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DM Multipath

Red Hat Enterprise Linux 6

Configurazione e amministrazione di DM Multipath

Edizione 1

Sommario

Questa guida fornisce le informazioni relative all'uso del Device-Mapper Multipath di Red Hat Enterprise Linux 6.

Prefazione

Questa guida descrive il Device Mapper Multipath (DM-Multipath) di Red Hat Enterprise Linux per la versione Red Hat Enterprise Linux 6.

1. A chi è rivolto

Questo libro è rivolto agli amministratori che utilizzano un sistema operativo Linux. A tale scopo è necessario conoscere Red Hat Enterprise Linux.

3. Abbiamo bisogno di commenti!

Se individuate degli errori di battitura o se pensate di poter contribuire al miglioramento di questa guida, contattateci subito. Inviate un report in Bugzilla: http://bugzilla.redhat.com/ sul componente Red Hat Enterprise Linux 6 e doc-DM_Multipath. Quando inviate un bug report assicuratevi di indicare l'identificatore del manuale:
rh-DM_Multipath(EN)-6 (2013-2-15T15:15)
Se inviate un suggerimento per contribuire al miglioramento della documentazione, cercate di essere il più specifici possibile. Se avete individuato un errore, indicate il numero della sezione e alcune righe di testo in modo da agevolare la ricerca dell’errore.

Capitolo 1. Device Mapper Multipathing

Il Device Mapper Multipathing (DM-Multipath) vi permette di configurare i percorsi I/O multipli tra i nodi del server e gli storage array in un dispositivo singolo. I suddetti percorsi I/O sono collegamenti SAN fisici che possono includere cavi, interruttori e controllori separati. Multipathing aggrega i percorsi I/O, creando un nuovo dispositivo con percorsi aggregati.
Questo capitolo fornisce un sommario delle nuove funzioni di DM-Multipath per la release iniziale di Red Hat Enterprise Linux 6. A seguire verrà fornita una panoramica dettagliata di DM Multipath e dei suoi componenti insieme ad una panoramica sulla sua impostazione.

1.1. Funzioni nuove e modificate

Questa sezione elenca le funzioni nuove e quelle modificate di DM-Multipath incluse con la release iniziale e quelle seguenti di Red Hat Enterprise Linux 6.

1.1.1. Funzioni nuove e modificate per Red Hat Enterprise Linux 6.0

Red Hat Enterprise Linux 6.0 include le modifiche e gli aggiornamenti relativi alle seguenti funzioni e documentazione.
  • Per la release di Red Hat Enterprise Linux 6 la procedura per l'impostazione iniziale di DM-Multipath per una configurazione di base del failover è stata modificata. È ora possibile creare il file di configurazione DM-Multipath ed abilitare DM-Multipath con l'utilità mpathconf la quale è in grado di caricare anche il modulo device-mapper-multipath, avviare il demone multipathd ed impostare chkconfig per l'avvio automatico del demone durante il processo d'avvio.
    Per informazioni sulla nuova procedura di impostazione consultare Sezione 3.1, «Come impostare un DM-Multipath». Per ulteriori informazioni sul comando mpathconf consultare la pagina man mpathconf(5).
  • Red Hat Enterprise Linux 6 rende disponibile una nuova modalità per l'impostazione dei dispositivi multipath da impostare con il parametro del file di configurazione find_multipaths. Nelle versioni precedenti di Red Hat Enterprise Linux, multipath cercava sempre di creare un dispositivo multipath per ogni percorso non inserito esplicitamente nella blacklist. Con Red Hat Enterprise Linux 6 se il parametro find_multipaths è stato impostato su yes, multipath creerà un dispositivo solo se viene soddisfatta una delle seguenti condizioni:
    • Sono presenti almeno due percorsi non inseriti nella blacklist con lo stesso WWID.
    • L'utente forza manualmente la creazione del dispositivo specificandolo con il comando multipath.
    • Un percoso presenta lo stesso WWID di un dispositivo multipath precedentemente creato (anche se il dispositivo multipath in questione non è più esistente). Per informazioni sulla procedura da seguire se avete creato precedentemente i dispositivi multipath senza alcuna impostazione del parametro find_multipaths consulare Sezione 4.2, «File di configurazione - Blacklist».
    Con questa funzione la maggior parte degli utenti multipath sarà in grado di scegliere automaticamente i percorsi corretti da convertire in dispositivi multipath senza modificare la blacklist.
    Per informazioni sul parametro di configurazione find_multipaths consultare Sezione 4.3, «File di configurazione - Defaults».
  • La release di Red Hat Enterprise Linux 6 fornisce due nuovi algoritmi del selettore del percorso per la determinazione del percorso da usare per una operazione I/O successiva: queue-length e service-time. L'algoritmo queue-length controlla la quantità di I/O rimanente per i percorsi e determina il percorso da utilizzare. service-time invece controlla la quantità di I/O rimanente ed il carico di lavoro relativo dei percorsi per determinare il percorso da usare . Per maggiori informazioni sui parametri del selettore del percorso nel file di configurazione, consultare Capitolo 4, Il file di configurazione di DM-Multipath.
  • Con la release di Red Hat Enterprise Linux 6 le funzioni per la priorità non sono più programmi di chiamata. Al contrario essi sono oggetti condivisi dinamicamente come le funzioni del controllore dei percorsi. Il parametro prio_callout è stato sostituito da prio. Per descrizioni relative alle funzioni prio supportate consultare Capitolo 4, Il file di configurazione di DM-Multipath.
  • Con Red Hat Enterprise Linux 6 l'output del comando multipath è stato modificato. Per informazioni sull'output del comando multipath consultare Sezione 5.7, «Output del comando Multipath».
  • Nella release Red Hat Enterprise Linux 6 la posizione del file bindings di multipath è /etc/multipath/bindings.
  • La release di Red Hat Enterprise Linux 6 fornisce tre nuovi parametri predefiniti all'interno del file multipath.conf: checker_timeout, fast_io_fail_tmo, e dev_loss_tmo. Per informazioni consultare Capitolo 4, Il file di configurazione di DM-Multipath.
  • Se l'opzione user_friendly_names è stata impostata su yes all'interno del file di configurazione, il nome di un dispositivo multipath avrà il seguente formato mpathn. Per la release Red Hat Enterprise Linux 6 n rappresenta un carattere alfabetico, così facendo il nome di un dispositivo multipath sarà mpatha o mpathb. In precedenti versioni n era un valore intero.

1.1.2. Funzioni nuove e modificate per Red Hat Enterprise Linux 6.1

Red Hat Enterprise Linux 6.1 include le modifiche e gli aggiornamenti relativi alle seguenti funzioni e documentazione.

1.1.3. Funzioni nuove e modificate di Red Hat Enterprise Linux 6.2

Red Hat Enterprise Linux 6.2 include le seguenti modifiche e gli aggiornamenti relativi alla documentazione ed alle funzioni.

1.1.4. Funzioni nuove e modificate di Red Hat Enterprise Linux 6.3

Red Hat Enterprise Linux 6.3 include le seguenti modifiche e gli aggiornamenti relativi alla documentazione ed alle funzioni.
  • Il valore predefinito del parametro del file di configurazione queue_without_daemon viene impostato per default su no.
  • Il valore predefinito del parametro del file di configurazione max_fds viene impostato per default su max.
  • È possibile ora configurare il parametro del file di configurazione user_friendly_names nelle sezioni defaults, multipaths e devices del file di configurazione multipath.conf.
  • La sezione defaults del file di configurazione multipath.conf supporta un nuovo parametro hwtable_regex_match.
Per maggiori informazioni sui parametri del file di configurazione consultate Capitolo 4, Il file di configurazione di DM-Multipath.

1.1.5. Funzioni nuove e modificate di Red Hat Enterprise Linux 6.4

Red Hat Enterprise Linux 6.4 include le seguenti modifiche e gli aggiornamenti relativi alla documentazione ed alle funzioni.

1.2. Panoramica sul DM-Multipath

Il DM-Multipath può essere utilizzato per fornire:
  • Ridondanza
    DM-Multipath permette il verificarsi di un failover in una configurazione attiva/passiva. In una configurazione attiva/passiva solo metà dei percorsi vengono usati in qualsiasi momento per I/O. Se un elemento di un percorso I/O (il cavo, l'interruttore o il controllore) fallisce, DM-Multipath si smista su di un percorso alternativo.
  • Migliori prestazioni
    DM-Multipat può essere configurato in modalità attiva/attiva, dove I/O viene suddiviso tra i percorsi seguendo un ordine round-robin. In alcune configurazioni, DM-Multipath è in grado di rilevare il caricamento sui percorsi I/O e bilanciare dinamicamente il carico.
Figura 1.1, «Configurazione multipath attiva/passiva con un dispositivo RAID» mostra una configurazione attiva/passiva con due percorsi I/O dal server al dispositivo RAID. Sono presenti 2 HBA sul server, 2 interruttori SAN e 2 controllori RAID.
Configurazione multipath attiva/passiva con un dispositivo RAID

Figura 1.1. Configurazione multipath attiva/passiva con un dispositivo RAID

In questa configurazione è presente un percorso I/O che attraversa hba1, SAN1, ed il controllore 1, ed un secondo percorso I/O che attraversa hba2, SAN2, ed il controllore 2. Sono altresì presenti potenziali punti critici:
  • errore HBA
  • Errore cavo FC
  • Errore interruttore SAN
  • Errore porta controllore dell'array
Una volta configurato DM-Multipath, un errore in qualsiasi dei suddetti punti critici causerà lo smistamento di DM-Multipath su di un percorso I/O alternativo.
Figura 1.2, «Configurazione multipath attiva/passiva con due dispositivi RAID» mostra una configurazione attiva/passiva complessa con 2 HBA sul server, 2 interruttori SAN e 2 dispositivi RAID con 2 controllori RAID ciascuno.
Configurazione multipath attiva/passiva con due dispositivi RAID

Figura 1.2. Configurazione multipath attiva/passiva con due dispositivi RAID

Come per l'esempio mostrato in Figura 1.2, «Configurazione multipath attiva/passiva con due dispositivi RAID», sono presenti due percorsi I/O per ogni dispositivo RAID (proprio come riportato nell'esempio in Figura 1.1, «Configurazione multipath attiva/passiva con un dispositivo RAID»). Una volta configurato DM-Multipath, un errore in qualsiasi punto del percorso I/O ad uno dei dispositivi RAID causerà lo smistamento da parte di DM-Multipath su di un percorso I/O alternativo per quel dispositivo.
Figura 1.3, «Configurazione multipath attiva/attiva con un dispositivo RAID» mostra una configurazione attiva/attiva con 2 HBA sul server, 1 interruttore SAN e 2 controllori RAID. Sono presenti quattro percorsi I/O dal server al dispositivo di storage:
  • da hba1 al controllere 1
  • da hba1 al controllere 2
  • da hba2 al controllere 1
  • da hba2 al controllere 2
In questa configurazione l'I/O può essere suddiviso tra i quattro percorsi.
Configurazione multipath attiva/attiva con un dispositivo RAID

Figura 1.3. Configurazione multipath attiva/attiva con un dispositivo RAID

1.3. Supporto dello Storage Array

Per default DM-Multipath include il supporto per gli storage array più comuni che supportano DM-Multipath. I dispositivi supportati sono disponibili nel file multipath.conf.defaults. Se lo storage array supporta DM-Multipath e non è configurato per default in questo file, sarà necessario aggiungerlo al file di configurazione di DM-Multipath multipath.conf. Per informazioni sul file di configurazione di DM-Multipath, consultate il Capitolo 4, Il file di configurazione di DM-Multipath.
Alcuni storage array richiedono una gestione speciale degli errori I/O e dello smistamento del percorso. Questi processi necessitano di moduli del kernel gestore hardware separati.

1.4. Componenti DM-Multipath

Tabella 1.1, «Componenti DM-Multipath». descrive i componenti di DM-Multipath.

Tabella 1.1. Componenti DM-Multipath

Componente Descrizione
modulo del kernel dm_multipath Instrada l'I/O e supporta il failover per i percorsi ed i gruppi del percorso.
utilità mpathconf Configura ed abilita il Device Mapper Multipathing.
comando multipath Elenca e configura i dispositivi multipath. Normalmente invocato da un programma udev ogni qualvolta viene aggiunto un dispositivo a blocchi.
demone multipathd Controlla i percorsi; poichè i percorsi possono fallire ma successivamente operare normalmente, esso è in grado di inizializzare gli interruttori del gruppo dei percorsi. Fornisce le modifiche interattive ai dispositivi multipath, e deve essere riavviato per qualsiasi modifica effettuata al file /etc/multipath.conf.
comando kpartx Crea i dispositivi del device mapper per le partizioni su di un dispositivo. È necessario utilizzare questo comando per le partizioni basate sul DOS con DM-MP. kpartx è presente col proprio pacchetto, ma il pacchetto device-mapper-multipath dipende da esso.

1.5. Panoramica sull'impostazione di DM-Multipath

DM-Multipath include le impostazioni predefinite compilate, idonee per configurazioni multipath comuni. L'impostazione di DM-multipath è quasi sempre un processo molto semplice.
Di seguito viene riportata la procedura di base per la configurazione del sistema con DM-Multipath:
  1. Installare rpm device-mapper-multipath.
  2. Creare il file di configurazione ed abilitare il multipathing con il comando mpathconf. È possibile avviare il demone di multipath con questo comando se non avete bisogno di modificare il file di configurazione.
  3. Se necessario modificate il file di configurazione multipath.conf in modo da cambiare i valori predefiniti e salvare il file aggiornato.
  4. Avviate il demone di multipath.
All'interno del Capitolo 3, Come impostare un DM-Multipath sono contenute le informazioni dettagliate per l'impostazione.

Capitolo 2. Dispositivi multipath

Senza DM-Multipath ogni percorso proveniente da un nodo del server per un controllore dello storage verrà considerato dal sistema come un dispositivo separato anche quando il percorso I/O collega il nodo del server al controllore. DM-Multipath fornisce un modo con il quale è possibile organizzare logicamente i percorsi I/O, attraverso la creazione di un dispositivo multipath singolo al di sopra dei dispositivi interessati.

2.1. Identificatori del dispositivo multipath

Ogni dispositivo multipath possiede un World Wide Identifier (WWID) unico ed immutabile. Per default il nome di un dispositivo multipath viene impostato seguendo il proprio WWID. Alternativamente potrete impostare l'opzione user_friendly_names nel file di configurazione di multipath, il quale imposta l'alias su di un nome unico del nodo con la seguente forma mpathn.
Per esempio, un nodo con due HBA collegato tramite un interrutore FC singolo ad un controllore dello storage con due porte, è in grado di visualizzare quattro dispositivi: /dev/sda, /dev/sdb, dev/sdc, e /dev/sdd. DM-Multipath crea un dispositivo singolo con un WWID singolo il quale instrada nuovamente l'I/O ai suddetti dispositivi in base alla configurazione di multipath. Quando l'opzione di configurazione user_friendly_names viene impostata su yes, il nome del dispositivo multipath viene impostato su mpathn.
Quando nuovi dispositivi sono controllati da DM-Multipath essi saranno visibili in due posizioni diverse nella directory /dev directory: /dev/mapper/mpathn e /dev/dm-n.
  • I dispositivi in /dev/mapper vengono creati durante il processo d'avvio. Usare i suddetti dispositivi per accedere ai dispositivi sui quali è stato eseguito multipath, per esempio durante la creazione dei volumi logici.
  • Qualsiasi dispositivo nel formato /dev/dm-n sarà per un uso solo interno e non deve essere mai usato.
Per informazioni sui valori predefiniti della configurazione di multipath, incluso l'opzione di configurazione user_friendly_names, consultate la Sezione 4.3, «File di configurazione - Defaults».
È possibile impostare il nome di un dispositivo multipath su di un nome desiderato utilizzando l'opzione alias nella sezione multipaths del file di configurazione di multipath. Per informazioni relative alla sezione multipaths presente nel file di configurazione consultate la Sezione 4.4, «Attributi per la configurazione del dispositivo multipath».

2.2. Nomi conformi del dispositivo multipath in un cluster

Quando l'opzione di configurazione user_friendly_names è impostata su yes, il nome del dispositivo multipath risulta essere unico. Tale opzione non garantisce una loro uniformità su tutti i nodi che utilizzano il dispositivo multipath. In modo simile se impostate l'opzione alias per un dispositivo nella sezione multipaths del file di configurazione multipath.conf, il nome non sarà automaticamente uniforme su tutti i nodi del cluster. Ciò non dovrebbe causare alcun problema se utilizzate LVM durante la creazione dei dispositivi logici dal dispositivo multipath. Se avete la necessità di avere nomi uniformi del dispositivo multipath in ogni nodo del cluster, è consigliato non impostare l'opzione user_friendly_names su yes e non configurare gli alias per i dispositivi. Per impostazione predefinita se non impostate user_friendly_names su yes o se non configurate l'alias per un dispositivo, il nome del dispositivo sarà il WWID il quale sarà sempre lo stesso.
Se desiderate che i nomi user-friendly definiti dal sistema siano uniformi su tutti i nodi del cluster seguite la seguente procedura:
  1. Impostare tutti i dispositivi multipath su di una macchina.
  2. Disabilitare tutti i dispositivi multipath su altre macchine eseguendo i seguenti comandi:
    # service multipathd stop
    # multipath -F
  3. Copiare il file /etc/multipath/bindings dalla prima macchina su tutte le altre macchine del cluster.
  4. Abilitare nuovamente il demone multipathd su tutte le altre macchine nel cluster eseguendo il seguente comando:
    # service mutipathd start
Se aggiungete un nuovo dispositivo sarà necessario ripetere questo processo.
In modo simile se configurate un alias per un dispositivo che desiderate uniforme su tutti i nodi nel cluster assicuratevi che il file /etc/multipath.conf sia lo stesso per ogni nodo presente nel cluster seguendo la procedura di seguito riportata:
  1. Configurare gli alias per i dispositivi multipath all'interno del file multipath.conf su di una macchina.
  2. Disabilitare tutti i dispositivi multipath su altre macchine eseguendo i seguenti comandi:
    # service multipathd stop
    # multipath -F
  3. Copiare il file /etc/multipath.conf dalla prima macchina su tutte le altre macchine presenti nel cluster.
  4. Abilitare nuovamente il demone multipathd su tutte le altre macchine nel cluster eseguendo il seguente comando:
    # service mutipathd start
Quando aggiungete un nuovo dispositivo sarà necessario ripetere questo processo.

2.3. Attributi del dispositivo multipath

In aggiunta alle opzioni user_friendly_names e alias, un dispositivo multipath presenta numerosi attributi. È possibile modificare questi attributi per un dispositivio multipath specifico creando una voce per il dispositivo in questione nella sezione multipaths del file di configurazione di multipath. Per informazioni relative alla sezione multipaths presente nel file di configurazione consultate la Sezione 4.4, «Attributi per la configurazione del dispositivo multipath».

2.4. Dispositivi multipath nei volumi logici

Dopo la creazione dei dispositivi multipath sarà possibile utilizzare i nomi del dispositivo multipath in modo simile al nome del dispositivo fisico usato durante la creazione di un volume fisico LVM. Per esempio, se /dev/mapper/mpatha è il nome di un dispositivo multipath, il seguente comando contrassegna /dev/mapper/mpatha come un volume fisico.
pvcreate /dev/mapper/mpatha
Durante la creazione di un gruppo di volumi LVM sarà possibile utilizzare il dispositivo fisico LVM risultante, in modo simile all'utilizzo di qualsiasi dispositivo fisico LVM.

Nota

Se desiderate creare un volume fisico LVM su di un intero dispositivo sul quale avete configurato le partizioni il comando pvcreate fallirà. Da notare che i programmi di installazione Anaconda e Kickstart creano tabelle di partizione vuote se non specificate il contrario per ogni dispositivo a blocchi. Se desiderate usare l'intero dispositivo e non una partizione sarà necessario rimuovere le partizioni esistenti dal dispositivo. Rimuovere le partizioni con i comandi kpartx -d e fdisk. Se il sistema presenta dispositivi a blocchi maggiori di 2TB, per rimuovere le partizioni sarà possibile usare il comando parted.
Quando create un volume logico LVM il quale utilizza degli array multipath attivi/passivi come dispositivi fisici, sarà necessario includere i filtri all'interno di lvm.conf in modo da escludere i dischi che costituiscono i dispositivi multipath. Questo comportamento si verifica poichè se l'array modifica automaticamente il percorso attivo in passivo una volta ricevuto un segnale I/O, multipath eseguirà un failover ed un failback ogni qualvolta LVM esegue una scansione del percorso passivo se i dispositivi non sono filtrati. Per array attivi/passivi che richiedono un comando per modificare un percorso da passivo ad attivo, LVM stampa un messaggio di avvertimento al verificarsi di tale evento.
Per filtrare tutti i dispositivi SCSI nel file di configurazione LVM (lvm.conf), includere il seguente filtro nella sezione devices del file.
filter = [ "r/block/", "r/disk/", "r/sd.*/", "a/.*/" ]

Capitolo 3. Come impostare un DM-Multipath

Questo capitolo riporta gli esempi passo-dopo-passo per la configurazione di DM-Multipath. Al suo interno sono contenute le seguenti procedure:
  • Come impostare un DM-Multipath di base
  • Ignorare i dischi locali
  • Come aggiungere più dispositivi al file di configurazione
  • Avvio multipath nel file system initramfs

3.1. Come impostare un DM-Multipath

Prima d'impostare DM-Multipath sul vostro sistema, assicuratevi che il sistema stesso sia stato aggiornato ed includa il pacchetto device-mapper-multipath.
Impostare multipath con l'utilità mpathconf la quale crea il file di configurazione di multipath /etc/multipath.conf.
  • Se il file /etc/multipath.conf è già esistente l'utilità mpathconf lo modificherà.
  • Se il file /etc/multipath.conf non esiste, l'utilità mpathconf userà il file /usr/share/doc/device-mapper-multipath-0.4.9/multipath.conf come file di inizio.
  • Se il file /usr/share/doc/device-mapper-multipath-0.4.9/multipath.conf non esiste l'utilità mpathconf creerà un nuovo file /etc/multipath.conf.
Se non è necessario modificare il file /etc/multipath.conf sarà possibile impostare DM-Multipath per una configurazione di failover di base eseguendo il seguente comando. Questo comando abilita il file di configurazione di multipath ed avvia il demone multipathd.
# mpathconf --enable --with_multipathd y
Se sarà necessario modificare il file /etc/multipath.conf prima di avviare il demone multipathd usare la seguente procedura per impostare DM-Multipath per una configurazione di failover di base.
  1. Eseguire il comando mpathconf con l'opzione --enable:
    # mpathconf --enable
    Per informazioni sulle opzioni aggiuntive del comando mpathconf consultare la pagina man mpathconf o eseguire il comando mpathconf con l'opzione --help.
    # mpathconf --help
    usage: /sbin/mpathconf <command>
    
    Commands:
    Enable: --enable 
    Disable: --disable
    Set user_friendly_names (Default n): --user_friendly_names <y|n>
    Set find_multipaths (Default n): --find_multipaths <y|n> 
    Load the dm-multipath modules on enable (Default y): --with_module  <y|n>
    start/stop/reload multipathd (Default n): --with_multipathd  <y|n>
    chkconfig on/off multipathd (Default y): --with_chkconfig  <y|n>
    
  2. Modificare il file /etc/multipath.conf se necessario. Le impostazioni predefinite per DM-Multipath sono compilate nel sistema e non necessitano di alcuna impostazione esplicita nel file /etc/multipath.conf.
    Il valore predefinito di path_grouping_policy è impostato su failover, quindi in questo esempio non sarà necessario modificare il file /etc/multipath.conf. Per informazioni su come modificare i valori all'interno del file di configurazione in valori diversi da quelli predefiniti, consultate il Capitolo 4, Il file di configurazione di DM-Multipath.
    La sezione predefinita iniziale del file di configurazione indica al sistema che i nomi dei dispositivi multipath devono avere il seguente formato mpathn; senza la suddetta impostazione verrà eseguito l'alias dei nomi dei dispositivi multipath con il WWID del dispositivo.
  3. Se necessario, salvare il file di configurazione ed uscire dall'editor.
  4. Eseguite il seguente comando:
    # service multipathd start
Poichè il valore user_friendly_name è impostato all'interno del file di configurazione su yes, i dispositivi multipath verranno creati come /dev/mapper/mpathn. Per informazioni su come impostare il nome del dispositivo su di un alias da voi desiderato, consultate il Capitolo 4, Il file di configurazione di DM-Multipath.
Se non desiderate usare nomi user friendly eseguite il comando qui riportato:
# mpathconf --enable --user_friendly_names n

Nota

Se desiderate modificare il file di configurazione di multipath dopo aver avviato il demone multipath, eseguire il comando service multipathd reload per implementare le modifiche.

3.2. Ignorare i dischi locali durante la generazione dei dispositivi multipath

Alcune macchine sono dotate di schede SCSI locali per i propri dischi interni. Non è consigliato utilizzare DM-Multipath per i suddetti dispositivi. Se impostate il parametro di configurazione find_multipaths su yes, non inserite nella blacklist i suddetti dispositivi. Per maggiori informazioni sul parametro di configurazione find_multipaths consultate Sezione 4.3, «File di configurazione - Defaults».
Se il parametro di configurazione find_multipaths non è impostato su yes sarà possibile utilizzare la seguente procedura per modificare il file di configurazione di multipath per ignorare i dischi locali durante la configurazione.
  1. Determinare quali sono i dischi interni e contrassegnateli per inserirli nella Blacklist.
    In questo esempio /dev/sda è il disco interno. Da notare che come originariamente configurato nel file di configurazione multipath, l'esecuzione di multipath -v2 mostrerà il disco locale, /dev/sda, all'interno della mappa di multipath.
    Per maggiori informazioni sull'output del comando multipath consultate la Sezione 5.7, «Output del comando Multipath».
    # multipath -v2
    create: SIBM-ESXSST336732LC____F3ET0EP0Q000072428BX1 undef WINSYS,SF2372
    size=33 GB features="0" hwhandler="0" wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 0:0:0:0 sda 8:0  [--------- 
    
    device-mapper ioctl cmd 9 failed: Invalid argument
    device-mapper ioctl cmd 14 failed: No such device or address
    create: 3600a0b80001327d80000006d43621677 undef WINSYS,SF2372
    size=12G features='0' hwhandler='0' wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 2:0:0:0 sdb 8:16  undef ready  running
      `- 3:0:0:0 sdf 8:80 undef ready  running
    
    create: 3600a0b80001327510000009a436215ec undef WINSYS,SF2372
    size=12G features='0' hwhandler='0' wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 2:0:0:1 sdc 8:32 undef ready  running
      `- 3:0:0:1 sdg 8:96 undef ready  running
    
    create: 3600a0b80001327d800000070436216b3 undef WINSYS,SF2372
    size=12G features='0' hwhandler='0' wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 2:0:0:2 sdd 8:48 undef ready  running
      `- 3:0:0:2 sdg 8:112 undef ready  running
    
    create: 3600a0b80001327510000009b4362163e undef WINSYS,SF2372
    size=12G features='0' hwhandler='0' wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 2:0:0:3 sdd 8:64 undef ready  running
      `- 3:0:0:3 sdg 8:128 undef ready  running
    
  2. Per evitare che il device mapper esegua la mappatura di /dev/sda nelle proprie mappe multipath, modificate la sezione della Blacklist del file /etc/multipath.conf in modo da includere questo dispositivo. Anche se è possibile inserire nella blacklist il dispositivo sda utilizzando un tipo di devnode, tale procedura non risulterà sicura poichè /dev/sda potrebbe non essere uguale al momento del riavvio. Per inserire nella blacklist singoli dispositivi utilizzate il WWID del dispositivo in questione.
    Da notare che all'interno dell'output per il comando multipath -v2, il WWID del dispositivo /dev/sda è SIBM-ESXSST336732LC____F3ET0EP0Q000072428BX1. Per inserire nella blacklist questo dispositivo includere quanto segue nel file /etc/multipath.conf.
    blacklist {
          wwid SIBM-ESXSST336732LC____F3ET0EP0Q000072428BX1
    }
    
  3. Dopo aver aggiornato il file /etc/multipath.conf è necessario indicare manualmente al demone multipathd di ricaricare il file. Il seguente comando ricarica il file /etc/multipath.conf aggiornato.
    # service multipathd reload
  4. Eseguire il seguente comando per rimuovere il dispositivo multipath:
    # multipath -f SIBM-ESXSST336732LC____F3ET0EP0Q000072428BX1
  5. Per controllare l'effetiva rimozione eseguire multipath -ll per mostrare la configurazione multipath corrente. Per informazioni sul comando multipath -ll consultare Sezione 5.8, «Interrogazioni multipath con il comando multipath».
    Per controllare che il dispositivo precedentemente inserito nella blacklist non sia stato inserito nuovamente nell'elenco eseguire il comando multipath come riportato nel seguente esempio. Il comando multipath viene impostato su di un livello di verbosità v2 se non specificate l'opzione -v.
    # multipath
    
    create: 3600a0b80001327d80000006d43621677 undef WINSYS,SF2372
    size=12G features='0' hwhandler='0' wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 2:0:0:0 sdb 8:16  undef ready  running
      `- 3:0:0:0 sdf 8:80 undef ready  running
    
    create: 3600a0b80001327510000009a436215ec undef WINSYS,SF2372
    size=12G features='0' hwhandler='0' wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 2:0:0:1 sdc 8:32 undef ready  running
      `- 3:0:0:1 sdg 8:96 undef ready  running
    
    create: 3600a0b80001327d800000070436216b3 undef WINSYS,SF2372
    size=12G features='0' hwhandler='0' wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 2:0:0:2 sdd 8:48 undef ready  running
      `- 3:0:0:2 sdg 8:112 undef ready  running
    
    create: 3600a0b80001327510000009b4362163e undef WINSYS,SF2372
    size=12G features='0' hwhandler='0' wp=undef
    `-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=undef
      |- 2:0:0:3 sdd 8:64 undef ready  running
      `- 3:0:0:3 sdg 8:128 undef ready  running
    

3.3. Configurazione dei dispositivi di storage

Per default DM-Multipath include il supporto per gli storage array più comuni che supportano DM-Multipath. I valori predefiniti di configurazione, incluso i dispositivi supportati, sono disponibili nel file multipath.conf.defaults.
Se è necessario aggiungere un dispositivo di storage non supportato per default come dispositivo multipath conosciuto, modificate il file /etc/multipath.conf ed inserite le informazioni del dispositivo appropriate.
Per esempio, per aggiungere informazioni sulle serie HP Open-V la voce somiglierà alla seguente, dove %n è il nome del dispositivo:
devices {
     device {
            vendor "HP"
            product "OPEN-V."
            getuid_callout "/lib/udev/scsi_id --whitelisted --device=/dev/%n"
     }
}
Per maggiori informazioni sulla sezione devices del file di configurazione consultate la Sezione 4.5, «File di configurazione - Devices».

3.4. Impostazione multipath nel file system initramfs

È possibile eseguire l'impostazione di multipath nel file system initramfs. Dopo la sua configurazione ricompilare il file system initramfs con i file di configurazione di multipath eseguendo il comando dracut con le seguenti opzioni:
# dracut --force --add multipath --include /etc/multipath /etc/multipath
Se eseguite multipath dal file system initramfs ed apportate alcune modifiche ai file di configurazione sarà necessario ricompilare il file system initramfs per poter implementare le modifiche.

Capitolo 4. Il file di configurazione di DM-Multipath

Per default DM-Multipath fornisce i valori di configurazione per gli utilizzi più comuni di multipath. In aggiunta, DM-Multipath include il supporto per gli storage array più comuni che supportano DM-Multipath. I valori di configurazione predefiniti ed i dispositivi supportati sono disponibili all'interno del file /usr/share/doc/device-mapper-multipath-0.4.9/multipath.conf.defaults.
Per annullare i valori di configurazione predefiniti di DM-Multipath modificare il file di configurazione /etc/multipath.conf. Se necessario aggiungere un array di storage al file di configurazione non supportato per impostazione predefinita.

Nota

È possibile eseguire l'impostazione di multipath nel file system initramfs. Se eseguite multipath dal file system initramfs ed apportate qualsiasi modifica ai file di configurazione, per implementare le suddette modifiche sarà necessario ricompilare il file system initramfs. Per informazioni sulla compilazione di initramfs con multipath consultare Sezione 3.4, «Impostazione multipath nel file system initramfs».
Questo capitolo fornisce le informazioni sul processo di analisi e modifica del file multipath.conf. Esso include alcune sezioni sui seguenti argomenti:
  • File di configurazione - Panoramica
  • File di configurazione - Blacklist
  • File di configurazione - Default
  • File di configurazione - multipath
  • File di configurazione - Dispositivi
Nel file di configurazione di multipath dovrete specificare solo le sezioni necessarie per la vostra configurazione, o se desiderate modificare i valori predefiniti specificati nel file multipath.conf.defaults. Se sono presenti alcune sezioni del file non rilevanti al vostro ambiente, o per i quali non desiderate sovrascrivere i valori predefiniti, lasciateli decommentati, come riportato nel file iniziale.
Il file di configurazione permette una sintassi regolare della descrizione.
Una versione del file di configurazione è disponibile in /usr/share/doc/device-mapper-multipath-0.4.9/multipath.conf.annotated.

4.1. Panoramica sul file di configurazione

Il file di configurazione di multipath è suddiviso nelle seguenti sezioni:
blacklist
Elenco di dispositivi specifici che non verranno considerati per multipath.
blacklist_exceptions
Elenca i candidati di multipath che altrimenti verrebbero inseriti all'interno della blacklist in base ai parametri della sezione relativa.
defaults
Impostazioni predefinite generali per DM-Multipath.
multipaths
Impostazioni per le caratteristiche dei dispositivi multipath individuali. Questi valori sovrascrivono i valori specificati nelle sezioni defaults e dispositivi del file di configurazione.
devices
Impostazioni per i controllori dello storage individuali. Questi valori sovrascrivono i valori specificati nella sezione defaults del file di configurazione. Se state usando uno storage array non supportato per default, sarà necessario creare una sottosezione devices per il vostro array.
Quando il sistema determina gli attributi di un dispositivo multipath, esso controlla prima le impostazioni di multipath, successivamente le impostazioni di ogni dispositivo, e poi i valori predefiniti del sistema multipath.

4.2. File di configurazione - Blacklist

La sezione blacklist del file di configurazione di multipath specifica i dispositivi che non verranno utilizzati quando il sistema configura i dispositivi multipath. I dispositivi presenti all'interno della blacklist non verranno raggruppati all'interno di un dispositivo multipath.
Nelle versioni precedenti di Red Hat Enterprise Linux multipath cercava sempre di creare un dispositivo multipath per ogni percorso non inserito esplicitamente nella blacklist. Con Red Hat Enterprise Linux 6 se il parametro find_multipaths è stato impostato su yes, multipath creerà un dispositivo solo se viene soddisfatta una delle seguenti condizioni:
  • Sono presenti almeno due percorsi non inseriti nella blacklist con lo stesso WWID.
  • L'utente forza manualmente la creazione del dispositivo specificando un dispositivo con il comando multipath.
  • Un percoso presenta lo stesso WWID di un dispositivo multipath precedentemente creato (anche se il dispositivo multipath in questione non è più esistente). Ogni qualvolta si crea un dispositivo multipath, multipath è in grado di ricordare il WWID del dispositivo in modo da creare automaticamente il dispositivo se rileva un percorso con quel WWID. Tale comportamento permette la scelta automatica da parte di multipath del percorso corretto da creare nei dispositivi multipath, senza modificarne la blacklist.
    Se in precedenza è stato creato un dispositivo mutipath senza usare il parametro find_multipaths e in un secondo momento avete impostato lo stesso parametro su yes, allora sarà necessario rimuovere i WWID di qualsiasi dispositivo che non desiderate creare come multipath dal file /etc/multipath/wwids. Di seguito è possibile visualizzare un esempio di file /etc/multipath/wwids. I WWID sono delimitati da alcune barre (/):
    # Multipath wwids, Version : 1.0
    # NOTE: This file is automatically maintained by multipath and multipathd.
    # You should not need to edit this file in normal circumstances.
    #
    # Valid WWIDs:
    /3600d0230000000000e13955cc3757802/
    /3600d0230000000000e13955cc3757801/
    /3600d0230000000000e13955cc3757800/
    /3600d02300069c9ce09d41c31f29d4c00/
    /SWINSYS  SF2372         0E13955CC3757802/
    /3600d0230000000000e13955cc3757803/
    
Con il parametro find_multipaths impostato su yes sarà necessario inserire nella blacklist solo i dispositivi con percorsi multipli sui quali non desiderate avere multipath. Per questo motivo generalmente non sarà necessario inserire i dispositivi nella blacklist.
Se sarà necessario inserire i dispositivi all'interno della blacklist seguite il seguente criterio:
Per default una varietà di dispositivi vengono inseriti all'interno della blacklist. Per informazioni consultate la Sezione 4.2.2, «Inserimento nella blacklist in base al nome del dispositivo».

4.2.1. Inserimento nella blacklist in base al WWID

È possibile specificare i dispositivi individuali da inserire nella blacklist tramite il loro World-Wide IDentification, attraverso una voce wwid nella sezione blacklist del file di configurazione.
Il seguente esempio mostra le righe all'interno del file di configurazione, in grado di inserire un dispositivo con un WWID di 26353900f02796769.
blacklist {
       wwid 26353900f02796769
}

4.2.2. Inserimento nella blacklist in base al nome del dispositivo

È possibile inserire nella blacklist i tipi di dispositivi in base al nome, così facendo essi non verranno raggruppati all'interno di un dispositivo multipath. Per fare questo specificare una voce devnode nella sezione blacklist del file di configurazione.
Il seguente esempio mostra le righe all'interno del file di configurazione usate per inserire tutti i dispositivi SCSI nella blacklist, poichè prendono in considerazione tutti i dispositivi sd*.
blacklist {
       devnode "^sd[a-z]"
}
Usare devnode nella sezione blacklist del file di configurazione per specificare i dispositivi individuali da inserire nella blacklist, così facendo non sarà necessario specificare tutti i dispositivi con una tipologia ben precisa; tuttavia questa procedura non è consigliata. Se non mappato staticamente dalle regole udev, non vi è alcuna garanzia che un dispositivo specifico avrà lo stesso nome al momento del riavvio. Per esempio, un nome del dispositivo potrebbe cambiare da /dev/sda a /dev/sdb.
Per default le seguenti voci devnode vengono compilate nella blacklist predefinita; i dispositivi inseriti nella blacklist dalle suddette voci non supportano generalmente DM-Multipath. Per abilitare il multipathing su qualsiasi di questi dispositivi, specificateli nella sezione blacklist_exceptions del file di configurazione come descritto in Sezione 4.2.4, «Eccezioni della blacklist».
blacklist {
       devnode "^(ram|raw|loop|fd|md|dm-|sr|scd|st)[0-9]*"
       devnode "^hd[a-z]"
}

4.2.3. Inserimento nella blacklist in base al tipo di dispositivo

È possibile specificare i dispositivi nella sezione blacklist del file di configurazione con una sezione device. Nel seguente esempio vengono inseriti nella blacklist tutti i dispositivi IBM DS4200 HP.
blacklist {
       device {
               vendor  "IBM"
               product "3S42"       #DS4200 Product 10
       }
       device {
               vendor  "HP"
               product "*"
       }
}

4.2.4. Eccezioni della blacklist

Usare la sezione blacklist_exceptions del file di configurazione per abilitare multipathing sui dispositivi inseriti nella blacklist per default.
Per esempio, se siete in possesso di un numero esteso di dispositivi e desiderate assegnare multipath ad un solo dispositivo (con un WWID di 3600d0230000000000e13955cc3757803), invece di inserire nella blacklist ogni singolo dispositivo ad eccezione di quello desiderato sarà possibile inserirli tutti e successivamente abilitare solo il dispositivo desiderato aggiungendo le seguenti righe sul file /etc/multipath.conf.
blacklist {
        wwid "*"
}

blacklist_exceptions {
        wwid "3600d0230000000000e13955cc3757803"
}
Quando specificate i dispositivi all'interno della sezione blacklist_exceptions del file di configurazione, è necessario specificare le estensioni allo stesso modo con il quale sono state specificate all'interno della blacklist. Per esempio, una eccezione WWID non sarà applicata ai dispositivi specificati con una voce della blacklist devnode, anche se il dispositivo è associato con il WWID. Similmente, le eccezioni devnode sono applicate solo per le voci devnode, e le eccezioni device sono applicate solo alle voci device.

4.3. File di configurazione - Defaults

Il file di configurazione /etc/multipath.conf presenta una sezione defaults la quale imposta il parametro user_friendly_names su yes nel modo seguente.
defaults {
        user_friendly_names yes
}
Ciò sovrascrive il valore predefinito del parametro user_friendly_names.
Il file di configurazione include un template dei default della configurazione. Questa sezione è decommentata nel modo seguente.
#defaults {
#       udev_dir                /dev
#       polling_interval        5
#       path_selector           "round-robin 0"
#       path_grouping_policy    failover
#       getuid_callout          "/lib/dev/scsi_id --whitelisted --device=/dev/%n"
#	prio			const
#	path_checker		directio
#	rr_min_io		1000
#	rr_weight		uniform
#	failback		manual
#	no_path_retry		fail
#	user_friendly_names	no
#}
Per sovrascrivere il valore predefintio per qualsiasi parametro di configurazione, è possibile copiare la riga rilevante da questo template all'interno della sezione defaults decommentandola. Per esempio, per sovrascrivere il parametro path_grouping_policy in modo da avere multibus invece del valore predefinito di failover, copiare la riga appropriata dal template nella sezione iniziale defaults del file di configurazione, e successivamente decommentatela nel modo seguente.
defaults {
        user_friendly_names     yes
        path_grouping_policy    multibus
}
Tabella 4.1, «Default della configurazione multipath» descrive gli attributi impostati nella sezione defaults del file di configurazione multipath.conf. Questi valori sono usati da DM-Multipath se non sovrascritti dagli attributi specificati all'interno delle sezioni devices e multipaths del file multipath.conf.

Nota

Con la release Red Hat Enterprise Linux 6.0 i parametri mode, uid, e gid sono stati deprecati. I permessi per i dispositivi device-mapper (incluso le mappature mulitpath) vengono impostati seguendo regole udev. A tale scopo è disponibile un modello di file in /usr/share/doc/device-mapper-version chiamato 12-dm-permissions.rules da posizionare in /etc/udev/rules.d per implementare le modifiche.

Tabella 4.1. Default della configurazione multipath

Attributo Descrizione
polling_interval Specifica l'intervallo tra due controlli del percorso ed è espresso in secondi. Per percorsi che operano correttamente l'intervallo tra i controlli aumenterà progressivamente a (4 * polling_interval). Il valore predefinito è 5.
udev_dir Specifica la directory dove vengono creati i nodi del dispositivo udev. Il valore predefinito è /udev.
multipath_dir Specifica la directory dove gli oggetti condivisi dinamici vengono archiviati. Il valore predefinito dipende dal sistema, in genere /lib/multipath.
find_multipaths
Definisce la modalità per l'impostazione dei dispositivi multipath. Se questo parametro è impostato su yes, multipath non proverà a creare un dispositivo per ogni percorso non presente all'interno della blacklist. Al contrario multipath creerà un dispositivo solo se si soddisfano una delle seguenti condizioni:
- Sono presenti almeno due percorsi non inseriti all'interno della blacklist con lo stesso WWID.
- L'utente forza manualmente la creazione del dispositivo specificando un dispositivo con il comando multipath.
- Un percoso presenta lo stesso WWID di un dispositivo multipath precedentemente creato. Ogni qualvolta si crea un dispositivo multipath e find_multipaths è impostato, multipath è in grado di ricordare il WWID del dispositivo in modo da creare automaticamente il dispositivo se rileva un percorso con quel WWID. Tale comportamento permette la scelta automatica da parte di multipath del percorso corretto da creare nei dispositivi multipath, senza modificarne la blacklist. Per informazioni sulla procedura da seguire se avete precedentemente creato dispositivi multipath quando il parametro find_multipaths non era impostato, consultare Sezione 4.2, «File di configurazione - Blacklist».
Il valore predefinito è no.
verbosity La verbosità predefinita. I valori più alti aumentano il livello di verbosità. Livelli validi sono tra 0 e 6. Il valore predefinito è 2.
path_selector
Specifica l'algoritmo predefinito da usare per determinare il percorso da utilizzare per l'operazione I/O successiva. Possibili valori includono:
round-robin 0: Esegue un loop attraverso ogni percorso nel gruppo di percorsi, inviando la stessa quantità di I/O ad ognuno di essi.
queue-length 0: Invia il gruppo successivo di I/O al percorso con il numero minore di richieste I/O rimanenti.
service-time 0: Invia il gruppo successivo di I/O al percorso con il tempo di servizio più corto stimato, determinato dividendo la dimensione totale di I/O rimanenti ad ogni percorso in base al cairco di lavoro relativo.
Il valore predefinito è round-robin 0.
path_grouping_policy
Specifica la policy predefinita per il grouping del percorso da applicare ai multipath non specificati. I possibili valori includono:
failover: 1 percorso per gruppo di priorità
multibus: tutti i percorsi validi in 1 gruppo di priorità
group_by_serial: 1 gruppo di priorità per numero seriale rilevato
group_by_prio: 1 gruppo di priorità per valore di priorità del percorso. Le priorità sono determinate dai programmi di callout specificati come globali, per-controllore, oppure opzioni per-multipath.
group_by_node_name: 1 gruppo di priorità per nome del nodo di destinazione. I nomi del nodo di destinazione sono recuperabili in /sys/class/fc_transport/target*/node_name.
Il valore predefinito è failover.
getuid_callout
Specifica il programma predefinito e gli argomenti da invocare per ottenere un identificatore del percorso unico. È necessario un percorso assoluto.
Il valore predefinito è /lib/udev/scsi_id --whitelisted --device=/dev/%n.
prio
Specifica la funzione predefinita da invocare per ottenere un valore per la priorità del percorso. Per esempio, ALUA bits in SPC-3 fornisce un valore sfruttabile di priorità prio. Possibili valori includono:
const: Imposta una priorità uguale a 1 per tutti i percorsi.
emc: Genera la priorità del percorso per gli array EMC.
alua: Genera la priorità del percorso in base alle impostazioni SCSI-3 ALUA.
tpg_pref: Genera la priorità del percorso in base alle impostazioni SCSI-3 ALUA usando il port bit preferito.
ontap: Genera la priorità del percorso per gli array NetApp.
rdac: Genera la priorità del percorso per il controller LSI/Engenio RDAC.
hp_sw: Genera la priorità del percorso per il controllore Compaq/HP in modalità attiva/standby.
hds: Genera la priorità del percorso per gli storage array modulari Hitachi HDS.
Il valore predefinito è const.
features Le funzioni aggiuntive predefinite dei dispositivi multipath. La sola funzione esistente è queue_if_no_path, la quale risulta equivalente all'impostazione no_path_retry su queue. Per informazioni sulle possibili problematiche durante l'utilizzo consultare Sezione 5.6, «Problematiche con queue_if_no_path».
path_checker
Specifica il metodo predefinito usato per determinare lo stato dei percorsi. I possibili valori includono:
readsector0: Legge il primo settore del dispositivo.
tur: Emette un TEST UNIT READY per il dispositivo.
emc_clariion: Interroga 0xC0 della pagina EVPD specifica EMC Clariion per determinare il percorso.
hp_sw: Controlla lo stato del percorso per gli storage array HP con firmware Attivo/Standby.
rdac: Controlla le statistiche del percorso per il controllore di storage LSI/Engenio RDAC.
directio: Legge il primo settore con I/O diretto.
Il valore predefinito è directio.
failback
Gestisce il failback del gruppo di percorsi.
Un valore immediate specifica un failback immediato sul gruppo di percorsi con la priorità più alta che contiene percorsi attivi.
Un valore manual specifica che non ci deve essere un failback immediato ma tale operazione si deve verificare solo attraverso un intervento dell'operatore.
Un valore followover specifica che un failback automatico deve essere eseguito quando il primo percorso di un gruppo diventa attivo. Ciò impedisce ad un nodo di eseguire automaticamente un failback quando un altro nodo richiede il failover.
Un valore numerico maggiore di zero specifica un failback rinviato. Esso viene espresso in secondi.
Il valore predefinito è manual.
rr_min_io Specifica il numero delle richieste I/O per l'instradamento per un percorso, prima di smistarsi sul percorso successivo nel gruppo corrente. Questa impostazione è relativa solo ai sistemi con un kernel con una versione precedente a 2.6.31. I sistemi più recenti dovranno utilizzare rr_min_io_rq. Il valore predefinito è 1000.
rr_min_io_rq Specifica il numero delle richieste I/O per l'instradamento per un percorso, prima di smistarsi sul percorso successivo nel gruppo corrente, usando un device-mapper-multipath basato sulle richieste. Questa impostazione è relativa solo ai sistemi con un kernel corrente. Su sistemi con una versione precedente a 2.6.31 usare rr_min_io. Il valore predefinito è 1.
rr_weight Se impostato su priorities, invece di eseguire l'invio delle richieste rr_min_io ad un percorso, prima di indicare a path_selector di selezionare il percorso successivo, il numero di richieste da inviare viene determinato da rr_min_io moltiplicato la priorità del percorso, come determinato dalla funzione prio. Se impostato su uniform, tutti i pesi del percorso sono uguali. Il valore predefinito è uniform.
no_path_retry
Un valore numerico per questo attributo specifica il numero di volte che il sistema dovrebbe cercare di utilizzare un percorso fallito prima di disabilitarne la coda.
Un valore di fail indica un fallimento immediato senza accodare.
Un valore queue indica che la messa in coda non deve essere arrestata fino a quando il percorso non viene corretto.
Il valore predefinito è 0.
user_friendly_names Se impostato su yes il sistema dovrà utilizzare il file /etc/multipath/bindings per assegnare un alias unico e persistente al multipath, con un formato mpathn. Se impostato su no, il sistema deve utilizzare il WWID come alias per il multipath. In entrambi i casi qualsiasi cosa specificherete verrà sovrascritta da qualsiasi alias specifico al dispositivo specificato nella sezione multipaths del file di configurazione. Il valore predefinito è no.
queue_without_daemon Se impostato su no, il demone multipathd disabiliterà la messa in coda per tutti i dispositivi al momento dell'arresto. Il valore predefinito è no.
flush_on_last_del Se impostato su yes, il demone multipathd disabiliterà la messa in coda quando l'ultimo percorso per un dispositivo è stato cancellato. Il valore predefinito è no.
max_fds Imposta il numero massimo di descrittori di file che un dispositivo multipath o demone multipathd possono aprire. Ciò è equivalente al comando ulimit -n. Con Red Hat Enterprise Linux 6.3 il valore predefinito è max il quale imposta un valore del limite del sistema usando /proc/sys/fs/nr_open. Per versioni precedenti se il suddetto valore non viene impostato, il numero massimo di descrittori dei file aperti verrà implementato usando il processo che esegue la chiamata; generalmente 1024. Per essere sicuri impostate il suddetto valore sul numero massimo di percorsi più 32, se quel valore è maggiore di 1024.
checker_timeout Il timeout da usare per i controllori del percorso che emettono i comandi SCSI con un timeout esplicito, in secondi. Il valore predefinito viene preso da sys/block/sdx/device/timeout.
fast_io_fail_tmo Il numero di secondi in attesa da parte di un livello SCSI dopo il rilevamento di un problema sulla porta remota FC, prima del fallimento dell'I/O dei dispositivi presenti sulla porta remota stessa. Questo valore dovrebbe essere più piccolo rispetto al valore di dev_loss_tmo. La sua impostazione su off disabilita il timeout. Il valore predefinito viene determinato dal sistema operativo.
dev_loss_tmo Il numero di secondi in attesa da parte di un livello SCSI dopo il rilevamento di un problema sulla porta remota FC, prima della sua rimozione dal sistema. La sua impostazione su infinito imposterà il suddetto valore su 2147483647 secondi o 68 anni. Il valore predefinito viene determinato dal sistema operativo.
hwtable_regex_match
(Red Hat Enterprise Linux Release 6.3 e versioni più recenti) Controlla l'implementazione delle configurazioni dei dispositivi da parte di multipath, utilizzando la sezione devices dei file di configurazione con configurazioni del dispositivo interno.
Ogni configurazione del file nella sezione devices del file multipath.conf, creerà la propria configurazione del dispositivo o modificherà una delle configurazioni del dispositivo interno. Prima di Red Hat Enterprise Linux 6.3 se il rivenditore, prodotto e le stringhe della revisione presenti nella configurazione del dispositivo corrispondevano esattamente a quelle presenti nella configurazione del dispositivo interno, quest'ultima veniva modificata dalle opzioni presenti nella configurazione dell'utente. In caso contrario la configurazione del dispositivo dell'utente veniva considerata una nuova configurazione.
Se hwtable_regex_match viene impostato su yes allora verrà usata una corrispondenza dell'espressione regolare. Il rivenditore, prodotto e le stringhe di revisione sono tutte espressioni regolari. I valori di configurazione del dispositivo dell'utente per queste opzioni sono confrontati con quelli del dispositivo interno. Questo tipo di corrispondenza funziona in modo simile a quella relativa alle stringhe di revisione e del prodotto del rivenditore del dispositivo, le quali vengono confrontate con quelle della configurazione del dispositivo, per sapere quale tipo di configurazione deve essere usata. Se la configurazione del dispositivo risulta soddisfare i requisiti, la configurazione interna verrà modificata dalle opzioni presenti nella configurazione dell'utente. In caso contrario la configurazione del dispositivo dell'utente viene considerata come nuova.
retain_attached_hw_handler (Red Hat Enterprise Linux Release 6.4 e versioni più recenti) Se questo parametro è stato impostato su yes e se il livello scsi presenta un gestore hardware sul dispositivo del percorso, multipath non forzerà il dispositivo ad usare l'hardware_handler specificato dal file mutipath.conf. Se il livello scsi non presenta alcun gestore hardware, multipath continuerà ad usare normalmente il proprio gestore. Il valore predefinito è no.
detect_prio (Red Hat Enterprise Linux Release 6.4 e versioni più recenti) Se questo parametro è stato impostato su yes multipath controllerà prima se il dispositivo supporta ALUA, se lo supporta, assegnerà automaticamente al dispositivo il prioritizer alua. Se al contrario il dispositivo non supporta AULA, esso determinerà il prioritizer normalmente. Il valore predefinito è no.

4.4. Attributi per la configurazione del dispositivo multipath

Tabella 4.2, «Attributi di multipath» mostra gli attributi che potrete impostare nella sezione multipaths del file di configurazione multipath.conf per ogni dispositivo multipath specifico. I suddetti attributi vengono applicati solo ad un multipath in particolare. I valori predefiniti vengono utilizzati da DM-Multipath e annullano gli attributi impostati nelle sezioni defaults e devices del file multipath.conf.

Tabella 4.2. Attributi di multipath

Attributo Descrizione
wwid Spacifica il WWID del dispositivo multipath al quale sono applicabili gli attributi multipath. Questo parametro è abbligatorio per la sezione del file multipath.conf.
alias Specifica il nome simbolico per il dispositivo multipath al quale sono applicabili gli attributi multipath. Se usate user_friendly_names non impostate questo valore su mpathn; tale impostazione potrà entrare in conflitto con un nome 'user friendly' assegnato automaticamente, generando così nomi del nodo del dispositivo incorretti.
path_grouping_policy
Specifica la policy predefinita per il grouping del percorso da applicare ai multipath non specificati. I possibili valori includono:
failover = 1 percorso per gruppo di priorità
multibus = tutti i percorsi validi in 1 gruppo di priorità
group_by_serial = 1 gruppo di priorità per numero seriale rilevato
group_by_prio = 1 gruppo di priorità per valore di priorità del percorso
group_by_node_name = 1 gruppo di priorità per nome del nodo target
path_selector
Specifica l'algoritmo predefinito da usare per determinare il percorso da utilizzare per l'operazione I/O successiva. Possibili valori includono:
round-robin 0: Esegue un loop attraverso ogni percorso nel gruppo di percorsi, inviando la stessa quantità di I/O ad ognuno di essi.
queue-length 0: Invia il gruppo successivo di I/O al percorso con il numero minore di richieste I/O rimanenti.
service-time 0: Invia il gruppo successivo di I/O al percorso con il tempo di servizio più corto stimato, determinato dividendo la dimensione totale di I/O rimanenti ad ogni percorso in base al cairco di lavoro relativo.
failback
Gestisce il failback del gruppo di percorsi.
Un valore immediate specifica un failback immediato sul gruppo di percorsi con la priorità più alta che contiene percorsi attivi.
Un valore manual specifica che non ci deve essere un failback immediato ma tale operazione si deve verificare solo attraverso un intervento dell'operatore.
Un valore followover specifica che un failback automatico deve essere eseguito quando il primo percorso di un gruppo diventa attivo. Ciò impedisce ad un nodo di eseguire automaticamente un failback quando un altro nodo richiede il failover.
Un valore numerico maggiore di zero specifica un failback rinviato. Esso viene espresso in secondi.
prio
Specifica la funzione predefinita da invocare per ottenere un valore per la priorità del percorso. Per esempio, ALUA bits in SPC-3 fornisce un valore sfruttabile di priorità prio. Possibili valori includono:
const: Imposta una priorità uguale a 1 per tutti i percorsi.
emc: Genera la priorità del percorso per gli array EMC.
alua: Genera la priorità del percorso in base alle impostazioni SCSI-3 ALUA.
tpg_pref: Genera la priorità del percorso in base alle impostazioni SCSI-3 ALUA usando il port bit preferito.
ontap: Genera la priorità del percorso per gli array NetApp.
rdac: Genera la priorità del percorso per il controller LSI/Engenio RDAC.
hp_sw: Genera la priorità del percorso per il controllore Compaq/HP in modalità attiva/standby.
hds: Genera la priorità del percorso per gli storage array modulari Hitachi HDS.
no_path_retry
Un valore numerico per questo attributo specifica il numero di volte che il sistema dovrebbe cercare di utilizzare un percorso fallito prima di disabilitarne la coda.
Un valore di fail indica un fallimento immediato senza accodare.
Un valore queue indica che la messa in coda non deve essere arrestata fino a quando il percorso non viene corretto.
rr_min_io Specifica il numero delle richieste I/O per l'instradamento per un percorso, prima di smistarsi sul percorso successivo nel gruppo corrente. Questa impostazione è relativa solo ai sistemi con un kernel con una versione precedente a 2.6.31. I sistemi più recenti dovranno utilizzare rr_min_io_rq. Il valore predefinito è 1000.
rr_min_io_rq Specifica il numero delle richieste I/O per l'instradamento per un percorso, prima di smistarsi sul percorso successivo nel gruppo corrente, usando un device-mapper-multipath basato sulle richieste. Questa impostazione è relativa solo ai sistemi con un kernel corrente. Su sistemi con una versione precedente a 2.6.31 usare rr_min_io. Il valore predefinito è 1.
rr_weight Se impostato su priorities, invece di eseguire l'invio delle richieste rr_min_io ad un percorso, prima di indicare a path_selector di selezionare il percorso successivo, il numero di richieste da inviare viene determinato da rr_min_io moltiplicato la priorità del percorso, come determinato dalla funzione prio. Se impostato su uniform, tutti i pesi del percorso sono uguali.
flush_on_last_del Se impostato su yes, multipathd disabiliterà la messa in coda quando l'ultimo percorso per un dispositivo è stato cancellato.
user_friendly_names Se impostato su yes il sistema dovrà utilizzare il file /etc/multipath/bindings per assegnare un alias unico e persistente al multipath, con un formato mpathn. Se impostato su no, il sistema deve utilizzare il WWID come alias per il multipath. In entrambi i casi qualsiasi cosa specificherete verrà sovrascritta da qualsiasi alias specifico al dispositivo specificato nella sezione multipaths del file di configurazione.
Il seguente esempio mostra gli attributi multipath specificati nel file di configurazione per due dispositivi multipath. Il primo dispositivo presenta un WWID di 3600508b4000156d70001200000b0000 ed un nome simbolico yellow.
Il secondo dispositivo multipath nell'esempio presenta un WWID di 1DEC_____321816758474 ed un nome simbolico red. In questo esempio gli attributi rr_weight sono impostati su priorities.
multipaths {
       multipath {
              wwid                  3600508b4000156d70001200000b0000
              alias                 yellow
              path_grouping_policy  multibus
              path_selector         "round-robin 0"
              failback              manual
              rr_weight             priorities
              no_path_retry         5
       }
       multipath {
              wwid                  1DEC_____321816758474
              alias                 red
              rr_weight             priorities
        }
}

4.5. File di configurazione - Devices

Tabella 4.3, «Attributi del dispositivo» mostra gli attributi da impostare per ogni dispositivo di storage, nella sezione devices del file di configurazione multipath.conf. I suddetti attributi vengono usati da DM-Multipath se non sono stati sovrascritti dagli attributi specificati nella sezione multipaths del file multipath.conf, per i percorsi che contengono il dispositivo. Essi sovrascrivono gli attributi impostati nella sezione defaults del file multipath.conf.
Numerosi dispositivi che supportano il multipathing sono inclusi per default in una configurazione multipath. I valori per i dispositivi supportati per default sono elencati nel file multipath.conf.defaults. Molto probabilmente non sarà necessario modificare i valori per questi dispositivi, ma se desiderate farlo sarà possibile sovrascrivere i valori predefiniti includendo una voce nel file di configurazione per il dispositivo che sovrascrive questi valori. È possibile copiare per il dispositivo i default di configurazione del dispositivo dal file multipath.conf.defaults, e annullare i valori che desiderate modificare.
Per aggiungere un dispositivo in questa sezione del file di configurazione non configurata automaticamente per default, sarà necessario impostare i parametri vendor e product. Questi valori sono disponibili su /sys/block/device_name>/device/vendor e /sys/block/device_name>/device/model, dove device_name è il dispositivo sul quale eseguire il multipath, come riportato nel seguente esempio:
# cat /sys/block/sda/device/vendor
WINSYS  
# cat /sys/block/sda/device/model
SF2372
I parametri aggiuntivi da specificare dipendono dal vostro dispositivo. Se il dispositivo è attivo/attivo, allora avrete bisogno d'impostare alcuni parametri aggiuntivi. A tal proposito potreste impostare path_grouping_policy su multibus. Altri parametri da impostare potrebbero essere no_path_retry e rr_min_io, come descritto in Tabella 4.3, «Attributi del dispositivo».
Se il dispositivo è attivo/passivo, ma automaticamente smista il percorso con I/O sul percorso passivo, allora sarà necessario smistare la funzione del controllore, su una funzione non in grado d'inviare alcun segnale I/O al percorso per controllarne il suo funzionamento (in caso contrario il vostro dispositivo continuerà ad eseguire un failover). Ciò quasi sempre significa impostare path_checker su tur; questo processo funziona per i dispositivi SCSI che supportano il comando Test Unit Ready.
Se il dispositivo necessita di un comando speciale per smistarsi da un percorso ad un altro, allora la configurazione di questo dispositivo per multipath richiederà un modulo del kernel gestore hardware. Il gestore hardware attuale è emc. Se non è sufficiente per il dispositivo, allora non sarà possibile configurare il dispositivo per multipath.

Tabella 4.3. Attributi del dispositivo

Attributo Descrizione
rivenditore Specifica il nome del rivenditore del dispositivo storage sul quale sono applicabili gli attributi device, per esempio COMPAQ.
prodotto Specifica il nome del prodotto del dispositivo di storage sul quale sono applicabili gli attributi device, per esempio HSV110 (C)COMPAQ.
revisione Specifica l'identificatore della revisione del prodotto del dispositivo di storage.
product_blacklist Specifica l'espressione regolare usata per inserire i dispositivi nella blacklist in base al prodotto.
hardware_handler
Specifica un modulo che verrà utilizzato per eseguire le azioni hardware specifiche, quando si esegue lo smistamento dei gruppi di percorsi o di gestione degli errori I/O. I possibili valori includono:
1 emc: gestore hardware storage array EMC.
1 alua: gestore hardware per array SCSI-3 ALUA.
1 hp_sw: gestore hardware per controllori Compaq/HP.
1 rdac: gestore hardware per i controllori LSI/Engenio RDAC.
path_grouping_policy
Specifica la policy predefinita per il grouping del percorso da applicare ai multipath non specificati. I possibili valori includono:
failover = 1 percorso per gruppo di priorità
multibus = tutti i percorsi validi in 1 gruppo di priorità
group_by_serial = 1 gruppo di priorità per numero seriale rilevato
group_by_prio = 1 gruppo di priorità per valore di priorità del percorso
group_by_node_name = 1 gruppo di priorità per nome del nodo target
getuid_callout Specifica il programma predefinito e gli argomenti da invocare per ottenere un identificatore del percorso unico. È necessario un percorso assoluto.
path_selector
Specifica l'algoritmo predefinito da usare per determinare il percorso da utilizzare per l'operazione I/O successiva. Possibili valori includono:
round-robin 0: Esegue un loop attraverso ogni percorso nel gruppo di percorsi, inviando la stessa quantità di I/O ad ognuno di essi.
queue-length 0: Invia il gruppo successivo di I/O al percorso con il numero minore di richieste I/O rimanenti.
service-time 0: Invia il gruppo successivo di I/O al percorso con il tempo di servizio più corto stimato, determinato dividendo la dimensione totale di I/O rimanenti ad ogni percorso in base al cairco di lavoro relativo.
path_checker
Specifica il metodo predefinito usato per determinare lo stato dei percorsi. I possibili valori includono:
readsector0: Legge il primo settore del dispositivo.
tur: Emette un TEST UNIT READY per il dispositivo.
emc_clariion: Interroga 0xC0 della pagina EVPD specifica EMC Clariion per determinare il percorso.
hp_sw: Controlla lo stato del percorso per gli storage array HP con firmware Attivo/Standby.
rdac: Controlla le statistiche del percorso per il controllore di storage LSI/Engenio RDAC.
directio: Legge il primo settore con I/O diretto.
features Funzioni aggiuntive dei dispositivi multipath. La sola funzione esistente è queue_if_no_path, la quale risulta equivalente all'impostazione no_path_retry su queue. Per informazioni sulle possibili problematiche durante l'utilizzo, consultare Sezione 5.6, «Problematiche con queue_if_no_path».
prio
Specifica la funzione predefinita da invocare per ottenere un valore per la priorità del percorso. Per esempio, ALUA bits in SPC-3 fornisce un valore sfruttabile di priorità prio. Possibili valori includono:
const: Imposta una priorità uguale a 1 per tutti i percorsi.
emc: Genera la priorità del percorso per gli array EMC.
alua: Genera la priorità del percorso in base alle impostazioni SCSI-3 ALUA.
tpg_pref: Genera la priorità del percorso in base alle impostazioni SCSI-3 ALUA usando il port bit preferito.
ontap: Genera la priorità del percorso per gli array NetApp.
rdac: Genera la priorità del percorso per il controller LSI/Engenio RDAC.
hp_sw: Genera la priorità del percorso per il controllore Compaq/HP in modalità attiva/standby.
hds: Genera la priorità del percorso per gli storage array modulari Hitachi HDS.
failback
Gestisce il failback del gruppo di percorsi.
Un valore immediate specifica un failback immediato sul gruppo di percorsi con la priorità più alta che contiene percorsi attivi.
Un valore manual specifica che non ci deve essere un failback immediato ma tale operazione si deve verificare solo attraverso un intervento dell'operatore.
Un valore followover specifica che un failback automatico deve essere eseguito quando il primo percorso di un gruppo diventa attivo. Ciò impedisce ad un nodo di eseguire automaticamente un failback quando un altro nodo richiede il failover.
Un valore numerico maggiore di zero specifica un failback rinviato. Esso viene espresso in secondi.
rr_weight Se impostato su priorities, invece di eseguire l'invio delle richieste rr_min_io ad un percorso, prima di indicare a path_selector di selezionare il percorso successivo, il numero di richieste da inviare viene determinato da rr_min_io moltiplicato la priorità del percorso, come determinato dalla funzione prio. Se impostato su uniform, tutti i pesi del percorso sono uguali.
no_path_retry
Un valore numerico per questo attributo specifica il numero di volte che il sistema dovrebbe cercare di utilizzare un percorso fallito prima di disabilitarne la coda.
Un valore di fail indica un fallimento immediato senza accodare.
Un valore queue indica che la messa in coda non deve essere arrestata fino a quando il percorso non viene corretto.
rr_min_io Specifica il numero delle richieste I/O per l'instradamento per un percorso, prima di smistarsi sul percorso successivo nel gruppo corrente. Questa impostazione è relativa solo ai sistemi con un kernel con una versione precedente a 2.6.31. I sistemi più recenti dovranno utilizzare rr_min_io_rq. Il valore predefinito è 1000.
rr_min_io_rq Specifica il numero delle richieste I/O per l'instradamento per un percorso, prima di smistarsi sul percorso successivo nel gruppo corrente, usando un device-mapper-multipath basato sulle richieste. Questa impostazione è relativa solo ai sistemi con un kernel corrente. Su sistemi con una versione precedente a 2.6.31 usare rr_min_io. Il valore predefinito è 1.
fast_io_fail_tmo Il numero di secondi in attesa da parte di un livello SCSI dopo il rilevamento di un problema sulla porta remota FC, prima del fallimento dell'I/O dei dispositivi presenti sulla porta remota stessa. Questo valore dovrebbe essere più piccolo rispetto al valore di dev_loss_tmo. La sua impostazione su off disabilita il timeout.
dev_loss_tmo Il numero di secondi in attesa da parte di un livello SCSI dopo il rilevamento di un problema sulla porta remota FC, prima della sua rimozione dal sistema. La sua impostazione su infinito imposterà il suddetto valore su 2147483647 secondi o 68 anni.
flush_on_last_del Se impostato su yes, il demone multipathd disabiliterà la messa in coda quando l'ultimo percorso per un dispositivo è stato cancellato.
user_friendly_names Se impostato su yes il sistema dovrà utilizzare il file /etc/multipath/bindings per assegnare un alias unico e persistente al multipath, con un formato mpathn. Se impostato su no, il sistema deve utilizzare il WWID come alias per il multipath. In entrambi i casi qualsiasi cosa specificherete verrà sovrascritta da qualsiasi alias specifico al dispositivo specificato nella sezione multipaths del file di configurazione. Il valore predefinito è no.
retain_attached_hw_handler (Red Hat Enterprise Linux Release 6.4 e versioni più recenti) Se questo parametro è stato impostato su yes e se il livello scsi presenta un gestore hardware sul dispositivo del percorso, multipath non forzerà il dispositivo ad usare l'hardware_handler specificato dal file mutipath.conf. Se il livello scsi non presenta alcun gestore hardware, multipath continuerà ad usare normalmente il proprio gestore.
detect_prio (Red Hat Enterprise Linux Release 6.4 e versioni più recenti) Se questo parametro è stato impostato su yes multipath controllerà prima se il dispositivo supporta ALUA, se lo supporta, assegnerà automaticamente al dispositivo il prioritizer alua. Se al contrario il dispositivo non supporta AULA, esso determinerà il prioritizer normalmente.
Il seguente esempio mostra una voce device nel file di configurazione di multipath.
#	}
#	device {
#		vendor			"COMPAQ  "
#		product			"MSA1000         "
#		path_grouping_policy	multibus
#		path_checker		tur
#		rr_weight		priorities
#	}
#}

Capitolo 5. Amministrazione e troubleshooting di DM-Multipath

Questo capitolo fornisce le informazioni su come amministrare il DM-Multipath su di un sistema in esecuzione. Esso include alcune sezioni sui seguenti argomenti:
  • Ridimensionamento di un dispositivo online multipath
  • Spostare il dispositivo root da un dispositivo a percorso singolo su un dispositivo multipath
  • Spostare un dispositivo di swap da un dispositivo a percorso singolo su un dispositivo multipath
  • Il demone multipath
  • Problematiche con un numero molto grande di LUN
  • Problematiche con queue_if_no_path
  • output del comando multipath
  • Interrogazioni multipath con il comando multipath
  • opzioni del comando multipath
  • Interrogazioni multipath con il comando dmsetup
  • Troubleshooting con la console interattiva multipathd

5.1. Ridimensionamento di un dispositivo multipath online

Per modificare la dimensione di un dispositivo multipath online usare la seguente procedura.
  1. Ridimensionare il dispositivo fisico.
  2. Utilizzare il seguente comando per trovare i percorsi per il LUN:
    # multipath -l
  3. Ridimensionare i percorsi. Per i dispositivi SCSI l'inserimento di 1 sul file rescan per il dispositivo causa una nuova scansione da parte del driver SCSI come nel seguente comando:
    # echo 1 > /sys/block/device_name/device/rescan 
  4. Ridimensionare il dispositivo di multipath eseguendo il comando multipathd resize:
    # multipathd -k'resize map mpatha'
  5. Ridimensionare il filesystem (assumendo che non si utilizzino partizioni LVM o DOS):
    # resize2fs /dev/mapper/mpatha

5.2. Spostare i file system root da un dispositivo a percorso singolo ad un dispositivo Multipath

Se avete installato il sistema su un dispositivo con percorso singolo e successivamente avete aggiunto un altro percorso al file system root, allora sarà necessario spostare il file system root su un dispositivo con percorsi multipli. Questa sezione documenta la procedura necessaria per spostare il file system su un dispositivo con percorsi multipli.
Dopo aver installato il pacchetto device-mapper-multipath eseguire la procedura di seguito riportata:
  1. Eseguire il seguente comando per creare il file di configurazione /etc/multipath.conf, caricare il modulo multipath ed impostare chkconfig per multipathd su on:
    # mpathconf --enable
    Per maggiori informazioni sull'uso del comando mpathconf consultate la Sezione 3.1, «Come impostare un DM-Multipath».
  2. Modificare le sezioni blacklist e blacklist_exceptions del file /etc/multipath.conf come descritto in Sezione 4.2, «File di configurazione - Blacklist».
  3. Per confermare l'impostazione corretta del file di configurazione eseguire il comando /sbin/multipath con l'opzione -v3 per controllare se il demone multipath ha cercato di creare un dispositivo multipath sul dispositivo root. Questo comando fallirà poichè il dispositivo root è in esecuzione, ma l'output del comando dovrebbe mostrare il dispositivo root nell'elenco dei percorsi.
    Controllare la presenza all'interno dell'output del comando della riga con il seguente formato:
    WWID  H:B:T:L devname MAJOR:MINOR
    Per esempio, se il file system root è impostato su sda o su una delle sue partizioni, allora sarà possibile visualizzare una riga simile alla seguente:
    ===== paths list =====
    ...
    1ATA     WDC WD800JD-75MSA3                           WD-WMAM9F 1:0:0:0 sda 8:0
    ...
    
    Più avanti nell'output sarà possibile visualizzare il dispositivo root assegnato ad un dispositivo multipath:
    time | devname: ownership set to mpathdev
    
    Per esempio, l'output potrebbe apparire nel modo seguente:
    Jun 14 06:48:21 | sda: ownership set to mpatha
    
    È possibile visualizzare un avviso relativo al fallimento del comando durante la creazione del dispositivo multipath, con una riga avente un formato simile:
    time | mpathdev: domap (0) failure for create/reload map
    
    Nell'esempio sopra riportato sarà presente all'interno dell'output del comando la seguente riga:
    Jun 14 06:48:21 | mpatha: domap (0) failure for create/reload map
    
  4. Per compilare nuovamente il file system initramfscon multipath, eseguire dracut con le seguenti opzioni:
    # dracut --force --add multipath --include /etc/multipath /etc/multipath
  5. Se il dispositivo root non è un volume LVM ed è stato montato in base al nome del dispositivo, per smistarsi sul nome del dispositivo multipath appropriato sarà necessario modificare il file fstab. Se il dispositivo root è un dispositivo LVM o è stato montato in base all'UUID o altro, allora questa fase non sarà necessaria.
    1. Usare la procedura descritta nella Fase 3 relativa all'esecuzione del comando /sbin/multipath con -v3 per determinare il WWID del dispositivo root.
    2. Impostare un alias per il dispositivo root nel file /etc/multipath.conf:
      multipaths {
          multipath {
              wwid WWID_of_root_device
              alias rootdev
          }
      }
      
    3. Modificare /etc/fstab e sostituite il percorso del dispositivo vecchio per il dispositivo root con il dispositivo multipath.
      Per esempio se in possesso della seguente voce nel file /etc/fstab:
      /dev/sda1 /                       ext4    defaults        1 1
      
      Modificare la voce in questione nel modo seguente:
      /dev/mapper/rootdev /             ext4    defaults        1 1
      
    Sarà necessario modificare il file /etc/fstab, il file /etc/grub/grub.conf ed il parametro root da root=/dev/sda1 a root=/dev/mapper/rootdev.
    Il seguente esempio mostra la voce del file grub.conf prima del modifica.
    title Red Hat Enterprise Linux FoundationServer (2.6.32-71.24.1.el6.x86_64)
            root (hd0,0)
            kernel /vmlinuz-2.6.32-71.24.1.el6.x86_64 ro root=/dev/sda1 rd_NO_LUKS
    rd_NO_MD rd_NO_DM LANG=en_US.UTF-8 SYSFONT=latarcyrheb-sun16 KEYTABLE=us
    console=ttyS0,115200n8 crashkernel=auto
            initrd /initramfs-2.6.32-71.24.1.el6.x86_64.img
    
    Il seguente esempio mostra la voce del file grub.conf dopo la modifica.
    title Red Hat Enterprise Linux FoundationServer (2.6.32-71.24.1.el6.x86_64)
            root (hd0,0)
            kernel /vmlinuz-2.6.32-71.24.1.el6.x86_64 ro root=/dev/mapper/rootdev
    rd_NO_LUKS rd_NO_MD rd_NO_DM LANG=en_US.UTF-8 SYSFONT=latarcyrheb-sun16
    KEYTABLE=us console=ttyS0,115200n8 crashkernel=auto
            initrd /initramfs-2.6.32-71.24.1.el6.x86_64.img
    
  6. Arrestate la macchina.
  7. Configurare l'interruttore FC in modo tale che altri percorsi siano visibili alla macchina.
  8. Avviare la macchina.
  9. Controllate se il file system root ('/') è sul dispositivo multipath.

5.3. Come spostare i file system swap da un dispositivo con percorso singolo ad uno multipath

Per impostazione predefinita i dispositivi di swap sono impostati come volumi logici e non necessitano di alcuna configurazione speciale se li configurate come dispositivi multipath. Per fare questo è necessario impostare multipathing sui volumi fisici che costituiscono il gruppo di volumi logici. Se il dispositivo di swap non è un volume LVM ed è montato in base al nome del dispositivo, allora sarà necessario modificare il file fstab per smistarsi sul nome del dispositivo multipath appropriato.
  1. Determinare il numero WWID del dispositivo swap eseguendo il comando /sbin/multipath con l'opzione -v3. L'output del comando dovrebbe mostrare il dispositivo swap all'interno dell'elenco dei percorsi.
    Andate alla ricerca all'interno dell'output del comando della riga avente il seguente formato la quale mostrerà il dispositivo di swap:
    WWID  H:B:T:L devname MAJOR:MINOR
    Per esempio, se il file system swap è stato impostato su sda o su una delle sue partizioni, allorà potrete visualizzare una riga simile alla seguente:
    ===== paths list =====
    ...
    1ATA     WDC WD800JD-75MSA3                           WD-WMAM9F 1:0:0:0 sda 8:0
    ...
    
  2. Impostate un alias per il dispositivo swap nel file /etc/multipath.conf:
    multipaths {
        multipath {
            wwid WWID_of_swap_device
            alias swapdev
        }
    }
    
  3. Modificare /etc/fstab e sostituite il percorso del dispositivo vecchio per il dispositivo root con il dispositivo multipath.
    Per esempio se in possesso della seguente voce nel file /etc/fstab:
    /dev/sda2 swap                    ext4    defaults        0 0
    
    Modificare la voce in questione nel modo seguente:
    /dev/mapper/swapdev swap          ext4    defaults        0 0
    

5.4. Il demone di Multipath

Se si verifica un problema durante l'implementazione di una configurazione di multipath, assicuratevi che il demone di multipath sia in esecuzione come descritto in Capitolo 3, Come impostare un DM-Multipath. Il demone multipathd deve essere in esecuzione per poter utilizzare i dispositivi con percorsi multipli.

5.5. Problematiche con un numero molto grande di LUN

Con l'aggiunta di un gran numero di LUN in un nodo e con l'utilizzo di dispositivi con percorsi multipli, è possibile aumentare in modo significativo il tempo necessario per la creazione dei nodi del dispositivo da parte del device manager udev. Se si verifica il suddetto problema sarà possibile apportare una correzione cancellando la seguente riga in /etc/udev/rules.d/40-multipath.rules:
KERNEL!="dm-[0-9]*", ACTION=="add", PROGRAM=="/bin/bash -c '/sbin/lsmod | /bin/grep ^dm_multipath'", RUN+="/sbin/multipath -v0 %M:%m"
Questa riga causa l'esecuzione da parte del device manager udev di multipath ogni qualvolta si aggiunge il dispositivo a blocchi in un nodo. Anche rimuovendo la suddetta riga, il demone multipathd continuerà a creare automaticamente i dispositivi con percorsi multipli, e multipath verrà ancora invocato durante il processo d'avvio per i nodi con file system root multipathed. Così facendo i dispositivi con percorsi multipli non verranno creati automaticamente quando il demone multipathd non è in esecuzione, ciò non dovrebbe rappresentare alcun problema per la maggioranza di utenti multipath.

5.6. Problematiche con queue_if_no_path

Se features "1 queue_if_no_path" è stato specificato all'interno del file /etc/multipath.conf, qualsiasi processo che emette I/O si arresterà fino a quando non verranno ripristinati uno o più percorsi. Per evitare questo problema impostare il parametro no_path_retry N all'interno del file /etc/multipath.conf (dove N rappresenta il numero di volte il sistema deve riprovare un percorso).
Quando impostate il parametro no_path_retry rimuovete l'opzione features "1 queue_if_no_path" dal file /etc/multipath.conf. Se tuttavia state usando un dispositivo multipath per il quale è stata impostata l'opzione features "1 queue_if_no_path" come default, come nel caso di numerosi dispositivi SAN, sarà necessario aggiungere esplicitamente features "0" per sovrascrivere questa impostazione predefinita. Per tale operazione copiare la sezione dei dispositivi esistenti per il dispositivo da /usr/share/doc/device-mapper-multipath-0.4.9/multipath.conf.defaults in /etc/multipath.conf modificandolo in base alle esigenze.
Se è necessario utilizzare l'opzione features "1 queue_if_no_path" ma avete riscontrato il problema di seguito riportato, utilizzate il comando dmsetup per modificare la politica al momento dell'esecuzione per un LUN specifico (cioè, per il quale tutti i percorsi risultano non disponibili). Per esempio se si desidera modificare la politica sul dispositivo multipath mpathc da "queue_if_no_path" a "fail_if_no_path", eseguire il seguente comando.
dmsetup message mpathc 0 "fail_if_no_path"
È necessario specificare l'alias mpathn e non il percorso.

5.7. Output del comando Multipath

Quando create, modificate o elencate un dispositivo multipath riceverete una stampa sull'impostazione corrente del dispositivo. Il formato è il seguente.
Per ogni dispositivo multipath:
 action_if_any: alias (wwid_if_different_from_alias) dm_device_name_if_known vendor,product size=size features='features' hwhandler='hardware_handler' wp=write_permission_if_known 
Per ogni gruppo del percorso;
-+- policy='scheduling_policy' prio=prio_if_known status=path_group_status_if_known
Per ogni percorso:
 `- host:channel:id:lun devnode major:minor dm_status_if_known path_status online_status
Per esempio, l'output di un comando multipath potrebbe apparire nel modo seguente:
3600d0230000000000e13955cc3757800 dm-1 WINSYS,SF2372
size=269G features='0' hwhandler='0' wp=rw
|-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=active
| `- 6:0:0:0 sdb 8:16  active ready  running
`-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=enabled
  `- 7:0:0:0 sdf 8:80  active ready  running
Se il percorso è attivo ed è pronto per l'I/O, lo stato del percorso è ready o ghost. Se il percorso non è attivo, lo stato è faulty o shaky. Lo stato del percorso viene aggiornato periodicamente dal demone multipathd in base all'intervallo definito nel file /etc/multipath.conf.
Dal punto di vista del kernel lo stato relativo a dm è simile allo stato del percorso, esso presenta due opzioni: failed, analogo a faulty, e active il quale interessa tutti gli altri stati del percorso. Talvolta lo stato del percorso e quello relativo a dm di un dispositivo non corrispondono.
I possibili valori per online_status sono running e offline. Uno stato offline significa che questo dispositivo SCSI è stato disabilitato.

Nota

Quando un dispositivo multipath è stato creato o modificato, lo stato del gruppo del percorso, il nome del dispositivo, i permessi di scrittura e lo stato dm non sono conosciuti. In aggiunta, le funzioni non sono sempre corrette.

5.8. Interrogazioni multipath con il comando multipath

Potrete utilizzare le opzioni -l e -ll del comando multipath per visualizzare la configurazione corrente di multipath. L'opzione -l visualizza la tipologia di multipath in base alle informazioni in sysfs e del device mapper. L'opzione -ll visualizza le informazioni mostrate da -l insieme ad altri componenti disponibili del sistema.
Quando visualizzate la configurazione di multipath sarà possibile specificare con l'opzione -v tre livelli verbosi del comando multipath. Specificando -v0 non verrà riprodotto alcun output. Specificando -v1 verranno visualizzati solo i nomi multipath creati o modificati utilizzabili per altri tool, come ad esempio kpartx. Specificando -v2 verranno visualizzati tutti i percorsi rilevati, i multipath e le mappe del dispositivo.
Il seguente esempio mostra l'output di un comando multipath -l.
# multipath -l
3600d0230000000000e13955cc3757800 dm-1 WINSYS,SF2372
size=269G features='0' hwhandler='0' wp=rw
|-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=active
| `- 6:0:0:0 sdb 8:16  active ready  running
`-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=enabled
  `- 7:0:0:0 sdf 8:80  active ready  running
Il seguente esempio mostra l'output di un comando multipath -ll.
# multipath -ll
3600d0230000000000e13955cc3757801 dm-10 WINSYS,SF2372
size=269G features='0' hwhandler='0' wp=rw
|-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=enabled
| `- 19:0:0:1 sdc 8:32  active ready  running
`-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=enabled
  `- 18:0:0:1 sdh 8:112 active ready  running
3600d0230000000000e13955cc3757803 dm-2 WINSYS,SF2372
size=125G features='0' hwhandler='0' wp=rw
`-+- policy='round-robin 0' prio=1 status=active
  |- 19:0:0:3 sde 8:64  active ready  running
  `- 18:0:0:3 sdj 8:144 active ready  running

5.9. Opzioni del comando Multipath

Tabella 5.1, «Opzioni utili del comando multipath» descrive alcune opzioni utili del comando multipath.

Tabella 5.1. Opzioni utili del comando multipath

Opzione Descrizione
-l Visualizza la configurazione multipath corrente proveniente da sysfs ed il device mapper.
-ll Mostra la configurazione multipath corrente proveniente da sysfs, il device mapper, e tutti gli altri componenti disponibili sul sistema.
-f device Rimuove il dispositivo multipath indicato.
-F Rimuove tutti i dispositivi multipath non usati.

5.10. Come determinare le voci del Device Mapper con il comando dmsetup

Potrete utilizzare il comando dmsetup per sapere quale voce del device mapper corrisponde ai dispositivi con percorsi multipli.
Il seguente comando visualizza tutti i dispositivi del device mapper insieme ai rispettivi numeri maggiori e minori. I numeri maggiori determinano il nome del dispositivo dm. Per esempio, un numero minore di 3 corrisponde al dispositivo multipathed /dev/dm-3.
# dmsetup ls
mpathd  (253:4)
mpathep1        (253:12)
mpathfp1        (253:11)
mpathb  (253:3)
mpathgp1        (253:14)
mpathhp1        (253:13)
mpatha  (253:2)
mpathh  (253:9)
mpathg  (253:8)
VolGroup00-LogVol01     (253:1)
mpathf  (253:7)
VolGroup00-LogVol00     (253:0)
mpathe  (253:6)
mpathbp1        (253:10)
mpathd  (253:5)

5.11. Troubleshooting con la console interattiva multipathd

Il comando multipathd -k è una interfaccia interattiva per il demone di multipathd. Inserendo questo comando visualizzerete una console di multipath interattiva. Dopo aver inserito questo comando potrete inserire help per ottenere un elenco dei comandi disponibili, mentre inserendo un comando interattivo o CTRL-D potrete uscire.
La console interattiva di multipathd può essere usata per risolvere i problemi che potreste incontrare con il vostro sistema. Per esempio, la sequenza del comando di seguito riportato visualizza una configurazione multipath e le impostazioni predefinite prima di abbandonare la console.
# multipathd -k
> > show config
> > CTRL-D
La sequenza di seguito riportata assicura che multipath abbia implementato qualsiasi modifica nei confronti di multipath.conf,
# multipathd -k
> > reconfigure
> > CTRL-D
Utilizzate questa sequenza per esseri sicuri che il controllore delle patch funzioni correttamente.
# multipathd -k
> > show paths
> > CTRL-D

Appendice A. Diario delle Revisioni

Diario delle Revisioni
Revisione 5.0-9.2.4002013-10-31Rüdiger Landmann
Rebuild with publican 4.0.0
Revisione 5.0-9.2Tue May 7 2013Francesco Valente
it-IT translation completed
Revisione 5.0-9.1Wed Apr 17 2013Chester Cheng
I file della traduzione sono sincronizzati con le versioni 5.0-9 dei sorgenti XML
Revisione 5.0-9Mon Feb 18 2013Steven Levine
Versione per la release 6.4 GA
Revisione 5.0-7Mon Nov 26 2012Steven Levine
Versione per la release 6.4 Beta
Revisione 5.0-6Tue Nov 13 2012Steven Levine
Resolve: #856829
Documenta i nuovi parametri di configurazione retain_attached_hardware_handler e detect_prio.
Resolve: #815925
Documenta le procedure per l'impostazione del multipathing nel file system initramfs.
Resolve: #836333
Corregge piccoli errori di battitura.
Resolve: #856826
Aggiorna l'esempio di multipath.conf per riflettere il parametro path_selector aggiornato.
Revisione 4.0-3Fri Jun 15 2012Steven Levine
Versione per la release 6.3 GA
Revisione 4.0-2Wed Apr 25 2012Steven Levine
Resolve: #815925
Aggiorna il formato dell'output per l'esempio dmsetup ls.
Revisione 4.0-1Wed Mar 28 2012Steven Levine
Resolve: #786399
Corregge piccoli errori di battitura.
Resolve: #771420
Documenta le nuove funzioni DM-Multipath per Red Hat Enterprise Linux 6.3
Revisione 3.0-3Thu Dec 1 2011Steven Levine
Release per il GA di Red Hat Enterprise Linux 6.2
Resolve: #753899
Corregge la descrizione dell'opzione multipath -F.
Revisione 3.0-2Fri Oct 7 2011Steven Levine
Resolve: #743767
Corregge piccoli errori di battitura e chiarisce alcuni problemi.
Revisione 3.0-1Mon Sep 19 2011Steven Levine
Versione iniziale della release Red Hat Enterprise Linux 6.2 Beta
Resolve: #707638
Documenta le nuove funzioni DM-Multipath per Red Hat Enterprise Linux 6.2.
Resolve: #715457
Corregge l'esempio del filtro per i dispositivi SCSI.
Resolve: #623450
Aggiorna le procedure per riposizionare il dispositivo root in un volume con multipath.
Resolve: #725374, #738051
Corregge piccoli errori di battitura.
Revisione 2.0-1Thu May 19 2011Steven Levine
Revisione iniziale di Red Hat Enterprise Linux 6.1
Resolve: #623450
Aggiunge nuove procedure sullo spostamento dei dispositivi swap e root da un dispositivo con percorso singolo ad uno con percorsi multipli.
Resolve: #693948
Corregge piccoli errori nelle tabelle degli attributi del dispositivo.
Resolve: #694683
Corregge piccoli errori di battitura.
Resolve: #702721
Rimuove i riferimenti non più validi per /dev/mpath.
Revisione 1.0-1Wed Nov 10 2010Steven Levine
Prima versione per la release di Red Hat Enterprise Linux 6

Indice analitico

C

comando dmsetup, come determinare le voci del device mapper, Come determinare le voci del Device Mapper con il comando dmsetup
comando kpartx , Componenti DM-Multipath
comando mpathconf , Componenti DM-Multipath
comando multipath , Componenti DM-Multipath
interrogazioni, Interrogazioni multipath con il comando multipath
opzioni, Opzioni del comando Multipath
output, Output del comando Multipath
comando multipathd start , Come impostare un DM-Multipath
configurazione
DM-Multipath, Come impostare un DM-Multipath
configurazione attiva/attiva
illustrazione, Panoramica sul DM-Multipath
configurazione attiva/passiva
definizione, Panoramica sul DM-Multipath
illustrazione, Panoramica sul DM-Multipath

F

failover, Panoramica sul DM-Multipath
feedback
informazioni sui contatti di questo manuale, Abbiamo bisogno di commenti!
file di configurazione
blacklist, File di configurazione - Blacklist
panoramica, Panoramica sul file di configurazione
parametro alias , Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
parametro checker_timeout , File di configurazione - Defaults
parametro detect_prio , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
parametro dev_loss_tmo , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro failback , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro fast_io_fail_tmo , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro features , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro flush_on_last_del , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro getuid_callout , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro hardware_handler , File di configurazione - Devices
parametro hwtable_regex_match , File di configurazione - Defaults
parametro max_fds , File di configurazione - Defaults
parametro no_path_retry , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro path_checker , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro path_grouping_policy , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro path_selector , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro polling-interval , File di configurazione - Defaults
parametro prio , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro product , File di configurazione - Devices
parametro product_blacklist , File di configurazione - Devices
parametro queue_without_daemon , File di configurazione - Defaults
parametro retain_attached_hw_handler , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
parametro revision , File di configurazione - Devices
parametro rr_min_io , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
parametro rr_weight , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro udev_dir , File di configurazione - Defaults
parametro user_friendly_names , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro vendor , File di configurazione - Devices
parametro verbosity , File di configurazione - Defaults
parametro wwid , Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
file lvm.conf , Dispositivi multipath nei volumi logici
file multipath.conf, Supporto dello Storage Array, Il file di configurazione di DM-Multipath
sezione blacklist_exceptions , Eccezioni della blacklist
sezione defaults , File di configurazione - Defaults
sezione dispositivi , File di configurazione - Devices
sezione multipaths , Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
file multipath.conf.annotated , Il file di configurazione di DM-Multipath
file multipath.conf.defaults , Supporto dello Storage Array, Il file di configurazione di DM-Multipath
file system root, Spostare i file system root da un dispositivo a percorso singolo ad un dispositivo Multipath
file system swap, Come spostare i file system swap da un dispositivo con percorso singolo ad uno multipath
file system swap con percorsi multipli, Come spostare i file system swap da un dispositivo con percorso singolo ad uno multipath
filesystem root con percorsi multipli, Spostare i file system root da un dispositivo a percorso singolo ad un dispositivo Multipath
funzioni, nuove e modificate, Funzioni nuove e modificate

I

impostazione
DM-Multipath, Come impostare un DM-Multipath
initramfs
inizio multipath, Impostazione multipath nel file system initramfs

P

pacchetto /etc/multipath.conf , Come impostare un DM-Multipath
pacchetto device-mapper-multipath , Come impostare un DM-Multipath
panoramica
funzioni, nuove e modificate, Funzioni nuove e modificate
parametro alias , Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
file di configurazione, Identificatori del dispositivo multipath
parametro checker_timeout , File di configurazione - Defaults
parametro detect_prio , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
parametro dev_loss_tmo , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro failback , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro fast_io_fail_tmo , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro features , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro flush_on_last_del, File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro getuid_callout , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro hardware_handler , File di configurazione - Devices
parametro hwtable_regex_match , File di configurazione - Defaults
parametro max_fds, File di configurazione - Defaults
parametro no_path_retry , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro path_checker , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro path_grouping_policy , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro path_selector , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro polling_interval , File di configurazione - Defaults
parametro prio , File di configurazione - Defaults, File di configurazione - Devices
parametro product , File di configurazione - Devices
parametro product_blacklist , File di configurazione - Devices
parametro queue_without_daemon, File di configurazione - Defaults
parametro retain_attached_hw_handler , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
parametro revision , File di configurazione - Devices
parametro rr_min_io , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
parametro rr_weight , File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro udev_dir , File di configurazione - Defaults
parametro user_friendly_names , Identificatori del dispositivo multipath, File di configurazione - Defaults, Attributi per la configurazione del dispositivo multipath, File di configurazione - Devices
parametro vendor , File di configurazione - Devices
parametro verbosity , File di configurazione - Defaults
parametro wwid , Attributi per la configurazione del dispositivo multipath

R

ridimensionamento di un dispositivo Multipath, Ridimensionamento di un dispositivo multipath online

S

sezione blacklist_exceptions
file multipath.conf , Eccezioni della blacklist
sezione defaults
file multipath.conf , File di configurazione - Defaults
sezione dispositivi
file multipath.conf , File di configurazione - Devices
sezione multipaths
file multipath.conf , Attributi per la configurazione del dispositivo multipath
storage array
aggiunta, Configurazione dei dispositivi di storage, File di configurazione - Devices
supporto storage array, Supporto dello Storage Array

V

volumi fisici LVM
dispositivi multipath, Dispositivi multipath nei volumi logici

W

World Wide Identifier (WWID), Identificatori del dispositivo multipath

Nota Legale

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