0.0.1 localhost.localdomain.com localhost
127.0.0.1 localhost.localdomain.com localhost 123.45.67.8 this_machine.example.com this_machine
satellite-sync
riporta che il server non è stato attivato come Red Hat Satellite, ciò significa che non è sottoscritto al canale Red Hat Satellite relativo. Se il sistema è stato appena installato allora assicuratevi che il certificato satellite sia stato attivato sul sistema. Se è stato attivato in precedenza allora risulterà disattivato.
# yum repolist
# rhn-satellite-activate -vvv --rhn-cert=/path/to/certificate
5.7. Interfaccia web
/var/log/tomcat6/catalina.out
.
/var/log/httpd/error_log
.
5.8. Anaconda
Error downloading kickstart file
. Qual è il problema e come posso correggerlo?
cobbler check
e consultare l'output il quale dovrebbe essere simile al seguente:
# cobbler check The following potential problems were detected: #0: reposync is not installed, need for cobbler reposync, install/upgrade yum-utils? #1: yumdownloader is not installed, needed for cobbler repo add with --rpm-list parameter, install/upgrade yum-utils? #2: The default password used by the sample templates for newly installed machines (default_password_crypted in /etc/cobbler/settings) is still set to 'cobbler' and should be changed #3: fencing tools were not found, and are required to use the (optional) power management features. install cman to use them
cobbler check
non fornisce alcuna risposta controllare quanto di seguito riportato:
- Verificare che
httpd
sia in esecuzione:service httpd status
- Verificare che
cobblerd
sia in esecuzione:service cobblerd status
- Verificate se siete in grado di recuperare il file di kickstart usando
wget
da un host diverso:wget http://satellite.example.com/cblr/svc/op/ks/profile/rhel5-i386-u3:1:Example-Org
The file chkconfig-1.3.30.1-2.i386.rpm cannot be opened.
. Qual è il problema e come posso correggerlo?
--url
presente nel kickstart. Per esempio:
url --url http://satellite.example.com/ks/dist/ks-rhel-i386-server-5-u3
200 OK
. Per fare questo eseguite wget
nei confronti del file posizionato sull'URL in questione:
wget http://satellite.example.com/ks/dist/ks-rhel-i386-server-5-u3 --2011-08-19 15:06:55-- http://satellite.example.com/ks/dist/ks-rhel-i386-server-5-u3 Resolving satellite.example.com... 10.10.77.131 Connecting to satellite.example.com|10.10.77.131|:80... connected. HTTP request sent, awaiting response... 200 OK Length: 0 [text/plain] Saving to: `ks-rhel-i386-server-5-u3.1' 2011-08-19 15:06:55 (0.00 B/s) - `ks-rhel-i386-server-5-u3.1' saved [0/0]
200 OK
, controllate i log d'errore per individuare il problema. Sarà possibile altresì controllare il file che Anaconda ha cercato di scaricare controllando il file access_log
:
# grep chkconfig /var/log/httpd/access_log 10.10.77.131 - - [19/Aug/2011:15:12:36 -0400] "GET /rhn/common/DownloadFile.do?url=/ks/dist/ks-rhel-i386-server- 5-u3/Server /chkconfig-1.3.30.1-2.i386.rpm HTTP/1.1" 206 24744 "-" "urlgrabber/3.1.0 yum/3.2.19" 10.10.76.143 - - [19/Aug/2011:15:12:36 -0400] "GET /ks/dist/ks-rhel-i386-server-5-u3/Server/chkconfig- 1.3.30.1-2.i386.rpm HTTP/1.1" 206 24744 "-" "urlgrabber/3.1.0 yum/3.2.19" 10.10.76.143 - - [19/Aug/2011:15:14:20 -0400] "GET /ks/dist/ks-rhel-i386-server-5-u3/Server/chkconfig- 1.3.30.1-2.i386.rpm HTTP/1.1" 200 162580 "-" "urlgrabber/3.1.0 yum/3.2.19" 10.10.77.131 - - [19/Aug/2011:15:14:20 -0400] "GET /rhn/common/DownloadFile.do?url=/ks/dist/ks-rhel-i386-server- 5-u3/Server/chkconfig-1.3.30.1-2.i386.rpm HTTP/1.1" 200 162580 "-" "urlgrabber/3.1.0 yum/3.2.19"
access_log
il sistema potrebbe avere problemi con l'impostazione del networking. Se invece le richieste possono essere visualizzate e le stesse generano un errore, allora controllate i log d'errore.
wget http://satellite.example.com/ks/dist/ks-rhel-i386-server-5-u3/Server/chkconfig-1.3.30.1-2.i386.rpm
5.9. Messaggi di Traceback
Subject: WEB TRACEBACK from satellite.example.com Date: Wed, 19 Aug 2011 20:28:01 -0400 From:Red Hat Satellite <dev-null@redhat.com> To: admin@example.com java.lang.RuntimeException: XmlRpcException calling cobbler. at com.redhat.rhn.manager.kickstart.cobbler.CobblerXMLRPCHelper.invokeMethod(CobblerXMLRPCHelper.java:72) at com.redhat.rhn.taskomatic.task.CobblerSyncTask.execute(CobblerSyncTask.java:76) at com.redhat.rhn.taskomatic.task.SingleThreadedTestableTask.execute(SingleThreadedTestableTask.java:54) at org.quartz.core.JobRunShell.run(JobRunShell.java:203) at org.quartz.simpl.SimpleThreadPool$WorkerThread.run(SimpleThreadPool.java:520) Caused by: redstone.xmlrpc.XmlRpcException: The response could not be parsed. at redstone.xmlrpc.XmlRpcClient.handleResponse(XmlRpcClient.java:434) at redstone.xmlrpc.XmlRpcClient.endCall(XmlRpcClient.java:376) at redstone.xmlrpc.XmlRpcClient.invoke(XmlRpcClient.java:165) at com.redhat.rhn.manager.kickstart.cobbler.CobblerXMLRPCHelper.invokeMethod(CobblerXMLRPCHelper.java:69) ... 4 more Caused by: java.io.IOException: Server returned HTTP response code: 503 for URL: http://someserver.example.com:80/cobbler_api at sun.net.www.protocol.http.HttpURLConnection.getInputStream(HttpURLConnection.java:1236) at redstone.xmlrpc.XmlRpcClient.handleResponse(XmlRpcClient.java:420) ... 7 more
taskomatic
. Provate a controllare quanto segue:
- Verificare che
httpd
sia in esecuzione:# service httpd status
- Verificare che
cobblerd
sia in esecuzione:# service cobblerd status
- Verificate che non ci siano regole per il firewall in grado di impedire i collegamenti
localhost
.
5.10. Registrazione
rhnreg_ks
fallisce quando eseguito ed indica il seguente messaggio, ERROR: unable to read system id
. Qual è il problema?
%post
la quale registra la macchina con Red Hat Satellite:
# begin Red Hat management server registration mkdir -p /usr/share/rhn/ wget http://satellite.example.com/pub/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT -O /usr/share/rhn/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT perl -npe 's/RHNS-CA-CERT/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT/g' -i /etc/sysconfig/rhn/* rhnreg_ks --serverUrl=https://satellite.example.com/XMLRPC --sslCACert=/usr/share/rhn/RHN-ORG-TRUSTED-SSL-CERT --activationkey=1-c8d01e2f23c6bbaedd0f6507e9ac079d # end Red Hat management server registration
- Creazione della directory in modo da contenere il certificato SSL personalizzato usato dal Red Hat Satellite.
- Ripristino del certificato SSL da usare durante la registrazione.
- Verrà eseguita una ricerca e sostituzione delle stringhe del certificato SSL dai file di configurazione
rhn-register
e successivamente verrà eseguita una registrazione con Red Hat Satellite usando il certificato SSL ed una chiave di attivazione. Ogni profilo kickstart include una chiave di attivazione per l'assegnazione al sistema dei canali figlio e di base corretti, ottenendo altresì gli entitlement corretti. Se si esegue il reprovisioning di un sistema esistente la chiave di attivazione assicurerà una associazione con il profilo del sistema precedente.
rhnreg_ks
fallisce sarà possibile visualizzare errori simili al seguente all'interno del file di log ks-post.log
:
ERROR: unable to read system id.
rhn_check
ed il sistema non è registrato con Red Hat Satellite.
5.11. Kickstart e Snippet
/var/lib/rhn/kickstarts/
. All'interno di questa directory i kickstart raw si trovano nella sottodirectory upload
, ed i kickstart basati sul wizard si troveranno nella sottodirectory wizard
:
Raw Kickstarts: /var/lib/rhn/kickstarts/upload/$profile_name--$org_id.cfg Wizard Kickstarts: /var/lib/rhn/kickstarts/wizard/$profile_name--$org_id.cfg
/var/lib/rhn/kickstarts/snippets
. Cobbler è in grado di accedere gli snippet usando il link simbolico /var/lib/cobbler/snippets/spacewalk
.
Snippets: /var/lib/rhn/kickstarts/snippets/$org_id/$snippet_name
Importante
5.12. Monitoring
nocpulse
su Satellite che esegue il monitoring.
nocpulse
attraverso il seguente comando:
su - nocpulse
rhn-catalog
sul server di Red Hat Satellite come l'utente nocpulse
. L'output somiglierà al seguente:
2 ServiceProbe on example1.redhat.com (199.168.36.245): test 2 3 ServiceProbe on example2.redhat.com (199.168.36.173): rhel2.1 test 4 ServiceProbe on example3.redhat.com (199.168.36.174): SSH 5 ServiceProbe on example4.redhat.com (199.168.36.175): HTTP
--commandline
(-c
) e --dump
(-d
), insieme all'ID di probe, a rhn-catalog
, in modo da ottenere informazioni aggiuntive:
rhn-catalog --commandline --dump 5
--commandline
produce i parametri di comando impostati per probe, mentre --dump
riprende qualsiasi altra informazione, incluso i limiti alert, i metodi e gli intervalli di notifica.
5 ServiceProbe on example4.redhat.com (199.168.36.175 ): linux:cpu usage Run as: Unix::CPU.pm --critical=90 --sshhost=199.168.36.175 --warn=70 --timeout=15 --sshuser=nocpulse --shell=SSHRemoteCommandShell --sshport=4545
rhn-rhnprobe
per poter esaminare l'output del probe.
rhn-runprobe
?
rhn-catalog
, potrete utilizzarlo insieme con rhn-runprobe
, in modo da poter esaminare l'output completo di probe. Notate che per default, rhn-runprobe
funziona in modalità test, ciò significa che nessun risultato verrà inserito all'interno del database. Ecco le sue opzioni:
Tabella 5.3. Opzioni rhn-runprobe
Opzione | Descrizione |
---|---|
--help | Elenca le opzioni disponibili ed esce. |
--probe=PROBE_ID | Esegue probe con questo ID. |
--prob_arg=PARAMETER | Annulla ogni parametro di probe dal database. |
--module=PERL_MODULE | Nome del pacchetto di un codice alternativo da eseguire. |
--log=all=LEVEL | Imposta il livello di log per un pacchetto o per un prefisso. |
--debug=LEVEL | Imposta un livello di debugging numerico. |
--live | Esegue il probe, ordina i dati ed invia le notifiche (se necessario). |
--probe
e --log
con i relativi valori. L'opzione --probe
assume il probeID come proprio valore e l'opzione --log
prende come valore "all" (per tutti i run level), ed il livello di verbosità numerico. Ecco un esempio:
rhn-runprobe --probe=5 --log=all=4
rhn-catalog
:
rhn-runprobe 5 --log=all=4 --sshuser=nocpulse --sshport=4545
5.13. Satellite di organizzazioni multiple e Certificati satellite
- Nel file
/etc/rhn/rhn.conf
, impostareweb.force_unentitlement
su 1. - Riavviare Satellite.
- Ridurre gli entitlement assegnati alle organizzazioni desiderate tramite la scheda Sottoscrizioni di ogni organizzazione, o tramite le schede Organizzazioni dei singoli entitlement.
- Un certo numero di sistemi all'interno dell'organizzazione dovrebbe avere uno stato di unentitled 'senza entitlement'. Il numero di sistemi senza gli entitlement all'interno di una organizzazione, dovrebbe essere uguale alla differenza tra il numero totale di entitlement rimossi dall'organizzazione, ed il numero di entitlement non applicati sui sistemi da parte dell'organizzazione.Per esempio, se avete rimosso 10 entitlement dall'organizzazione nella fase 3 e l'organizzazione possiede 4 entitlement non utilizzati dai sistemi, allora 6 sistemi presenti nell'organizzazione saranno sprovvisti di entitlement.
web.force_unentitlement
è necessaria solo per la riduzione degli entitlement assegnati di una organizzazione al di sotto del numero di entitlement utilizzati. Se una organizzazione possiede un numero maggiore di entitlement rispetto a quelli da essa utilizzati attivamente, allora non sarà necessario impostare questa variabile per una loro rimozione.
5.14. Installazione e configurazione del Proxy
rhn_package_manager -l -c "name_of_private_channel"
, per elencare i pacchetti del canale privato conosciuti al Satellite. Oppure visitate l'interfaccia di Satellite.
yum --disablerepo="*" --enablerepo="your_repo_name" list available
sul sistema registrato, andando alla ricerca dei pacchetti provenienti dal canale Satellite privato.
/var/log/squid/access.log
registra tutti i collegamenti al server Squid.
yum update yum
come utenti root, oppure dal http://www.redhat.com/support/errata/.
/etc/sysconfig/rhn/systemid
sia posseduto da root.apache con i permessi 0640.
df -h
service httpd status
service squid status
traceback_mail
in /etc/rhn/rhn.conf
.
/etc/hosts
. Potrete ottenere una conferma esaminando /etc/nsswitch.conf
, il quale definisce i metodi e l'ordine per mezzo dei quali i nomi del dominio vengono risolti. Generalmente, il file /etc/hosts
viene prima controllato, seguito dal Network Information Service (NIS), se usato, e dal DNS. Per far si che Apache Web server sia in grado di eseguire un avvio e che le applicazioni client di Red Hat Network funzionino corretamente, una delle suddette entità non deve presentare alcun problema.
/etc/hosts
. Potrebbe somigliare al seguente:
127.0.0.1 this_machine.example.com this_machine localhost.localdomain \ localhost
127.0.0.1 localhost.localdomain.com localhost
127.0.0.1 localhost.localdomain.com localhost 123.45.67.8 this_machine.example.com this_machine
- Confermate l'uso del pacchetto corretto:
rhn-org-httpd-ssl-key-pair-MACHINE_NAME-VER-REL.noarch.rpm
sia stato installato su Red Hat Satellite Proxy e che ilrhn-org-trusted-ssl-cert-*.noarch.rpm
corrispondente o il certificato raw CA SSL public (client) sia stato installato su tutti i sistemi client. - Verificate che i sistemi client siano stati configurati in modo da utilizzare il certificato appropriato.
- Se si utilizzano uno o più Red Hat Satellite Proxy, assicuratevi che ogni certificato SSL sia stato creato correttamente. Se si utilizza il Red Hat Satellite Proxy insieme con un Red Hat Satellite, il Proxy dovrebbe presentare sia la coppia di chiavi SSL del server, che il certificato CA SSL public (client), poichè esso verrà utilizzato per entrambi i casi. Consultate il capitolo Certificati SSL del Red Hat Satellite Client Configuration Guide per istruzioni specifiche.
- Se il Red Hat Satellite Proxy si collega attraverso un Proxy HTTP, assicuratevi che l'URL sia valido. Per esempio, il campo HTTP Proxy URL, non deve presentare alcun riferimento a protocolli come ad esempio http:// o https://. È necessario includere solo l'hostname e la porta nel formato hostname:port, come ad esempio
your-gateway.example.com:8080
. - Assicuratevi che i sistemi client non utilizzino i firewall bloccando quindi le porte necessarie come riportato nella sezione Requisiti aggiuntivi della Red Hat Satellite Proxy Installation Guide.
/var/spool/squid/
. Per azzerarla:
- Arrestare Apache Web server:
service httpd stop
- Arrestare il server Squid:
service squid stop
- Cancellare il contenuto della directory:
rm -fv /var/cache/rhn/*
- Riavviare entrambi i servizi:
service squid start service httpd start
rm -fv /var/cache/rhn/*
Nota
satellite-debug
. Per poter utilizzare questo tool, emettere il suddetto comando come utente root. Così facendo verranno visualizzate alcune parti di informazione ed una tarball singola come di seguito riportato:
# satellite-debug Collecting and packaging relevant diagnostic information. Warning: this may take some time... * copying configuration information * copying logs * querying RPM database (versioning of Red Hat Satellite, etc.) * querying schema version and database character sets * get diskspace available * timestamping * creating tarball (may take some time): /tmp/satellite-debug.tar.bz2 * removing temporary debug tree Debug dump created, stored in /tmp/satellite-debug.tar.bz2 Deliver the generated tarball to your Red Hat Network contact or support channel.
/tmp/
, al vostro rappresentante di Red Hat per una diagnosi immediata.
sosreport
. Il tool raccoglie i parametri di configurazione del vostro Proxy, i file di log e le informazioni sul database inviandole direttamente a Red Hat.
sos
. Digitare come utente root sosreport -o rhn
sul server di Satellite per creare una notifica. Per esempio:
[root@satserver ~]# sosreport -o rhn sosreport (version 1.7) This utility will collect some detailed information about the hardware and setup of your Red Hat Enterprise Linux system. The information is collected and an archive is packaged under /tmp, which you can send to a support representative. Red Hat will use this information for diagnostic purposes ONLY and it will be considered confidential information. This process may take a while to complete. No changes will be made to your system. Press ENTER to continue, or CTRL-C to quit.
/tmp/
al vostro rappresentante Red Hat per una diagnosi immediata.
Appendice A. Probe
rhnmd
). Tale requisito è presente all'interno del riferimento del probe individuale.
Nota
A.1. Direttive su Probe
- Sconosciute
- I probe che non sono in grado di raccogliere le metriche necessarie per determinare lo stato. La maggior parte dei probe entrano in questo stato, quando eccedono il propio periodo di timeout, essi altresì possono essere configurati in modo incorretto.
- Pending
- Dati dei probe non riceuti da Red Hat Satellite. È normale per i nuovi probe trovarsi nel suddetto stato. Tuttavia, se tutti i probe si trovano in questo stato l'infrastruttura del monitoring può presentare un errore.
- OK
- I probe eseguiti senza alcun errore. Questo è lo stato desiderato per tutti i probe.
- Avvertenza
- I probes che hanno oltrepassato i propri limiti di WARNING.
- Critico
- I probe che hanno superato i propri limiti CRITICAL, o che hanno raggiunto uno stato critico per altre ragioni. (Alcuni probe entrano in uno stato critico quando superano il proprio periodo di timeout.)
Importante
A.2. Apache 1.3.x e 2.0.x
https
, e la porta su 443
.
A.2.1. Apache::Processes
- Data Transferred Per Child - Registra le informazioni sul trasferimento dati solo su processi figli individuali. Un processo figlio viene creato da un altro processo o da un processo genitore.
- Data Transferred Per Slot - La quantità di dati comulativi trasferiti da un processo figlio che esegue un riavvio. Il numero di alloggiamenti viene configurato all'interno del file
httpd.conf
, utilizzando l'impostazioneRichiesteMaxPerFiglio
ExtendedStatus
presente nel file httpd.conf
del web server, deve essere impostata su On
per un funzionamento corretto di questo probe.
Tabella A.1. Impostazione di Apache::Processes
Campo | Valore |
---|---|
Protocollo di attivazione* | http |
Porta* | 80 |
Nome del percorso* | /server-status |
UserAgent* | NOCpulse-ApacheUptime/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 15 |
Critical Megabytes Massimi Trasferiti per Figlio | |
Warning Megabytes Massimi Trasferiti per Figlio | |
Critical Megabytes Massimi Trasferiti per Alloggiamento | |
Warning Megabytes Massimi Trasferiti per Alloggiamento |
A.2.2. Apache::Traffic
- Current Requests - Il numero di richieste processate dal server al momento di esecuzione del probe.
- Request Rate - Numero di ingressi al server, espressi in secondi, dall'ultima esecuzione di probe.
- Traffic - Quantità di traffico, espressa in kilobytes per secondo, che il server è stato in grado di processare dall'ultima esecuzione del probe.
ExtendedStatus
presente nel file httpd.conf
del web server, deve essere impostata su On
per un funzionamento corretto di questo probe.
Tabella A.2. Impostazioni Apache::Traffic
Campo | Valore |
---|---|
Protocollo di attivazione* | http |
Porta* | 80 |
Nome del percorso* | /server-status |
UserAgent* | NOCpulse-ApacheUptime/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 15 |
Critical Richieste Massime Correnti (numero) | |
Warning Richieste Massime Attuali (numero) | |
Critical Rapporto Massimo di Richiesta (eventi per secondo) | |
Warning Numero Massimo di Richieste (eventi per secondo) | |
Critical Traffico Massimo (kilobytes per secondo) | |
Warning Traffico Massimo (kilobytes per second) |
A.2.3. Apache::Uptime
Tabella A.3. Impostazioni di Apache::Uptime
Campo | Valore |
---|---|
Protocollo di attivazione* | http |
Porta* | 80 |
Nome del percorso* | /server-status |
UserAgent* | NOCpulse-ApacheUptime/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 15 |
A.3. BEA WebLogic 6.x e versione più recente
community_prefix@managed_server_name
, in questo modol'interrogazione SNMP sarà in grado di ritornare i risultati necessari per il Server Gestito desiderato. Per finire, SNMP deve essere abilitato su ogni sistema monitorato. Il supporto SNMP può essere abilitato e configurato attraverso la console WebLogic.
A.3.1. BEA WebLogic::Execute Queue
- Idle Execute Threads - Numero di esecuzioni del thread in uno stato idle.
- Queue Length - Numero di richieste presenti nella coda.
- Request Rate - Numero di richieste per secondo.
Tabella A.4. Impostazioni di BEA WebLogic::Execute Queue
Campo | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* | myserver |
Nome della coda* | default |
Critical Idle Massimo di Esecuzione dei Thread | |
Warning Idle Massimo di Esecuzione dei Threads | |
Critical Lunghezza massima della coda | |
Warning Lunghezza Massima della Coda | |
Critical Rapporto Massimo di Richiesta | |
Warning Rapporto Massimo di Richiesta |
A.3.2. BEA WebLogic::Heap Free
- Heap Free - La percentuale di spazio libero disponibile.
Tabella A.5. Impostazioni di BEA WebLogic::Heap Free
Campo | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* | myserver |
Critical Heap Massimo disponibile | |
Warning Heap Massimo disponibile | |
Warning Heap Minimo disponibile | |
Critical Heap Minimo Disponibile |
A.3.3. BEA WebLogic::JDBC Connection Pool
- Connections - Il numero di collegamenti al JDBC.
- Connections Rate - Velocità con la quale vengono eseguiti i collegamenti per il JDBC, misurato in collegamenti al secondo.
- Waiters - Numero di sessioni in attesa di collegamento al JDBC.
Tabella A.6. Impostazioni di BEA WebLogic::JDBC Connection Pool
Campo | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* | myserver |
JDBC Pool Name* | MyJDBC Connection Pool |
Critical Collegamenti Massimi | |
Warning Collegamenti Massimi | |
Critical Rapporto Massimo di Collegamento | |
Warning Velocità di Collegamento Massima | |
Critical Waiter Massimo | |
Warning Waiter Massimo |
A.3.4. BEA WebLogic::Server State
Tabella A.7. Impostazioni di BEA WebLogic::Server State
Campo | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* |
A.3.5. BEA WebLogic::Servlet
- High Execution Time - La quantità più elevata di tempo, espressa in millisecondi, necessaria al servelt per essere eseguito dopo l'avvio del sistema.
- Low Execution Time - La quantità di tempo più bassa espressa in millisecondi, necessaria al servlet per essere eseguito dopo l'ultimo riavvio.
- Execution Time Moving Average - Una media di spostamento del tempo di esecuzione.
- Execution Time Average - Un tempo di esecuzione medio standard.
- Velocità di Ricarica - Numero di volte al minuto che il servlet specificato viene ricaricato.
- Invocation Rate - Il numero di volte che il servlet specificato esegue una invocazione al minuto.
Tabella A.8. Impostazioni di BEA WebLogic::Servlet
Campo | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 1 |
BEA Domain Admin Server | |
BEA Server Name* | myserver |
Nome del servlet* | |
Critical Tempo di Esecuzione Alto Massimo | |
Warning Tempo di Esecuzione Alto Massimo | |
Critical Tempo Medio Massimo di Esecuzione dello Spostamento | |
Warning Tempo Medio di Esecuzione dello Spostamento Massimo |
A.4. Generale
A.4.1. General::Remote Program
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.9. Impostazioni di General::Remote Program
Campo | Valore |
---|---|
Comando* | |
OK Exit Status* | 0 |
Warning Stato di Abbandono* | 1 |
Critical Stato di Abbandono* | 2 |
Timeout | 15 |
A.4.2. General::Remote Program with Data
- <perldata> </perldata>
- <hash> </hash>
- <item key =" "> </item>
STDOUT
:
<perldata> <hash> <item key="data">10</item> <item key="status_message">status message here</item> </hash> </perldata>
data
, è il punto dati da inserire nel database per la famiglia time-series. status_message
è facoltativo, e può essere eseguito sotto forma di stringa desiderata, con una lunghezza massima di 1024 byte. I programmi remoti che non includono uno status_message
, riporteranno ancora il valore e lo stato ritornato.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe. XML è 'case-sensitive'. Il nome della chiave del simbolo data
non può essere modificato, e deve essere in grado di raccogliere un valore numero, per utilizzarlo a sua volta come proprio velore.
Tabella A.10. Impostazioni di General::Remote Program with Data
Campo | Valore |
---|---|
Comando* | |
OK Exit Status* | 0 |
Warning Stato di Abbandono* | 1 |
Critical Stato di Abbandono* | 2 |
Timeout | 15 |
A.4.3. General::SNMP Check
1.3.6.1.2.1.1.1.0
), ed un limite associato con il valore ritornato. Esso è in grado di raccogliere la seguente metrica:
- Remote Service Latency - Il tempo necessario, espresso in secondi, al server SNMP per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.11. Impostazioni di General::SNMP Check
Campo | Valore |
---|---|
SNMP OID* | |
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 2 |
Timeout* | 15 |
Critical Valore Massimo | |
Warning Valore Massimo | |
Warning Valore Minimo | |
Critical Valore Minimo |
A.4.4. General::TCP Check
- Remote Service Latency - La quantità di tempo necessaria, espressa in secondi, al server TCP per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.12. Impostazione di General::TCP Check
Campo | Valore |
---|---|
Invio | |
In attesa | |
Porta* | 1 |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima | |
Warning Latenza Massima |
A.4.5. General::UDP Check
- Remote Service Latency - La quantità di tempo necessaria, espressa in secondi, al server UDP, per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.13. Impostazioni General::UDP Check
Campo | Valore |
---|---|
Porta* | 1 |
Invio | |
In attesa | |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima | |
Warning Latenza Massima |
A.4.6. General::Uptime (SNMP)
Tabella A.14. Impostazioni General::Uptime (SNMP)
Campo | Valore |
---|---|
SNMP Community String* | pubblico |
Porta SNMP* | 161 |
Versione SNMP* | 2 |
Timeout* | 15 |
A.5. Linux
rhnmd
deve essere in esecuzione sul sistema monitorato.
A.5.1. Linux::CPU Usage
- CPU Percent Used - Utilizzo percentuale, in cinque secondi, della CPU al momento dell'esecuzione del probe.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.15. Impostazioni utilizzo di Linux::CPU
Campo | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Utilizzo Percentuale CPU Massimo | |
Warning Utilizzo Percentuale CPU Massimo |
A.5.2. Linux::Disk IO Throughput
- Read Rate - La quantità di dati letti, in kilobytes, al secondo.
- Write Rate - Quantità di dati scritti, in kilobytes, al secondo.
iostat
sul sistema da monitorare, e controllate il nome assegnato al disco desiderato. Il valore predefinito 0
, vi permetterà di visualizzare le statistiche riguardanti il disco fisso, collegato direttamente al sistema.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe. Altresì il parametro Numero del disco o nome del disco, deve corrispondere al formato visualizzato durante l'esecuzione del comando iostat
. Se tale formato non risulta essere identico, il probe configurato entrerà in uno stato di UNKNOWN.
Tabella A.16. Impostazioni di Linux::Disk IO Throughput
Campo | Valore |
---|---|
Numero disco o nome disco* | 0 |
Timeout* | 15 |
Critical Lettura/secondo KB Massima | |
Warning lettura/secondo Massima di KB | |
Warning lettura/secondo di KB Minima | |
Critical Lettura/secondo di KB Minima | |
Critical Scrittura/secondo di KB Minima | |
Warning scrittura/secondo di KB Massima | |
Warning scrittura/secondo di KB Minima | |
Critical Scrittura/secondo di KB Minima |
A.5.3. Linux::Disk Usage
- File System Usato - La percentuale del file system attualmente in uso.
- Spazio usato - La quantità di file system, espressa in megabyte, attualmente in uso.
- Spazio disponible - La quantità di file system, espressa in megabyte, attualmente disponibile.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.17. Impostazioni di Linux::Disk Usage
Campo | Valore |
---|---|
File system* | /dev/hda1 |
Timeout* | 15 |
Critical Utilizzo Massimo Percentuale del File System | |
Warning Utilizzo Massimo Percentuale del File System | |
Critical Spazio Massimo Utilizzato | |
Warning Spazio Massimo Utilizzato | |
Warning Spazio Minimo Disponibile | |
Critical Spazio Minimo Disponibile |
A.5.4. Linux::Inodes
- Inodes - La percentuale di inodes attualmente in uso.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.18. Impostazioni di Linux::Inodes
Campo | Valore |
---|---|
File system* | / |
Timeout* | 15 |
Critical Percentuale dell'inode Massimo Utilizzato | |
Warning Percentuale Inode Massimo Utilizzato |
A.5.5. Linux::Interface Traffic
- Velocità di Input - Traffico espresso in byte al secondo, in entrata rispetto ad una interfaccia specifica.
- Velocità output - Traffico espresso in byte al secondo in uscita rispetto all'interfaccia specificata.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.19. Impostazioni di Linux::Interface Traffic
Campo | Valore |
---|---|
Interfaccia* | |
Timeout* | 30 |
Critical Velocità Input Massima | |
Warning Velocità Input Massima | |
Warning Velocità Input Minima | |
Critical Velocità Input Minima | |
Critical Velocità Output Massima | |
Warning Velocità Output Massima | |
Warning Velocità Minima di Output | |
Critical Velocità Output Minima |
A.5.6. Linux::Load
- Carico - Il carico medio presente sulla CPU del sistema attraverso vari periodi.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.20. Impostazioni di Linux::Load
Campo | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Carico medio di 1 minuto della CPU | |
Warning carico medio di 1 minuto della CPU | |
Critical Carico medio di 5 minuti della CPU | |
Warning carico medio di 5 minuti della CPU | |
Critical Carico medio di 15 minuti della CPU | |
Warning carico medio di 15 minuti della CPU |
A.5.7. Linux::Memory Usage
- RAM disponibile - La quantità di random access memory (RAM) espressa in megabyte presente sul sistema.
yes
o no
nel campo Includi memoria rivendicabile.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.21. Impostazioni di Linux::Memory Usage
Campo | Valore |
---|---|
Includi memoria rivendicabile | no |
Timeout* | 15 |
Warning RAM massima disponibile | |
Critical RAM massima disponibile |
A.5.8. Linux::Process Counts by State
- Bloccato - Un processo passato sulla coda di attesa, il quale stato risulta essere stato smistato su
waiting
. - Defunto - Processo terminato (perchè è stato interrotto 'killed' da un segnale o perchè è stato utilizzato il comando
exit()
), il quale processo genitore non ha ancora ricevuto la notifica della sua terminazione, dopo aver eseguito la chiamata del sistemawait()
. - Arrestato - Un processo arrestato prima che la sua esecuzione sia stata completata.
- Riposo - Un processo che risulta essere in un riposo
Interruptible
, e integrabile nella memoria in un secondo momento, con possibilità di ripresa dell'esecuzione dove precedentemente arrestata.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.22. Impostazioni di Linux::Process Counts by State
Campo | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Processi massimi arrestati | |
Warning Processi Massimi Bloccati | |
Critical Processi Massimi Morti | |
Warning Processi Massimi Morti | |
Critical Processi Massimi Arrestati | |
Warning Processi Massimi Arrestati | |
Critical Processi Massimi in Riposo | |
Warning Processi Massimi in Riposo | |
Critical Processi Figlio Massimi | |
Warning Processi Figlio Massimi |
A.5.9. Linux::Process Count Total
- Conteggio processo - Il numero totale di processi attualmente in esecuzione sul sistema.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.23. Impostazioni di Linux::Process Count Total
Campo | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Conteggio Massimo dei Processi | |
Warning Conteggio Massimi del Processo |
A.5.10. Linux::Process Health
- Utilizzo della CPU - Tasso di utilizzo della CPU di un dato processo espresso in millisecondi. Questa metrica riporta la colonna del tempo dell'output
ps
, il quale risulta essere il tempo comulativo della CPU utilizzato dal processo. Ciò rende la metrica indipendente dall'intervallo di probe, permette l'impostazione corretta dei limiti, e genera delle grafiche utilizzabili (es. una improvvisa variazione nell'utilizzo della CPU, viene tradotta con un picco all'interno del grafico). - Gruppi di processi figlio - Il numero di processi figli originati dal processo genitore specificato. Un processo figlio eredita la maggior parte dei propri attributi, come gli open file, dal proprio genitore.
- Thread - Il numero di thread in esecuzione per un dato processo. Un thread è una unità di base riguardante l'utilizzo della CPU, e consiste in un conteggiatore di programma, un set registratore, ed uno spazio dello stack. Un thread viene anche chiamato processo leggero.
- Memoria fisica utilizzata - La quantità di memoria fisica (o RAM), espressa in kilobyte, utilizzata dal processo specificato.
- Memoria Virtuale utilizzata - Quantità di memoria virtuale utilizzata, espressa in kilobyte, da un processo specificato, oppure la misura del processo presente nella memoria reale più lo swap.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.24. Impostazioni di Linux::Process Health
Campo | Valore |
---|---|
Nome del comando | |
File ID del processo (PID) | |
Timeout* | 15 |
Critical Utilizzo Massimo della CPU | |
Warning Utilizzo CPU Massimo | |
Critical Gruppi Massimi di Processi Figli | |
Warning Gruppi Massimi di Processo Figlio | |
Critical Thread Massimi | |
Warning Trhead Massimi | |
Critical Memoria Fisica Massima Utilizzata | |
Warning Memoria Fisica Massima Utilizzata | |
Critical Memoria Virtuale Massima Utilizzata | |
Warning Memoria Virtuale Massima Utilizzata |
A.5.11. Linux::Process Running
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.25. Impostazioni di Linux::Process Running
Campo | Valore |
---|---|
Nome del comando | |
File PID | |
Gruppi di conteggio del processo | (controllato) |
Timeout* | 15 |
Critical Numero Massimo in Esecuzione | |
Critical Numero Minimo in Esecuzione |
A.5.12. Linux::Swap Usage
- Swap disponibile - La percentuale di memoria swap attualmente disponibile.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.26. Impostazioni di Linux::Swap Usage
Campo | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Warning Swap Minimo Disponibile | |
Critical Swap Disponibile Minimo |
A.5.13. Linux::TCP Connections by State
- TIME_WAIT - Il socket è in attesa dopo essersi chiuso per una trasmissione di arresto remota, sarà in grado di gestire i pacchetti presenti nella rete.
- CLOSE_WAIT - La parte remota è stata arrestata e ora risulta essere in attesa della chiusura del socket.
- FIN_WAIT - Il socket risulta chiuso ed il collegamento stà per terminare.
- ESTABLISHED - Il socket ha stabilito un collegamento.
- SYN_RCVD - La richiesta di collegamento è stata ricevuta dalla rete.
netstat -ant
per riprendere i dati. I parametri Indirizzo IP locale e Porta locale, utilizzano i valori presenti nella colonna Local Address dell'output; mentre i parametri Indirizzo IP remoto e Porta remota, utilizzano i valori presenti nella colonna Foreign Address dell'output per l'esecuzione di un riporto.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.27. Impostazioni di Linux::TCP Connections by State
Campo | Valore |
---|---|
Elenco del pattern di filtraggio dell'indirizzo IP locale | |
Filtro del numero della porta locale | |
Elenco del pattern di filtraggio dell'indirizzo IP remoto | |
Filtro del numero della porta remota | |
Timeout* | 15 |
Critical Collegamenti totali Massimi | |
Warning Collegamenti Totali Massimi | |
Critical Collegamenti TIME_WAIT Massimi | |
Warning Collegamenti TIME_WAIT Massimi | |
Critical Collegamenti CLOSE_WAIT Massimi | |
Warning Collegamenti CLOSE_WAIT Massimi | |
Critical Collegamenti FIN_WAIT Massimi | |
Warning Collegamenti FIN_WAIT Massimi | |
Critical Collegamenti ESTABLISHED Massimi | |
Warning Collegamenti ESTABLISHED Critici Massimi | |
Critical Collegamenti SYN_RCVD Massimi | |
Warning Collegamenti SYN_RCVD Massimi |
A.5.14. Linux::Users
- Utenti - Il numero di utenti attualmente registrati.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.28. Impostazioni di Linux::Users
Campo | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Critical Utenti Massimi | |
Warning Utenti Massimi |
A.5.15. Linux::Virtual Memory
- Memoria Virtuale - La percentuale di memoria totale del sistema - random access memory (RAM) più swap - disponibile.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.29. Impostazioni di Linux::Virtual Memory
Campo | Valore |
---|---|
Timeout* | 15 |
Warning Memoria Virtuale Minima Disponibile | |
Critical Memoria Virtuale Minima Disponibile |
A.6. LogAgent
nocpulse
i diritti di lettura dei vostri file log.
A.6.1. LogAgent::Log Pattern Match
- Corrispondenze di Espressioni Regolari - Il numero di corrispondenze presenti dopo l'ultima esecuzione di probe.
- Tasso di Corrispondenze di Espressioni Regolari - Il numero di corrispondenze al minuto dopo l'ultima esecuzione di probe.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema controllato per poter eseguire questo probe. A tale scopo, è necessario conferire all'utente nocpulse
i diritti di lettura dei vostri file log.
egrep
, il quale risulta essere equivalente a grep -E
in supporto alle espressioni estese regolari. Il seguente risulta essere il set di espressione regolare per egrep
:
^ beginning of line $ end of line . match one char * match zero or more chars [] match one character set, e.g. '[Ff]oo' [^] match not in set '[^A-F]oo' + match one or more of preceding chars ? match zero or one of preceding chars | or, e.g. a|b () groups chars, e.g., (foo|bar) or (foo)+
Avvertimento
egrep
fallirà in modo silenzioso causando il timeout di probe.
Tabella A.30. Impostazioni di LogAgent::Log Pattern Match
Campo | Valore |
---|---|
Log file* | /var/log/messages |
Espressione regolare di base* | |
Timeout* | 45 |
Critical Corrispondenze Massime | |
Warning Corrispondenze Massime | |
Warning Corrispondenze Minime | |
Critical Corrispondenze Minime | |
Critical Velocità di Corrispondenze Massima | |
Warning Velocità di Corrispondenza Massima | |
Warning Velocità di Corrispondenza Minima | |
Critical Velocità di Corrispondenze Massima |
A.6.2. LogAgent::Log Size
- Dimensione - La dimensione della crescita del file di log, espressa in byte, dopo l'ultima esecuzione di probe.
- Velocità Output - La crescita del file di log, espressa in numero di byte al minuto, dall'ultima esecuzione di probe.
- Linee - Il numero di linee scritte sul file di log dall'ultima esecuzione di probe.
- Velocità di linea - Il numero di linee scritte al minuto sul file di log dall'ultima esecuzione di probe.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema controllato per poter eseguire questo probe. A tale scopo, è necessario conferire all'utente nocpulse
i diritti di lettura dei vostri file log.
Tabella A.31. Impostazioni di LogAgent::Log Size
Campo | Valore |
---|---|
Log file* | /var/log/messages |
Timeout* | 20 |
Critical Misura Massima | |
Warning Misura Massima | |
Warning Misura Minima | |
Critical Misura Minima | |
Critical Velocità Output Massima | |
Warning Velocità Output Massima | |
Warning Velocità Minima di Output | |
Critical Velocità Output Minima | |
Critical Linee Massime | |
Warning Linee Massime | |
Warning Linee Minime | |
Critical Linne Minime | |
Critical Velocità di linea Massima | |
Warning Velocità di Linea Massima | |
Warning Velocità di Linea Minima | |
Critical Velocità della Linea Minima |
A.7. MySQL 3.23 - 3.33
mysqladmin
. Per i suddetti probe non sono necessari alcuni privilegi specifici.
mysql-server
deve essere installato sul sistema che esegue il monitoring. Consultate la sezione inerente l'installazione di MySQL del Red Hat Satellite Installation Guide per maggiori informazioni.
A.7.1. MySQL::Database Accessibility
Tabella A.32. Impostazioni di MySQL::Database Accessibility
Campo | Valore |
---|---|
Nome utente* | |
Password | |
Porta MySQL | 3306 |
Database* | mysql |
Timeout | 15 |
A.7.2. MySQL::Opened Tables
- Tabelle Aperte - Il numero di tabelle che sono state aperte dall'ultimo processo d'avvio del server.
Tabella A.33. Impostazioni di MySQL::Opened Tables
Campo | Valore |
---|---|
Nome utente | |
Password | |
Porta MySQL* | 3306 |
Timeout | 15 |
Critical Oggetti Aperti Massimi | |
Warning Oggetti Aperti Massimi | |
Warning Oggetti Aperti Minimi | |
Critical Oggetti Aperti Minimi |
A.7.3. MySQL::Open Tables
- Tabelle Aperte - Il numero di tabelle che risultano essere aperte durante l'esecuzione di probe.
Tabella A.34. Impostazioni di MySQL::Open Tables
Campo | Valore |
---|---|
Nome utente | |
Password | |
Porta MySQL* | 3306 |
Timeout | 15 |
Critical Oggetti Aperti Massimi | |
Warning Oggetti Aperti Massimi | |
Warning Oggetti Aperti Minimi | |
Critical Oggetti Aperti Massimi |
A.7.4. MySQL::Query Rate
- Velocità di interrogazione - Numero medio di interrogazioni al secondo per server database.
Tabella A.35. Impostazioni di MySQL::Query Rate
Campo | Valore |
---|---|
Nome utente | |
Password | |
Porta MySQL* | 3306 |
Timeout | 15 |
Critical Velocità di Interrogazione Massima | |
Warning Velocità di Interrogazione Massima | |
Warning Velocità di Interrogazione Minima | |
Critical Velocità di Interrogazione Massima |
A.7.5. MySQL::Threads Running
- Thread in esecuzione - Numero totale di thread in esecuzione all'interno del database.
Tabella A.36. Impostazioni di MySQL::Threads Running
Campo | Valore |
---|---|
Nome utente | |
Password | |
Porta MySQL* | 3306 |
Timeout | 15 |
Critical Thread Massimi in Esecuzione | |
Warning Thread Massimi in Esecuzione | |
Warning Thread Minimi in Esecuzione | |
Critical Thread Minimi in Esecuzione |
A.8. Network Services
A.8.1. Network Services::DNS Lookup
dig
per cercare di risolvere il sistema oppure il domain name specificato nel campo Host o Indirizzo da cercare. Esso è in grado di raccogliere la seguente metrica:
- Periodo di Interrogazione - Il tempo necessario per eseguire la richiesta
dig
, espresso in millisecondi.
Tabella A.37. Impostazioni di Network Services::DNS Lookup
Campo | Valore |
---|---|
Host o indirizzo da cercare | |
Timeout* | 10 |
Critical Periodo di interrogazione Massimo | |
Warning Periodo di Interrogazione Massimo |
A.8.2. Network Services::FTP
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario al server FTP, espresso in secondi, per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.38. Impostazioni di Network Services::FTP
Campo | Valore |
---|---|
In attesa | FTP |
Nome utente | |
Password | |
Porta FTP* | 21 |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.8.3. Network Services::IMAP Mail
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario al server IMAP, espresso in secondi, per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.39. Impostazioni di Network Services::IMAP Mail
Campo | Valore |
---|---|
Porta IMAP* | 143 |
Attesa* | OK |
Timeout* | 5 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.8.4. Network Services::Mail Transfer (SMTP)
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario al server SMTP, espresso in secondi, per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.40. Impostazioni di Network Services::Mail Transfer (SMTP)
Campo | Valore |
---|---|
Porta SMTP* | 25 |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.8.5. Network Services::Ping
ping
del sistema monitorato o di un indirizzo IP specificato. Esso controllerà altresì la presenza di perdite dei pacchetti, e confronta il tempo medio di viaggio rispetto ai livelli limiti di Warning e Critical. Il valore necessario di Pacchetti da inviare, vi permette di controllare il numero di pacchetti ICMP ECHO inviati al sistema. Questo probe raccoglie le seguenti metriche:
- Tempo medio di vaggio - Il tempo necessario, in millisecondi, al pacchetto ECHO ICMP per raggiungere il sistema monitorato e rientrare al suo punto di partenza originale.
- Perdita del pacchetto - Percentuale di dati persi durante il traffico.
ping
da un server Red Hat Satellite e non dal sistema monitorato. In questo modo popolando il campo corrispondente all'indirizzo IP, non verrà eseguito il test di connettività tra il sistema e l'indirizzo IP specificato, ma solo tra il server Red Hat Satellite e l'indirizzo IP. Per questo motivo inserendo lo stesso indirizzo IP per i probe di Ping su diversi sistemi, verrà portato a termine lo stesso compito. Per eseguire un ping
da un sistema monitorato nei confronti di un indirizzo IP, utilizzare invece il probe Remote Ping. Consultate Sezione A.8.7, «Network Services::Remote Ping».
Tabella A.41. Impostazioni di Network Services::Ping
Campo | Valore |
---|---|
Indirizzo IP (default per l'IP del sistema) | |
Pacchetti da inviare* | 20 |
Timeout* | 10 |
Critical Viaggio Medio Massimo | |
Warning Viaggio Medio Massimo | |
Critical Perdita Massima del Pacchetto | |
Warning Perdita Massima del Pacchetto |
A.8.6. Network Services::POP Mail
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario, espresso in secondi, al server POP per rispondere ad una richiesta di collegamento.
+OK
. Se la stringa attesa non viene trovata, il probe ritornerà uno stato CRITICAL.
Tabella A.42. Impostazioni di Network Services::POP Mail
Campo | Valore |
---|---|
Porta* | 110 |
Attesa* | +OK |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.8.7. Network Services::Remote Ping
ping
di un indirizzo IP specificato. Esso controllerà altresì la presenza di perdite dei pacchetti, e confronta il tempo medio di viaggio rispetto ai livelli limiti di Warning e Critical. Il valore necessario di Pacchetti da inviare, vi permette di controllare il numero di pacchetti ICMP ECHO inviati all'indirizzo. Questo probe raccoglie le seguenti metriche:
- Viaggio medio - Il tempo necessario, espresso in millisecondi, per il pacchetto ECHO ICMP a raggiungere e tornare da un indirizzo IP.
- Perdita del pacchetto - Percentuale di dati persi durante il traffico.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema monitorato per poter eseguire questo probe.
Tabella A.43. Impostazioni di Network Services::Remote Ping
Campo | Valore |
---|---|
Indirizzo IP* | |
Pacchetti da inviare* | 20 |
Timeout* | 10 |
Critical Viaggio Medio Massimo | |
Warning Viaggio Medio Massimo | |
Critical Perdita Massima del Pacchetto | |
Warning Perdita Massima del Pacchetto |
A.8.8. Network Services::RPCService
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario, espresso in secondi, al server RPC per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.44. Impostazioni di Network Services::RPCService
Campo | Valore |
---|---|
Protocollo (TCP/UDP) | udp |
Nome del Servizio* | nfs |
Timeout* | 10 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.8.9. Network Services::Secure Web Server (HTTPS)
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario, espresso in secondi, al server HTTPS per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.45. Impostazioni di Network Services::Secure Web Server (HTTPS)
Campo | Valore |
---|---|
Percorso URL | / |
Testo atteso | HTTP/1 |
Contenuto atteso | |
UserAgent* | NOCpulse-check_http/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 10 |
Porta HTTPS* | 443 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.8.10. Network Services::SSH
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario, espresso in secondi, al server SSH per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.46. Impostazioni di Network Services::SSH
Campo | Valore |
---|---|
Porta SSH* | 22 |
Timeout* | 5 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.8.11. Network Services::Web Server (HTTP)
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario, espresso in secondi, al server HTTP per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.47. Impostazioni di Network Services::Web Server (HTTP)
Campo | Valore |
---|---|
Percorso URL | / |
Host virtuale | |
Testo atteso | HTTP/1 |
Contenuto atteso | |
UserAgent* | NOCpulse-check_http/1.0 |
Nome utente | |
Password | |
Timeout* | 10 |
Porta HTTP* | 80 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.9. Oracle 8i, 9i, 10g, e 11g
$ORACLE_HOME/rdbms/admin/catalog.sql
A.9.1. Oracle::Active Sessions
- Sessioni attive - Numero di sessioni attive basate sul valore di
V$PARAMETER.PROCESSES
. - Sessioni disponibili - Percentuale di sessioni attive disponibili, basate sul valore di
V$PARAMETER.PROCESSES
.
Tabella A.48. Impostazioni di Oracle::Active Sessions
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Sessioni Attive Massime | |
Warning Sessioni Attive Massime | |
Critical Sessioni Disponibili Massime Utilizzate | |
Warning Sessioni Disponibili Massime Utilizzate |
A.9.2. Oracle::Availability
Tabella A.49. Impostazioni di Oracle::Availability
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
A.9.3. Oracle::Blocking Sessions
- Blocco delle sessioni - Il numero di sessioni in grado di impedire ad altre sessioni l'azione di commit delle modifiche eseguite sul database di Oracle, come determinato dal valore di Time Blocking richiesto e da voi fornito. Solo quelle sessioni che hanno eseguito il blocco per tutta la durata in questione, la quale viene misurata in secondi, verranno conteggiate come sessioni di bloccaggio.
Tabella A.50. Impostazioni di Oracle::Blocking Sessions
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Tempo di bloccaggio (secondi)* | 20 |
Timeout* | 30 |
Critical Blocco Massimo delle Sessioni | |
Warning Blocco Massimo delle Sessioni |
A.9.4. Oracle::Buffer Cache
- Db Block Gets - Numero di blocchi accessibili tramite un get a blocco singolo (non attraverso il meccanismo consistent get).
- Consistent Get - Il numero degli ingressi eseguiti nel buffer del blocco, per raccogliere i dati in una modalità consistent.
- Letture Fisiche - Il numero cumulativo di blocchi letti dal disco.
- Buffer Cache Hit Ratio - Il rapporto con il quale il database accede all'interno del buffer, invece del disco fisso, per riprendere i dati desiderati. Un rapporto basso stà ad indicare la necessità di aggiunta di maggiore RAM al sistema.
Tabella A.51. Impostazioni di Oracle::Buffer Cache
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle | 1521 |
Timeout* | 30 |
Warning Rapporto Minimo di accesso alla Cache Buffer | |
Critical Rapporto Minimo di accesso alla Cache Buffer |
A.9.5. Oracle::Client Connectivity
rhnmd
per il sistema, emettendo anche un comando sqlplus connect
sul sistema monitorato.
V$DATABASE.NAME
. Questo valore è case-sensitive, riconosce i caratteri maiuscoli da quelli minuscoli. Se tale valore non viene trovato, verrà ritornato uno stato CRITICAL.
rhnmd
) deve essere in esecuzione sul sistema controllato per poter eseguire questo probe. A tale scopo, è necessario conferire all'utente nocpulse
i diritti di lettura dei vostri file log.
Tabella A.52. Impostazioni di Oracle::Client Connectivity
Campo | Valore |
---|---|
Hostname di Oracle o Indirizzo IP* | |
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
ORACLE_HOME* | /opt/oracle |
Nome DB atteso* | |
Timeout* | 30 |
A.9.6. Oracle::Data Dictionary Cache
init.ora
. Esso è in grado di raccogliere le seguenti metriche:
- Data Dictionary Hit Ratio - Il rapporto di accesso alla cache durante il tentativo di ricerca della cache all'interno della cache del dizionario. In altre parole, il rapporto con il quale il database accede al dizionario, invece del disco fisso, per riprendere i dati. Un rapporto basso indica la necessità di aggiungere una quantità maggiore di RAM all'interno del sistema.
- Gets - Il numero di blocchi accessibili tramite gets a blocco singolo (non attraverso il meccanismo consistent get).
- Cache Misses - Numero di ingressi eseguiti nei confronti del buffer del blocco per la ripresa dei dati in modalità consistent.
Tabella A.53. Impostazioni di Oracle::Data Dictionary Cache
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Warning Rapporto Minimo di Data Dictionary Hit Ratio | |
Critical Rapporto Minimo di Data Dictionary Hit Ratio |
A.9.7. Oracle::Disk Sort Ratio
- Rapporto di suddivisione del disco - Rapporto delle suddivisioni di Oracle risultate troppo grandi per poter essere completate all'interno della memoria, e suddivise utilizzando un segmento temporaneo.
Tabella A.54. Impostazioni di Oracle::Disk Sort Ratio
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Disk Sort Ratio Massimo | |
Warning Disk Sort Ratio Massimo |
A.9.8. Oracle::Idle Sessions
- Sessioni Idle - Il numero di sessioni di Oracle in uno stato di idle, come determinato dal valore richiesto Time Idle da voi fornito. Solo quelle sessioni in uno stato di idle per tutta la durata indicata, misurata in secondi, verranno indicate come sessioni idle.
Tabella A.55. Impostazioni di Oracle::Idle Sessions
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Periodo Idle (secondi)* | 20 |
Timeout* | 30 |
Critical Sessioni Idle Massime | |
Warning Sessioni Idle Massime |
A.9.9. Oracle::Index Extents
- Estensioni assegnate - Numero di estensioni allocate per ogni indice.
- Estensioni disponibili - Percentuale di estensioni disponibili per ogni indice.
%
che corrisponderà ad ogni nome dell'indice.
Tabella A.56. Impostazioni di Oracle::Index Extents
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Proprietario dell'Indice* | % |
Nome dell'indice* | % |
Timeout* | 30 |
Critical Estensioni Massime Allocate | |
Warning Estensioni Massime Allocate | |
Critical Estensioni Massime Disponibili | |
Warning Estensioni Disponibili Massime |
A.9.10. Oracle::Library Cache
init.ora
. Esso è in grado di raccogliere le seguenti metriche:
- Library Cache Miss Ratio - Il rapporto con il quale si verifica un errore del pin della cache della libreria. Ciò accade quando una sessione esegue una istruzione precedentemente analizzata, ma non più presente all'interno del pool condiviso.
- Esecuzioni - Numero di richieste pin per oggetti presenti in questo spazio.
- Cache Misses - Il numero di pin per il ripristino dell'oggetto del disco. I suddetti pin sono costituiti da oggetti che presentano pin precedenti dopo la creazione della gestione dell'oggetto.
Tabella A.57. Impostazioni di Oracle::Library Cache
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Library Cache Miss Ratio Massimo | |
Warning Library Cache Miss Ratio Massimo |
A.9.11. Oracle::Locks
- Active Locks - Numero corrente di blocchi attivi riportato dal valore presente all'interno della tabella v$locks. Gli amministratori del database devono essere a conoscenza della presenza di un numero elevato di blocchi presenti in una istanza del database.
Tabella A.58. Impostazioni di Oracle::Locks
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Active Locks Massimi | |
Warning Active Locks Massimi |
A.9.12. Oracle::Redo Log
- Redo Log Space Request Rate - Il numero medio di richieste redo log space al minuto, dopo l'avvio del server.
- Redo Buffer Allocation Retry Rate - Il numero medio dei tentativi di allocazione del buffer al minuto, dopo l'avvio del server.
Tabella A.59. Impostazioni di Oracle::Redo Log
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Timeout* | 30 |
Critical Redo Log Space Request Rate Massimo | |
Warning Redo Log Space Request Rate Massimo | |
Critical Redo Buffer Allocation Retry Rate Massimo | |
Warning Redo Buffer Allocation Retry Rate Massimo |
A.9.13. Oracle::Table Extents
- Allocated Extents-Any Table - Il numero totale di estensioni per ogni tabella.
- Available Extents-Any Table - La percentuale di estensioni disponibili per ogni tabella.
%
che corrisponderà ad ogni proprietario della tabella o nome.
Tabella A.60. Impostazioni di Oracle::Table Extents
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Proprietario della tabella* | % |
Nome della tabella* | % |
Timeout* | 30 |
Critical Estensioni massime assegnate | |
Warning Estensioni massime assegnate | |
Critical Estensioni massime disponibili | |
Warning Estensioni massime disponibili |
A.9.14. Utilizzo di Oracle::Tablespace
- Spazio disponibili utilizzato - Percentuale di spazio disponibile utilizzato presente in ogni tablespace.
%
, in grado di corrispondere aqualsiasi nome della tabella.
Tabella A.61. Impostazioni di Oracle::Tablespace Usage
Campo | Valore |
---|---|
Oracle SID* | |
Nome utente di Oracle* | |
Password di Oracle* | |
Porta di Oracle* | 1521 |
Nome tablespace* | % |
Timeout* | 30 |
Critical Spazio disponibile massimo usato | |
Warning Spazio disponibile massimo usato |
A.9.15. Oracle::TNS Ping
- Latenza del Servizio Remoto - Il tempo necessario, espresso in secondi, al server Oracle per rispondere ad una richiesta di collegamento.
Tabella A.62. Impostazioni di Oracle::TNS Ping
Campo | Valore |
---|---|
TNS Listener Port* | 1521 |
Timeout* | 15 |
Critical Latenza Massima del Servizio Remoto | |
Warning Latenza Massima del Servizio Remoto |
A.10. Red Hat Satellite
A.10.1. Red Hat Satellite::Disk Space
- File system utilizzato - Percentuale di file system attualmente in uso.
- Spazio utilizzato - Dimensione del file utilizzato dal file system corrente.
- Spazio disponibile — Dimensione del file disponibile per il file system corrente.
Tabella A.63. Impostazioni Red Hat Satellite::Disk Space
Campo | Valore |
---|---|
Nome percorso del dispositivo* | /dev/hda1 |
Critical File system Massimo Utilizzato | |
Warning File system Massimo Utilizzato | |
Critical Spazio Massimo Utilizzato | |
Warning Spazio Massimo Utilizzato | |
Critical Spazio Massimo Disponibile | |
Warning Spazio Massimo Disponibile |
A.10.2. Red Hat Satellite::Execution Time
- Probe Execution Time Average - La quantità di secondi necessaria per eseguire in modo completo un probe.
Tabella A.64. Impostazioni Red Hat Satellite::Execution Time
Campo | Valore |
---|---|
Critical Probe Execution Time Average Massimo | |
Warning Probe Execution Time Average Massimo |
A.10.3. Red Hat Satellite::Interface Traffic
- Velocità di Input - Quantità di traffico, espressa in byte al secondo, che il dispositivo riceve.
- Velocità Output - Quantità di traffico, espressa in byte al secondo, che il dispositivo invia.
Tabella A.65. Impostazioni Red Hat Satellite::Interface Traffic
Campo | Valore |
---|---|
Interfaccia* | eth0 |
Timeout (secondi)* | 30 |
Critical Velocità Input Massima | |
Critical Velocità Output Massima |
A.10.4. Red Hat Satellite::Latency
- Probe Latency Average - Il ritardo espresso in secondi, tra il tempo entro il quale un probe risulta essere pronto all'esecuzione, ed il tempo entro il quale il probe stesso viene eseguito. In condizioni normali, tale periodo risulterà essere meno di un secondo. Quando un Satellite risulta essere sovraccarico (poichè presenta troppi probe rispetto al tempo di esecuzione normale), tale valore cresce.
Tabella A.66. Impostazioni Red Hat Satellite::Latency
Campo | Valore |
---|---|
Critical Probe Latency Average Massima | |
Warning Probe Latency Average Massima |
A.10.5. Red Hat Satellite::Load
- Load - Il carico medio presente in una CPU per un periodo di 1-, 5-, e 15-minuti.
Tabella A.67. Impostazioni Red Hat Satellite::Load
Campo | Valore |
---|---|
Critical Media Massima di 1 minuto | |
Warning Media Massima di 1 minuto | |
Critical Media Massima di 5 minuti | |
Warning Media Massima di 5 minuti | |
Critical Media Massima di 15 minuti | |
Warning Media Massima di 15 minuti |
A.10.6. Red Hat Satellite::Probe Count
- Probe - Numero di probe individuali su di un Satellite.
Tabella A.68. Impostazioni Red Hat Satellite::Probe Count
Campo | Valore |
---|---|
Critical Probe Count Massimo | |
Warning Probe Count Massimo |
A.10.7. Red Hat Satellite::Process Counts
- Blocked - Il numero di processi smistati sia su di una coda che su di uno stato di attesa.
- Child - Il numero di processi emessi da un altro processo che risulta essere già in esecuzione sulla macchina.
- Defunct - Il numero di processi terminati (sia perchè sono stati interrotti 'killed' da un segnale, oppure perchè chiamati dal comando
exit()
), dei quali i rispettivi processi genitori non hanno ancora ricevuto una notifica della loro terminazione, eseguendo una chiamatawait()
. - Stopped - Numero di processi arrestati prima del completamento della loro esecuzione.
- Riposo - Un processo che risulta essere in un riposo
Interruptible
, e integrabile nella memoria in un secondo momento, con possibilità di ripresa dell'esecuzione dove precedentemente arrestata.
Tabella A.69. Impostazioni Red Hat Satellite::Process Counts
Campo | Valore |
---|---|
Critical Processi massimi arrestati | |
Warning Processi Massimi Bloccati | |
Critical Processi Figlio Massimi | |
Warning Processi Figlio Massimi | |
Critical Processi Massimi Morti | |
Warning Processi Massimi Morti | |
Critical Processi Massimi Arrestati | |
Warning Processi Massimi Arrestati | |
Critical Processi Massimi in Riposo | |
Warning Processi Massimi in Riposo |
A.10.8. Red Hat Satellite::Processes
- Processi - Il numero di processi in esecuzione simultaneamente sulla macchina.
Tabella A.70. Impostazioni Red Hat Satellite::Processes
Campo | Valore |
---|---|
Critical Processi Massimi | |
Warning Processi Massimi |
A.10.9. Red Hat Satellite::Process Health
- Utilizzo CPU - Percentuale di utilizzo della CPU per un processo dato.
- Gruppi di processi figlio - Il numero di processi figli originati dal processo genitore specificato. Un processo figlio eredita la maggior parte dei propri attributi, come gli open file, dal proprio genitore.
- Thread - Il numero di thread in esecuzione per un dato processo. Un thread è una unità di base riguardante l'utilizzo della CPU, e consiste in un conteggiatore di programma, un set registratore, ed uno spazio dello stack. Un thread viene anche chiamato processo leggero.
- Memoria Fisica Utilizzata - Quantità di memoria fisica, espressa in kilobytes, utilizzata dal processo specificato.
- Memoria Virtuale utilizzata - Quantità di memoria virtuale utilizzata, espressa in kilobyte, da un processo specificato, oppure la misura del processo presente nella memoria reale più lo swap.
Tabella A.71. Impostazioni Red Hat Satellite::Process Health
Campo | Valore |
---|---|
Nome del comando | |
File ID del processo (PID) | |
Timeout* | 15 |
Critical Utilizzo Massimo della CPU | |
Warning Utilizzo CPU Massimo | |
Critical Gruppi Massimi di Processi Figli | |
Warning Gruppi Massimi di Processo Figlio | |
Critical Thread Massimi | |
Warning Trhead Massimi | |
Critical Memoria Fisica Massima Utilizzata | |
Warning Memoria Fisica Massima Utilizzata | |
Critical Memoria Virtuale Massima Utilizzata | |
Warning Memoria Virtuale Massima Utilizzata |
A.10.10. Red Hat Satellite::Process Running
Tabella A.72. Impostazioni Red Hat Satellite::Process Running
Campo | Valore |
---|---|
Nome del comando | |
File ID del processo (PID) | |
Critical Numero Massimo in Esecuzione | |
Critical Numero Minimo in Esecuzione |
A.10.11. Red Hat Satellite::Swap
Tabella A.73. Impostazioni Red Hat Satellite::Swap
Campo | Valore |
---|---|
Critical Percentuale di Swap Massima Disponibile | |
Warning Percentuale di Swap Minima Disponibile |
A.10.12. Red Hat Satellite::Users
Tabella A.74. Impostazioni Red Hat Satellite::Users
Campo | Valore |
---|---|
Critical Utenti Massimi | |
Warning Utenti Massimi |
Appendice B. Diario delle Revisioni
Diario delle Revisioni | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Revisione 4-32.2.400 | 2013-10-31 | Rüdiger Landmann | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-32.2 | Fri Aug 30 2013 | Francesco Valente | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-32.1 | Fri Aug 30 2013 | Terry Chuang | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-32 | Thu Aug 29 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-31 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-30 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-29 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-28 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-27 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-26 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-25 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-24 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-23 | Tue Aug 27 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-22 | Thu Aug 15 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-21 | Sun Jul 28 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-20 | Wed Jul 24 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-19 | Tue Jul 23 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-18 | Thu Jul 12 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-17 | Thu Jul 12 2013 | Dan Macpherson | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-16 | Thu Jul 11 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-15 | Fri Jul 5 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-14 | Fri Jul 5 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-13 | Fri June 28 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-12 | Tue June 4 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-11 | Fri May 17 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-10 | Thu Apr 25 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-9 | Thu Feb 28 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-8 | Wed Jan 2 2013 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-7 | Wed Sept 19 2012 | Dan Macpherson | ||||||
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Revisione 4-6 | Thu Aug 16 2012 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-5 | Thu Aug 16 2012 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-4 | Wed Aug 15 2012 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 4-3 | Thu Aug 9 2012 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 3-2 | Fri Aug 3 2012 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 3-1 | Tue Jun 17 2012 | Athene Chan | ||||||
| ||||||||
Revisione 3-0 | Thurs May 24 2012 | Athene Chan | ||||||
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Revisione 2-6 | Mon Jan 9 2012 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 2-5 | Wed Jan 4 2012 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 2-4 | Fri Sep 23 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 2-3 | Mon Aug 15 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 2-2 | Wed Jun 15 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 2-1 | Fri May 27 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 2-0 | Fri May 6 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 1-29 | Fri March 25 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 1-28 | Thu March 24 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 1-27 | Mon Feb 14 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 1-26 | Wed Feb 9 2011 | Lana Brindley | ||||||
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Revisione 1-25 | Mon Jan 31 2011 | Lana Brindley | ||||||
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